In passato i due nuclei che ora compongono l'abitato, Fossadolto (Fossato Alto) e Borghetto, avevano vita autonoma. Il primo, feudo del capitolo milanese (XI secolo), fu al centro di aspre lotte tra i Torriani e i Visconti (XII e XIV secolo), appartenne ai Rho nel 1481, ma nel 1633 era ancora libero comune.
Nel 1863 Borghetto assunse il nome ufficiale di Borghetto Lodigiano,[8] per distinguersi da altre località omonime.
Simboli
Lo stemma comunale è troncato da una fascia d'oro, caricata delle lettere P A B, iniziali di Pier Antonio del Borghetto (1699-1779), letterato e religioso, nato in località Ognissanti nel territorio del comune. Il campo superiore, di azzurro, riproduce un prato verde da cui nasce un mazzo di spighe d'oro attraversate dalla fascia d'argento con la scritta HUMILITAS in maiuscolo, e sormontate da due stelle anch'esse d'argento. Nel campo inferiore, d'argento, un castello rosso da cui si innalza un'insegna d'oro con una ruota rossa, simbolo della famiglia Rho.
Lo stemma e il gonfalone attualmente in uso sono leggermente diversi da quelli concessi con regio decreto del 10 settembre 1936[9]: mancavano le stelle e il nastro con il motto, la fascia d'oro con le lettere P A B e lo stendardo sul castello; era invece presente il capo del Littorio, ornamento obbligatorio per gli emblemi concessi in epoca fascista.[10]
Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende il centro abitato di Borghetto Lodigiano, le frazioni di Casoni, Fornaci, Pantiara e Vigarolo, e le località di Barazzina I, Barazzina II, Barbavara, Ca' de' Lunghi, Cascinetta, Ca' Tavazzi, Monteguzzo, Panigada, Prevede, Propio, Regona e Viganone[13].
Economia
L'economia locale è rappresentata per buona parte ancora dall'agricoltura.
Assai numerose sono infatti le aziende, per lo più a conduzione familiare, che si occupano di allevamento (bovino e suino) e della coltura di cereali e foraggi.
Nel territorio operano anche alcune industrie, tra cui spicca la laminazione dell'alluminio. Tuttavia è presente il pendolarismo su Lodi e Milano.
^Regio decreto11 gennaio 1863, n. 1126, in materia di "Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione."