Si tenne in Francia dal 1º al 17 agosto 2014 e fu vinta dall’Inghilterra, che si aggiudicò il torneo per la quinta volta battendo in finale a Parigi le outsider del Canada[1], alla loro prima finale.
La vittoria delle inglesi interruppe una striscia vittoriosa di 4 coppe della Nuova Zelanda; la stessa Inghilterra a sua volta era alla sua quarta finale consecutiva.
La federazione francese contribuì alla logistica della manifestazione con due sedi, tra cui il proprio centro federale; la finale si tenne allo stadio pariginoJean Bouin.
Si trattò della manifestazione dopo la quale si interruppe la cadenza quadriennale tenuta dal 1994: World Rugby, nome assunto a novembre 2014 dall’International Rugby Board, decise di spostare la Coppa femminile negli anni dispari post-olimpici sfalsandola di due anni rispetto a quella maschile[2] per riorganizzare i tornei sia a XV che a VII, programmata negli anni pari non olimpici[2]; la successiva edizione, con la partenza della relativa nuova cadenza quadriennale, si tenne quindi tre anni dopo nel 2017[2].
Storia
L'organizzazione
La decisione di assegnare alla Francia l’organizzazione della Coppa del Mondo fu presa il 30 giugno 2011 dal consiglio direttivo dell’International Rugby Board[3].
Nessun'altra candidatura di peso che rispettasse le raccomandazioni del comitato direttivo della manifestazione (scegliere un Paese con una coerente politica di promozione del rugby femminile e capace di offrire un’organizzazione di livello adatto a una manifestazione mondiale)[3]) fu presentata, e quindi la Francia si trovò di fatto come concorrente unica.
Il torneo
Le precedenti tre edizioni si erano risolte in una finale per il titolo tra Inghilterra e Nuova Zelanda, in tutte e tre le occasioni vinta da quest’ultima; stante la composizione dei gironi, che vedeva come teste di serie ciascuna delle prime tre classificate dell’edizione precedente, era opinione corrente che le due contendenti fossero le maggiori favorite per il titolo; tuttavia i pronostici furono smentiti da due circostanze: la sconfitta delle Black Ferns per 14-17 contro l’Irlanda nella partita d’esordio[4] (prima sconfitta in Coppa del Mondo dal 1991 e soprattutto prima vittoria di una nazionale irlandese maggiore, maschile o femminile, contro le neozelandesi[5]) e il pareggio 13-13 tra Inghilterra e Canada[6] nella terza giornata che, se da un lato impedì alle finaliste della passata edizione di chiudere la prima fase in testa al seeding (appannaggio altresì della Francia) dall’altro permise alle nordamericane di guadagnare 2 punti grazie ai quali si impose come miglior seconda, estromettendo la Nuova Zelanda dai play-off per il titolo e relegandola a quelli per il quinto posto[6], e lasciando di conseguenza le inglesi come le più credibili aspiranti alla vittoria finale[4].
Le Roses rispettarono in semifinale il pronostico, battendo nettamente 40-7 l’Irlanda alla sua prima semifinale assoluta[7], mentre la sfida tra francesi e canadesi, che vedeva entrambe alla ricerca della loro prima finale di sempre, vide prevalere le visitatrici 18-16[8].
La finale non fu praticamente mai in discussione: sotto per 0-11 alla fine del primo tempo dopo aver subìto una meta di Danielle Waterman e due piazzati di Emily Scarratt[1], il Canada ebbe un abbozzo di reazione nella prima metà della ripresa con Magali Harvey che con tre calci dalla piazzola portò la squadra sotto di 2 sul 9-11, ma ancora Scarratt allungò al piede 14-9 e nel finale realizzò una meta che trasformò essa stessa per il definitivo 21-9[1] con cui le inglesi si aggiudicarono la loro seconda Coppa a vent’anni di distanza da quella vinta in Scozia nel 1994 battendo in finale un'altra nordamericana, gli Stati Uniti.
Delle dodici squadre del torneo, sei erano qualificate automaticamente in virtù del piazzamento ottenuto nella Coppa del Mondo 2010, ovvero la Nuova Zelanda campione uscente, l’Inghilterra finalista, Australia e Francia semifinaliste sconfitte, e di Stati Uniti e Canada, rispettivamente quinti e sesto[10].
Gli altri sei posti provennero da percorsi di qualificazione regionali, in parte basati su tornei consolidati, in altra parte su competizioni specifiche organizzate allo scopo[10]; per la zona europea / oceaniana le quattro qualificate furono Galles, Irlanda, Spagna e Samoa[11]: per l'Asia si qualificò il Kazakistan[12] e per il play-off afro/asiatico il Sudafrica batté l’Uganda completando il quadro delle partecipanti[12].
Come nel 2010, le 12 squadre furono ripartite in 3 gruppi da 4 squadre ciascuna; in ciascun gruppo le quattro squadre si affrontarono con il meccanismo del girone all'italiana e classifica stilata secondo il sistema dell’Emisfero Sud (4 punti a vittoria, 2 a pareggio, 0 a sconfitta più il bonus sconfitta di un punto per scarti in gara inferiori o uguali a 7 punti, e altro eventuale bonus di un punto per la squadra che realizzi 4 o più mete in un incontro)[13].
In base al piazzamento nel proprio girone fu assegnato a ciascuna delle 12 squadre un seeding da 1 a 12 che avrebbe determinato a quale delle semifinali avrebbe acceduto:
alle tre migliori prime in ordine di punteggio decrescente e a seguire la miglior seconda furono assegnati i seeding da 1 a 4 e accedettero alle semifinali per il titolo mondiale;
alle altre due seconde e alle due migliori terze fu assegnato il seeding da 5 a 8 e disputarono le semifinali per i posti dal quinto all’ottavo;
alla peggiore terza e alle tre ultime di ciascun girone fu assegnato il seeding da 9 a 12 e disputarono le semifinali per i posti dal nono al dodicesimo.
Tutte le gare di play-off erano a eliminazione diretta con eventuali tempi supplementari e spareggio ai calci liberi[13].
Gironi
Il sorteggio dei gironi ebbe luogo il 30 ottobre 2013 all’Hôtel de Ville di Parigi[14].
Le 12 squadre furono ripartite in 4 fasce di merito: nella prima fascia furono incluse le prime tre della Coppa del Mondo precedente (in ordine di ranking Nuova Zelanda, Inghilterra e Australia); a seguire, in seconda fascia, le classificate dal quarto al sesto posto della stessa competizione (Francia, Stati Uniti e Canada).
Le altre furono determinate dal loro rendimento nelle competizioni precedenti e nei test match tra le due Coppe (Irlanda, Galles e Spagna in terza fascia e Kazakistan, Samoa e Sudafrica in quarta)[14].
I tre gironi furono quindi formati da una squadra per fascia, per un totale di quattro gironi da tre squadre ciascuno.
^ab(EN) France awarded Women’s Rugby World Cup 2014, su rwcwomens.com, World Rugby, 30 giugno 2011. URL consultato il 22 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2013).
^(EN) Asif Hossain, Magali Harvey named IRB Women’s Player of the Year, su olympic.ca, Comitato olimpico canadese, 17 agosto 2014. URL consultato il 7 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2014).