Il territorio si estende su 3.813 km² ed è suddiviso in 547 parrocchie.
Storia
Nella seconda metà del III secolosan Piatone evangelizzò Turnacum, l'odierna Tournai, nel territorio dei Menapi. Secondo la tradizione sarebbe stato il primo vescovo, anche se manca un riscontro documentale. Le successive invasioni barbariche del IV secolo cancellarono la vita cristiana di Tournai, fino alla fine del V secolo.
La diocesi è stata eretta nel primo terzo del VI secolo da san Remigio, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Reims, di cui divenne suffraganea. È tuttavia incerto se Tournai ebbe all'inizio dei vescovi propri, distinti da quelli di Noyon. La tradizione riconosce come vescovo certo di Tournai sant'Eleuterio; dopo di lui, all'epoca di san Medardo, le due diocesi sarebbero state unite, benché non fossero contigue.[1] Secondo Duchesne invece[2] l'unione sarebbe avvenuta alla fine del VI secolo o all'inizio del VII; infatti, dopo sant'Eleuterio, lo storico bretone riconosce come possibili vescovi di Tournai: Agrezio, episcopus Toronnicae, che prese parte ai concili di Orléans del 549 e di Parigi del 552; e un vescovo anonimo, di cui parla Gregorio di Tours, in occasione dell'assedio di Tournai nel 577.
Il vescovo Acario di Noyon, nella prima metà del VII secolo, si occupò attivamente della rievangelizzazione del territorio di Tournai, favorendo l'attività missionaria del vescovo itinerante sant'Amando, che in seguito venne nominato vescovo di Maastricht. Il successore di Acario, sant'Eligio, si recò di persona nel territorio tornacense, per continuare l'opera di Amando nella lotta contro il paganesimo, ancora molto attivo in quelle terre.
Nel 1146, su richiesta del canonico Letbert le Blond e dell'abate Hériman di San Martino, e grazie all'appoggio di san Bernardo, Tournai si divise dalla diocesi di Noyon; primo vescovo fu Anselmo, abate di San Vincenzo di Laon, consacrato nello stesso anno. Contestualmente fu edificata la nuova cattedrale, che venne consacrata il 9 maggio 1171.
Al momento della restaurazione della sede comprendeva certamente due arcidiaconati, quello di Tournai e quello delle Fiandre. Alla fine del XIII secolo quest'ultimo fu diviso in due, dando origine agli arcidiaconati di Bruges e di Gand. Nel XIV secolo i tre arcidiaconati comprendevano 12 decanati:[3]
Dal 1483 al 1505 ebbe luogo lo scisma di Tournai: il papa elesse tre vescovi in successione, mentre il capitolo, in accordo con il re di Francia, oppose un vescovo di nomina capitolare, la cui morte pose termine allo scisma.
Con la riorganizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi operata da papa Paolo IV con la bolla Super Universas del 12 maggio 1559, furono create le diocesi di Bruges e di Gand scorporando i due arcidiaconati omonimi dal territorio dalla diocesi di Tournai, che contestualmente divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Cambrai.
Durante la dominazione spagnola, che durò dal 1521 al 1667, continuò ad avere vescovi originari della regione, mentre la conquista della città da parte dei francesi impose sulla cattedra di Tournai prelati francesi, fino a quando nel 1713 il Trattato di Utrecht sancì la dominazione germanica.
Durante l'episcopato di Gilbert de Choiseul († 1689) fu istituito il seminario diocesano. Dal 1808 il seminario occupa l'ex collegio dei Gesuiti, arrivati a Tournai nel 1554.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 1.345.947 persone contava 709.301 battezzati, corrispondenti al 52,7% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
1.248.000
0,0
1.430
1.150
280
0
900
4.500
554
1969
1.130.000
1.331.677
84,9
1.574
1.165
409
717
709
3.981
519
1980
1.182.000
1.313.294
90,0
1.272
937
335
929
22
335
3.100
584
1990
1.000.000
1.271.649
78,6
934
663
271
1.070
37
271
1.735
584
1999
950.000
1.284.347
74,0
681
518
163
1.395
33
189
1.190
584
2000
920.000
1.284.347
71,6
649
490
159
1.417
33
160
1.230
584
2001
910.000
1.280.427
71,1
620
477
143
1.467
34
143
1.102
584
2002
900.000
1.284.761
70,1
593
456
137
1.517
39
137
1.075
584
2003
900.000
1.279.823
70,3
570
440
130
1.578
36
130
1.042
624
2004
900.000
1.279.467
70,3
548
418
130
1.642
34
130
992
584
2010
904.905
1.291.850
70,0
460
366
94
1.967
34
238
684
576
2014
994.000
1.328.760
74,8
366
277
89
2.715
38
178
480
575
2017
650.000
1.337.759
48,6
286
208
78
2.272
40
158
380
572
2020
708.400
1.344.241
52,7
273
202
71
2.594
39
87
360
550
2022
709.301
1.345.947
52,7
247
189
58
2.871
39
76
287
547
Note
^Le due diocesi infatti erano separate dal territorio delle diocesi di Cambrai e di Arras.
^op. cit., p. 115. La stessa tesi è condivisa da Joseph Warichez nell'opera Les origines de l'église de Tournai (1902), ma è screditata da Armand d'Herbomez, secondo il quale la sede di Tournai, pur eretta nel VI secolo, non ebbe vescovi propri prima del 1146. Anche Gams fa iniziare la cronotassi di Tournai solo dal XII secolo.
^Prima di Eleuterio, Gallia christiana inserisce nella sua cronotassi i nomi di san Piatone e di Teodoro.
^Trasferito a Basilea, non poté prendere possesso della sede, per cui ritornò a Tournai (1399), ma anche qui non fu più accettato. Dopo il 1393, la sede di Tournai fu affidata dai papi di Roma in amministrazione a Guglielmo Dallavigna, vescovo di Ancona, e poi a Johannes von Sinten, patriarca di Alessandria.
^Nominato arcivescovo di Tolosa l'11 dicembre 1713.
(FR) Léon Vanderkindere, La Formation territoriale des principautés belges au Moyen Âge, Ed. H. Lamertin, Bruxelles, 1902 (online: vol. I e vol. II)
(FR) Armand d'Herbomez: recensione a Joseph Warichez, Les origines de l'église de Tournai, in Bibliothèque de l'école des chartes, 1903, tome 64, pp. 402–404