Emidio Lopardi
Emidio Lopardi (L'Aquila, 27 novembre 1877[1] – L'Aquila, 1º ottobre 1960) è stato un politico italiano. BiografiaNel 1895, appena maggiorenne, si iscrisse alla sezione aquilana del Partito Socialista.[2]. In seguito fu direttore del giornale locale L'Avvenire, firmandosi talvolta con lo pseudonimo Ursus. All'Aquila fu inoltre consigliere comunale per oltre vent'anni e assessore. Nel 1907 divenne consigliere alla provincia dell'Aquila e dal 1912 fu deputato nello stesso ente, ricoprendo anche la carica di presidente del Consorzio delle Cooperative di Lavoro dell'Aquila[2]. Durante la prima guerra mondiale fu sottotenente dell'esercito italiano.[2]. Fu deputato dal 1919 al 1926, quando, avendo partecipato alla secessione dell'Aventino, fu dichiarato decaduto insieme agli altri deputati antifascisti.[3] Durante il secondo conflitto bellico partecipò attivamente alla Resistenza.[4] Nel 1945 fu nominato nella Consulta Nazionale ed eletto deputato all'Assemblea Costituente. In seguito fu nominato senatore di diritto per la I Legislatura sulla base della III disposizione transitoria della Costituzione. È il padre di Ubaldo Lopardi, parlamentare della Repubblica e sindaco dell'Aquila. Note
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