La diocesi di Boulogne è erede dell'antica diocesi di Thérouanne, la cui sede fu trasferita a Boulogne nel 1567.
Sede a Thérouanne
In epoca romana Tervanna o Taruanna era la capitale e il centro amministrativo della civitas Morinorum, ossia del popolo celtico dei Morini. Oltre a Tervanna, i Morini avevano un altro importante centro abitato, chiamato Bononia dai romani, oggi Boulogne, porto da cui partivano le navi per la Britannia. Entrambe le città facevano parte della provincia romana della Gallia Belgica seconda, la cui capitale era Reims, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1]
Circa l'evangelizzazione del territorio morinense, fondamentale è la testimonianza di Paolino di Nola, che in una sua lettera a Victricio di Rouen (attestato tra il 390 ed il 404), ricorda le imprese dei missionari inviati dal vescovo di Rouen nella civitas dei Morini. Questo testo lascia dunque supporre che i primi missionari cristiani giunsero nelle estreme terre a nord della Gallia da Rouen, seguendo la rotta marittima, e non da Reims, capitale della Belgica seconda.[2] In seguito, con l'arrivo dei popoli germanici, soprattutto Sassoni, si nota la presenza nel VII secolo di missionari venuti dalla Bretagna e dal Cotentin.[3]
Queste terre rimasero, durante i primi secoli del cristianesimo, ai margini della vita politica. Il controllo effettivo della regione di Thérouanne si realizzò solo durante la guerra civile che vide coinvolta la famiglia reale dei Merovingi alla fine del VI secolo e fino al 613: è in occasione di queste lotte fratricide che si manifestarono gli interessi per l'antica civitas Morinorum da parte delle entità politiche allora in corso di formazione, ossia la Neustria e l'Austrasia.[4]
È in questo contesto storico, allo scopo di stringere ancora di più i legami tra l'episcopato e i sovrani merovingi, che molto probabilmente sorse la diocesi di Thérouanne con il vescovo sant'Audomaro, monaco dell'abbazia di Luxeuil, nel VII secolo. Le antiche liste episcopali tuttavia menzionano due vescovi prima di Audomaro, Antimondo e Atalberto, che sembrano testimoniare l'esistenza di una organizzazione ecclesiastica nel corso del VI secolo: le fonti storiche ignorano però questi due personaggi.[5]
La nuova diocesi (dioecesis Morinensis) fu eretta con territorio ricavato da quello dell'arcidiocesi di Reims, di cui Thérouanne divenne suffraganea. Comprendeva tre pagi: il pagus Teruanensis con capoluogo Thérouanne; il pagus Bononiensis (Boulonnais), che aveva come centro la città portuale di Boulogne[6]; e gran parte del pagus Mempiscus, con centro principale Bergues[7].
Durante l'invasione dei Normanni (IX secolo) i vescovi trasferirono la loro sede a Boulogne; ritornarono a Thérouanne nei primi anni dell'XI secolo. Fu in quest'epoca che ebbe inizio la costruzione della cattedrale dedicata alla Madonna: riedificata ed ingrandita più volte, era una imponente cattedrale gotica, riccamente decorata, che testimoniava la ricchezza della città e della diocesi.[8]
Nel Medioevo la diocesi era divisa in 25 decanati, più la città e il territorio di Thérouanne, che costituiva un decanato a sé stante. Essi erano raggruppati in due arcidiaconati:[9]
In totale la diocesi comprendeva circa 600 parrocchie.
Nel XVI secolo la diocesi si trovò divisa, dal punto di vista politico, tra il regno di Francia e i domini fiamminghi dell'imperatore Carlo V. Il 20 giugno 1553 Thérouanne fu assediata e poi distrutta da Carlo V in guerra contro il re francese Enrico II; l'intero borgo fu raso al suolo, compresi tutti gli edifici religiosi, tra cui la cattedrale. Al momento dell'assedio della città, parte del capitolo della cattedrale che obbediva all'imperatore, era già fuggita trovando rifugio sia a Ypres che a Saint-Omer; il resto del capitolo, sottomesso al re francese, rimase a Thérouanne e, liberato dopo il pagamento di un riscatto, si trasferì nella città di Boulogne con il consenso del metropolita di Reims.
L'ultimo vescovo di Thérouanne fu François de Créquy, che morì prima dell'assedio e della caduta della città episcopale. Alla sua morte il re francese nominò vescovo il fratello Antoine de Créquy, il quale, non potendo prendere possesso della sede a causa della distruzione della città, non venne preconizzato dalla Santa Sede e fu trasferito l'anno stesso a Nantes. L'imperatore, da parte sua, nominò un proprio vescovo, Guillaume de Poitiers, arcidiacono del capitolo di stanza a Saint-Omer, che rimase vescovo electus fino alla soppressione della diocesi.
Restavano i territori francesi dell'antica diocesi di Thérouanne; il 3 marzo 1567 con la bolla Divinae maiestatis di papa Pio V la sede vescovile fu trasferita da Thérouanne a Boulogne, i cui vescovi portarono ancora per un certo periodo il titolo di vescovi di Thérouanne. Fu eretta a cattedrale la chiesa Notre-Dame, costruita a partire dalla fine dell'XI secolo.
Il 3 novembre 1682 fu aperto il seminario diocesano istituito dal vescovo Claude Le Tonnelier de Breteuil ed affidato all'insegnamento dei Lazzaristi. In precedenza i seminaristi si formarono per la maggior parte nel collegio degli Oratoriani, fondato nel 1631.[12]
Durante la rivoluzione, la cattedrale Notre-Dame e il palazzo episcopale furono dapprima confiscati, poi venduti (il 21 luglio 1798) ed infine demoliti pietra su pietra dagli acquirenti per il riutilizzo dei materiali da costruzione.
La diocesi di Boulogne fu soppressa in seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 e il suo territorio fu incorporato per intero nella diocesi di Arras. Nel giugno 1817 fra Santa Sede e governo francese fu stipulato un nuovo concordato, cui fece seguito il 27 luglio la bolla Commissa divinitus, con la quale il papa restaurava la sede di Boulogne, suffraganea dell'arcidiocesi di Cambrai: la diocesi avrebbe dovuto comprendere gli arrondissements di Boulogne, Saint-Omer e Montreuil nel dipartimento di Passo di Calais.[13] Tuttavia, poiché il concordato non entrò in vigore in quanto non ratificato dal Parlamento di Parigi, questa erezione non ebbe effetto. In seguito la diocesi non venne mai più restaurata.
Il 23 novembre 1853 il vescovo di Arras ottenne il privilegio di aggiungere al proprio titolo quello di vescovo di Boulogne. Dal 9 febbraio 2009 esiste anche la sede vescovile titolare di Thérouanne.
Cronotassi dei vescovi
Vescovi di Thérouanne
Sono tre gli antichi documenti che riportano il catalogo episcopale di Thérouanne: il Liber Floridus di Lamberto di Saint-Omer[14], la raccolta di Roberto di Torigni e il Chronicon breve episcoporum Morinensium et comitum Flandriae del XII secolo. Secondo Louis Duchesne, che pubblica tutti e tre i cataloghi nella sua opera Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, le serie episcopali sono degne di fede.
^Per la suddivisione amministrativa della diocesi di Thérouanne, cfr. Vanderkindere, op. cit., vol. I, p. 277; Bled, Les Evêques de Saint-Omer depuis la chute de Thérouanne (1553-1619), pp. 3-5.
^Quest'ultima diaconia faceva parte dell'arcidiaconato di Francia, al momento della soppressione della diocesi; nelle fonti precedenti, faceva invece parte dell'arcidiaconato di Fiandra.
^Bolla Commissa divinitus, in Sanctissimi Domini Nostri Pii divina providentia papae septimi allocutio habita in consistorio secreto die XXVIII julii MDCCCXVII, Romae 1817, pp. 44-45.
^Contravvenendo alle disposizioni contenute nella Qui Christi Domini, il vescovo Jean-René Asseline (che era stato per decenni uno dei più famosi teologi della Sorbona) non diede le dimissioni e anzi pubblicò nel 1802 le Expostulations caniniques in cui si negava che il Papa potesse deporre a suo piacimento (e per interessi politici) dei vescovi legittimi. Queste tesi furono pubblicamente sottoscritte da decine di vescovi l'anno seguente.