Bagno a Ripoli
Bagno a Ripoli (pronuncia: /'baɲɲo a 'ripoli/[5]) è un comune italiano di 25 081 abitanti[2] della città metropolitana di Firenze in Toscana. Geografia fisicaIl territorioBagno a Ripoli copre una superficie di circa 74 km² e si estende a est di Firenze su terreni pianeggianti per circa un terzo della sua superficie e per la restante parte su terreni collinari. Occupa da una parte la zona del Valdarno Superiore mentre dall'altra una parte del Chianti. Se si esclude l'Arno e lo spartiacque Valdarno Superiore-conca fiorentina, i suoi confini non coincidono con elementi fisici quali corsi d'acqua, strade, valichi. L'ultima modifica ai confini del territorio ripolese risale al 1928[6] Col crescere di dimensioni del capoluogo, l'abitato di Bagno a Ripoli si trova oggi sul confine della città di Firenze, con i due centri abitati che si uniscono senza un confine evidente. Una parte del paesaggio, che ha più risentito del progressivo abbandono della lavorazione contadina, è stato riconquistato dalla natura acquisendo la fisionomia di prati adibiti a pascolo e a boscaglia. Dove la natura non ha fatto il suo corso è facile imbattersi in oliveti, vigneti, alberi da frutta e coltivazioni adibite a ortaggi. Nel territorio comunale sono presenti boschi estesi per circa 15 km² il più importante è quello di Fonte Santa che, con le sue querce e castagni, è un bell'esempio di flora tipica. I fiumi presenti nel territorio sono il torrente Ema, con i suoi torrenti affluenti (Grassina, Isone che passa per Antella, Rimezzano, Ritortoli) e l'Arno, alimentato da alcuni affluenti minori quali il Rimaggio e il Fosso di Borgo.
Clima
StoriaSorto probabilmente come villaggio etrusco con il nome di Marm, si trasformò intorno al III secolo in luogo di commerci. A Bagno a Ripoli sono state recentemente ritrovate le vestigia di ville romane e terme. Successivamente chiamato Quarto (la distanza in miglia da Firenze) il luogo prese poi il nome odierno di "Bagno", che ricorda altre famose località termali romane come Aix-les-Bains in Francia o Baden Baden in Germania. Il toponimo Ripulae ricorda invece le opere di difesa idraulica erette per difendersi dagli esondamenti dell'Arno, cioè le piccole rive da riparo. Nel XIII secolo fu sede della Lega di Ripoli, una delle 72 federazioni di comunità in cui era diviso il contado fiorentino. La Lega di Ripoli era formata da più plebati, in particolare oltre all'intero plebato di Santa Maria dell'Antella che quello di San Donnino a Villamagna, comprendeva la quasi totalità di quelli di San Pietro a Ripoli e una parte di San Giovanni di Remole; si estendeva oltre l'Arno e fino a San Donato in Collina.[7]. Il territorio, da sempre vocato all'agricoltura, estendendosi anche sulla riva destra dell'Arno, fu considerato un modello di gestione agraria. Il Repetti, nel suo "Dizionario Geografico-Fisico-Storico della Toscana" (1833) lo definirà "...il giardino di Firenze.. più delizioso, il più ricco di frutti, il più popolato di ville..."[8] Nel 1774 fu la volta di una prima riduzione della superficie territoriale, seguì poi, il secolo successivo, lo scorporo della parte opposta all'Arno, per finire con la formazione di Firenze e le modifiche del '900 che conferirono al comune gli attuali confini[7][9]. Negli anni della seconda guerra mondiale, il campo di prigionia di Bagno a Ripoli, presso la Villa La Selva, operò dapprima, tra il giugno 1940 e il settembre 1943, come uno dei campi per l'internamento civile nell'Italia fascista, istituiti allo scopo di raccogliere "ebrei stranieri o antifascisti e sudditi di paesi nemici". La struttura fu quindi riconvertita, sotto occupazione tedesca, dal dicembre 1943 al luglio 1944, come uno dei campi di concentramento della Repubblica Sociale Italiana per la Provincia di Firenze, per gli ebrei in attesa di deportazione.[10] [11] SimboliLa prima testimonianza relativa all'insegna della lega di Bagno a Ripoli, che comprendeva un territorio più vasto dell'attuale comune,[12] risale al XIV-XV secolo e si presenta con uno "scudo a mandorla" in cui è presente un «leone di… impugnate con le branche anteriori un giglio di… fogliato al naturale e appoggiante la zampa destra posteriore su una balestra armata di…, sinistrato dalle chiavi pontificie decussate».[13] Lo stemma attualmente in uso, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 18 marzo 1985, differisce in alcuni particolari dalla versione più antica, esso si blasona: «D'azzurro, al leone d'oro, impugnante con le branche anteriori un mazzo di cinque fiori di rosso, gambuti e fogliati di verde, posti a ventaglio, appoggiante la zampa destra posteriore sulla una balestra d'argento, rovesciata, posta in banda, sormontato dalla tiara e dalle chiavi pontificie, la tiara d'argento con il globo crociato e le tre corone d'oro, munita delle due infule di rosso, foderate e frangiate d'oro, svolazzanti in fascia, le chiavi d'oro e d'argento, decussate, con gli ingegni all'insù, e accompagnate a destra dalla stella d'oro di otto raggi[14]» Il gonfalone, concesso con lo stesso decreto, ha la seguente descrizione: «drappo partito di giallo e d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Bagno a Ripoli[15]» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civiliCase del popolo
Palazzi
Ville
Teatri
Altro
Architetture militari
Siti archeologiciDurante gli anni settanta e ottanta, nel centro di Bagno a Ripoli, sono stati condotti alcuni scavi che hanno portato a ritrovamenti archeologici che testimoniano come il luogo fosse abitato fin dai tempi degli etruschi attorno al 200/300 a.C. Sono stati ritrovati resti di una villa romana, di edifici più piccoli e frammenti di ceramica e monete varie. Negli scavi sono state rinvenute due sorgenti che dovevano, un tempo, alimentare un piccolo laghetto che permise i primi insediamenti umani[22]. L'ipotesi è che vi fosse in epoca romana una villa, con un insediamento indotto, che svolgeva un'attività assimilabile a un'odierna azienda agricola. Nella villa erano presenti due corti, una adibita a macerazione e l'altra all'abbeveraggio degli animali. Attorno a quest'ultima sorgevano le abitazioni dei lavoratori, la cucina, le stalle, i servizi igienici, la cantina, il pollaio, i granai, gli essiccatoi, l'aia e alcuni vani per riporre gli strumenti di lavoro. Per quello che è stato possibile ricostruire la villa aveva una disposizione di stanze regolare con al centro un compluvium, presumibilmente era presente anche un giardino sul retro. Un'altra costruzione è stata ritrovata nei pressi dell'ingresso della villa ma databile in un periodo successivo[22]. Aree naturali
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[23] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 1.801 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
CulturaIstruzioneBibliotecheLa biblioteca comunale è stata aperta nei primi anni settanta in locali posti nella frazione di Bagno a Ripoli in Via della nave, 12 ad angolo con via Roma. Nel 1990 è stata trasferita in un edificio appositamente costruito nella frazione di Ponte a Niccheri. Primo direttore è stato Francesco Gravina; nel 1977, a seguito di un concorso, direttrice è divenuta Susanna Giaccai che ha mantenuto la direzione fino a dicembre 1999; le è succeduta nella direzione Barbara Sani fino al 2018. Si tratta di una biblioteca pubblica con un patrimonio quasi esclusivamente moderno; al suo interno è presente una consistente Sezione di documentazione locale con materiale relativo alla storia del territorio di Bagno a Ripoli. La biblioteca ha una grande Sezione bambini e svolge una intensa attività di promozione alla lettura in collaborazione con la scuola. Sono disponibili una decina di pc per la navigazione sul Web ed è attivo il servizio wi-fi. Tutte le sedi scolastiche delle elementari sono provviste di biblioteca scolastica sostenuta con risorse e personale dell'amministrazione comunale. Dal 2011 è attivo anche un servizio di prestito nelle Coop, gestito con l'ausilio di volontari[24]. MuseiIl Museo del Ciclismo "Gino Bartali", dedicato al campione del ciclismo, è aperto al pubblico dal 1º aprile 2006. TeatroAssociazione Archètipo, dal 2003 alla direzione artistica del Teatro Comunale di Antella, presso il Circolo Ricreativo Culturale Antella, tra i suoi obiettivi quello di creare una realtà teatrale di produzione, formazione e distribuzione nell'area a sud di Firenze[25]. EventiLe più importanti manifestazioni storiche che si svolgono a Bagno a Ripoli sono: Palio delle ContradeIl Palio è stato istituito nel 1980 e vuole rievocare sia la cavalcata dei giovani in occasione della Pentecoste sia l'impegno della popolazione per la libertà del comune da Firenze prima nel Medioevo e più tardi nel Rinascimento. Questo periodo si rivive all'interno della festa attraverso la sfilata di centinaia di figuranti in costume d'epoca sapientemente realizzati dagli stessi abitanti. Si svolge la II domenica di settembre. In questa manifestazione le tre contrade[26], (Cavallo, Mulino, Torre) in cui è diviso il comune si sfidano nel corso della giornata in vari giochi (tiro alla fune, corsa con l'uovo, corsa con i sacchi, corsa con i cerchi, corsa con i barrocci) che culminano, la sera, con la sfilata d'epoca, in cui ci sono gli sbandieratori, e la 'Giostra della Stella', dove un cavaliere deve riuscire a infilare con la propria spada una stella tenuta tra le mani di una sagoma rappresentante un leone. Sia la Federazione Europea Giochi Storici che la Federazione Italiana Giochi Storici riconoscono il Palio delle Contrade di Bagno a Ripoli. Antica Fiera dell'AntellaRisale al 1851 la richiesta di alcuni commercianti della zona di istituire da parte del comune questa manifestazione; tuttavia solo nel 1872, per merito dell'avv. Ubaldino Peruzzi, si è tenuto il primo mercato limitato al solo bestiame. Fin dagli albori a tale manifestazione furono legate manifestazioni sportive, feste religiose e fuochi d'artificio. Negli ultimi anni alla festa è stata abbinata una mostra di buratto e ricamo a telaio; si svolge in un fine settimana e seguente primo lunedì di ottobre. Rievocazione storica della Passione di CristoLa Rievocazione storica della Passione di Cristo si tiene a Grassina il giorno del venerdì Santo. La manifestazione risale al 1600, quando era poco più di una fiaccolata. Occorre attendere il secolo successivo perché la manifestazione diventi una vera e propria Via Crucis. Nel 1881 la manifestazione ormai composta, oltre che da priori e signorotti, anche da soldati a cavallo, vide il debutto della Filarmonica locale. Gli anni trenta segnarono un ulteriore ampliamento della manifestazione, allargata a figuranti in costume e inserita nella Primavera fiorentina. La manifestazione, dopo la sosta dovuta alla Seconda guerra mondiale, riprese solo nel 1950, per poi essere sospesa dopo l'alluvione di Firenze del 1966 per la distruzione di gran parte del materiale di supporto. Riattivata nel 1983, oggi coinvolge circa 500 figuranti e 100 attori che, nei pressi della collina del Calvario, rievocano i vari momenti della Passione di Cristo attraverso dialoghi tratti dai Vangeli di Matteo, Luca e Giovanni. Alla manifestazione, aderente all'"Europassion", sono affiancate altre manifestazioni, come mostre, restauri e presentazioni di libri. Altri eventiAltri appuntamenti minori[27]:
EconomiaIndustria e servizi sono la parte più sviluppata delle attività economiche di Bagno a Ripoli. Tradizionalmente permangono attività agricole (sempre più ridimensionate) e l'artigianato (ricamo, cotto, ceramica). Il turismo, benché non sprovvisto di località interessanti, non è invece molto sviluppato per la vicinanza e per la forte concorrenza del capoluogo fiorentino.[28] Infrastrutture e trasportiStradeBagno a Ripoli è vicino all'uscita Firenze Sud dell'autostrada del sole (A1). La mobilità sia verso Firenze che verso i comuni più periferici è garantita da strade dedicate. Mobilità urbanaBagno a Ripoli è collegato a Firenze attraverso alcune autolinee della società Autolinee Toscane. Inoltre una linea consente i collegamenti all'interno del comune. Altre autolinee, sempre della società Autolinee Toscane, collegano il comune di Bagno a Ripoli con il capoluogo toscano, in particolare è possibile raggiungere sia Grassina che l'Ospedale di S.M. Annunziata (Ponte a Niccheri). Il collegamento parte dalla Stazione di S.M. Novella[29]. La parte di territorio che si estendeva verso la Badia a Ripoli, ancora prevalentemente agricola, a partire dal 1907 fu servita dalla linea 11 della rete tranviaria di Firenze gestita dalla Società les Tramways Florentins e che effettuava il servizio da piazza Duomo a Bagno a Ripoli; la stessa fu integrata anche dalla 12 che dal medesimo capolinea di piazza del Duomo raggiungeva l'abitato di Grassina. L'intera rete venne completamente smantellata entro il 1958. Amministrazione
GemellaggiIl Comune di Bagno a Ripoli è gemellato con: • 🇫🇷 La Garenne Colombes Negli anni ottanta era gemellato con Le Plessis-Robinson SportMolte sono le società sportive che praticano nel territorio gli sport più popolari. CalcioLa squadra locale è l'A.C.D. Bagno a Ripoli, militante in Seconda Categoria. Nel territorio comunale trova sede il Rocco Commisso Viola Park, centro di allenamento della Fiorentina. PallavoloAnche la pallavolo è uno sport molto praticato a Bagno a Ripoli, soprattutto a livello femminile, con la società sportiva Bagno a Ripoli Volley. PallacanestroPur non essendo presente nessuna società con sede nel territorio bagnaripolese, molti sono gli iscritti alla società fiorentina Firenze 2 Basket che risiedono a Bagno a Ripoli. Proprio il Firenze 2 Basket, da anni ormai, ha trovato una sede per le sue attività sportive nelle palestre presenti nel territorio bagnaripolese. CiclismoIl ciclismo è uno sport molto amato nel territorio bagnaripolese. Oltre alle numerose associazioni di ciclisti amatori è presente anche un'importante società dilettantistica, la S.S.Aquila (precedentemente Aquila Ganzaroli) che ha visto militare nelle sue file ciclisti oggi professionisti come Daniel Oss, e il grande Gino Bartali. Impianti sportivi
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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