Doug Moe
Douglas Edwin Moe, detto Doug (Brooklyn, 21 settembre 1938), è un ex cestista e allenatore di pallacanestro statunitense. Ebbe una buona carriera come giocatore e un grande successo come capo-allenatore nella NBA, dove guidò tre diverse franchigie per un totale di 15 stagioni. Si distinse da giovane nel campionato universitario statunitense, e dopo due stagioni nella Serie A italiana tornò negli Stati Uniti, dove fece un'ottima carriera nel campionato ABA non giocando mai in NBA. Iniziata la carriera di allenatore nel 1972 in qualità di assistant-coach dell'amico Larry Brown, nel 1976 diventò il capo allenatore dei San Antonio Spurs. Il suo nome è comunque legato alla panchina dei Denver Nuggets, con i quali rimase 10 stagioni. CarrieraGiocatoreCampionati studenteschiDopo un solo anno giocato alla Erasmus Hall High School di Brooklyn,[1] nel quartiere dove era nato e cresciuto, grazie alle buone prestazioni di fine stagione fu scelto dalla prestigiosa University of North Carolina, con la quale tra il 1958 e il 1961 partecipò al campionato della NCAA. Divenne uno dei punti di forza della squadra e fu inserito due volte nella NCAA All-America. Nel 1961, al secondo giro del Draft NBA, fu la 22ª scelta dei Chicago Packers, ma il suo coinvolgimento in uno scandalo gli precluse l'accesso alla massima lega americana. Scandalo delle partite truccateNel 1960, gli era stato offerto di truccare le partite di North Carolina e Moe sostenne di aver rifiutato tale offerta, accettando però 75 dollari per le spese sostenute per andare all'appuntamento. Nell'estate del 1961 lo scandalo venne a galla e Moe fu prosciolto, ma il fatto di aver accettato del denaro e di non aver rivelato l'accaduto alle autorità gli pregiudicò la carriera. Fu espulso da North Carolina e messo al bando dall'NBA; i Chicago Packers dichiararono nullo il contratto che aveva già firmato e finì gli studi al piccolo Elon College, dove fece la sua prima esperienza come allenatore in seconda della squadra locale.[1][2] Finiti gli studi e deluso per non poter entrare nel basket professionistico, lavorò per un periodo nelle assicurazioni ed espletò il servizio militare.[3] Campionato italianoNel 1965 furono aperte in Italia le frontiere della pallacanestro, consentendo alle squadre della massima serie di tesserare uno straniero. Fu così che Moe arrivò in Italia, dove giocò per due stagioni con il Petrarca Padova. Per la prima volta la polisportiva padovana investì nella squadra di basket, e insieme a Moe arrivò l'allenatore jugoslavo Aza Nikolić.[4] Nel campionato 1965-1966, Moe divenne l'idolo dei tifosi trascinando la squadra al terzo posto, il miglior piazzamento di sempre del Petrarca. È stato in quella stagione il miglior marcatore della massima serie segnando 674 punti.[5] Campionato ABA![]() A 29 anni Moe tornò in patria nella stagione 1967-1968 per vestire la maglia dei New Orleans Buccaneers, formazione del campionato ABA; fu il capocannoniere della lega con 1884 punti, e con il suo apporto i Buccaneers vinsero la Western Division, perdendo poi in finale contro i Pittsburgh Pipers; l'anno successivo riuscì a vincere il campionato con la maglia degli Oakland Oaks, giocò quindi per i Carolina Cougars e i Virginia Squires fino al 1972[6]. Prese parte per tre volte consecutive all'ABA All-Star Game nel 1968, 1969 e 1970. Nel 1997 è stato inserito tra i 30 migliori giocatori della storia ABA nell'ABA All-Time Team. AllenatoreChiusa nel 1972 la carriera agonistica, costellata da diversi infortuni alle ginocchia,[3] intraprese quella di allenatore come assistente prima all'Elon College e poi ai Carolina Cougars della ABA. Il capo allenatore dei Cougars era Larry Brown, con il quale era grande amico ed aveva giocato insieme a North Carolina e nei Virginia Squires.[3] Nel 1974 seguì Larry Brown ai Denver Nuggets, squadra che giocava nella ABA e che avrebbe in seguito segnato la sua carriera di coach. Il secondo anno la squadra arrivò alla finale del campionato, dove fu sconfitta dai New York Nets del grande Julius Erving. NBAAlla fine della stagione 1975-1976, la ABA fu assorbita dalla NBA e per la stagione 1976-1977 Moe divenne capo-allenatore dei San Antonio Spurs, provenienti dall'ABA e nelle cui file militava George Gervin. Accettò a fatica l'offerta grazie alle pressioni di Brown, dichiarando che sarebbe rimasto volentieri a Denver come suo secondo. Alla sua prima stagione, gli Spurs raggiunsero i play-off, dove furono eliminati al primo turno dai Boston Celtics, i campioni uscenti. Sotto la sua guida, nel 1978 raggiunsero la semifinale di Conference e l'anno dopo la finale. Di natura pigro, non fu benvoluto dal padrone della squadra, un agente di borsa che preferiva quelli che lavoravano duramente, e nel 1980 fu licenziato dopo un discreto inizio di campionato.[3] ![]() Per la stagione 1980-1981 tornò ai Denver Nuggets, questa volta come capo-allenatore, dove rimase fino al 1990. I maggiori traguardi raggiunti a Denver in 10 stagioni furono la finale di Conference del 1985 e tre semifinali. Ad eccezione del primo anno, dove subentrò nel corso del campionato, per ben nove volte di fila la squadra raggiunse i play-off. Nel 1988 ricevette il Premio di allenatore dell'anno della NBA. La caratteristica dei Denver di Moe era il gioco d'attacco, dove veniva praticata in prevalenza la tecnica del corri e tira; in sei delle dieci stagioni sotto la guida di Moe, furono la squadra che segnò di più nell'intera NBA. Nella stagione del suo debutto in panchina, i Denver ebbero l'altissima media realizzativa di 126,5 punti a partita.[7] Nel 1992 iniziò la stagione sulla panchina dei Philadelphia 76ers, ma fu licenziato prima della fine del torneo. Chiuse la carriera come assistant coach sulla panchina dei Denver Nuggets dal 2005 al 2008. StatisticheGiocatoreStatistiche aggiornate al 1º gennaio 2009[5][8]
ABARegular Season
Massimi in carrieraRegular Season
Play-off
Massimi in carrieraPlay-off
Allenatore
PalmarèsClub
Individuale
AllenatoreNote
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