FertilitàLa fertilità è in generale la capacità di riproduzione degli organismi viventi.[1] Essa si riferisce indifferentemente ad individui di ogni sesso, ma può riferirsi anche ad una popolazione. Quando si intende invece riferirsi ai risultati riproduttivi di una popolazione si utilizza il termine fecondità. DemografiaNell'ambito della demografia il termine fertilità si riferisce alla capacità biofisiologica di procreare.[2][3] In questo ambito scientifico essa si differenzia dal termine fecondità, un parametro che indica la manifestazione concreta della capacità a procreare, in relazione ai risultati riproduttivi e non alla capacità in sé.[4] Accezioni ancora diverse hanno i termini prolificità e produttività, solitamente caratterizzati dal conteggio o meno dei nati morti o aborti, oltre ai nati vivi.[5] Tutte le nomenclature sopra citate si differenziano dalla nozione di natalità perché, mentre quest'ultima si riferisce all'intera popolazione, le diciture fertilità, fecondità, prolificità si riferiscono tutte alla sola fascia della popolazione in grado di procreare, in situazioni normali.[3] Nei paesi di lingua anglosassone, a differenza di quelli neolatini, i termini fecondità e fertilità hanno in genere accezioni inverse tra loro.[3] Medicina e biologiaNell'ambito medico e biologico, la fertilità si riferisce a tutti gli esseri viventi ed è rappresentata dalla capacità biofisiologica di riprodursi. Il suo opposto è l'infertilità. In particolare nella terminologia medica l'infertilità si riferisce ad un'alterazione patologica della funzione riproduttiva della donna, tale da impedire la buona riuscita della gravidanza, pur essendo integra la capacità al concepimento. Le cause possono essere malformazioni congenite o insufficiente sviluppo dell'apparato genitale ed in particolare dell'utero, disturbi dell'equilibrio ormonale, processi patologici a carico della parete uterina (per es. tumori benigni), anomalie di posizione dell'utero.[6][7] Nella riproduzione umana, una coppia si dice infertile quando, per cause relative all'uomo o alla donna, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno o due di rapporti costanti e non protetti[8]. Il termine infertilità, quindi, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente risolvibile e legata ad uno o più fattori interferenti. La fertilità diminuisce con l'età in entrambi i sessi.[9] Nelle donne, il declino inizia intorno ai 32 anni e diventa più marcato all'età di 37 anni.[10] Negli uomini, la potenza e la qualità dello sperma iniziano a diminuire intorno ai 40 anni. Anche se una coppia di anziani riesce a concepire, la gravidanza sarà sempre più difficile per la madre e comporterà un rischio maggiore di difetti congeniti e malattie genetiche nel bambino.[11] Fertilità femminileL'età media del menarca è di circa 12,5 anni.[12] Nelle ragazze postmenarca, circa l'80% dei cicli è anovulatorio nel primo anno dopo il menarca, il 50% nel terzo anno e il 10% nel sesto anno.[13][14] La menopausa si verifica all'età media di una donna, tra i 48 e i 55 anni.[15] Durante la menopausa, la produzione di ormoni da parte delle ovaie diminuisce, portando alla cessazione permanente della formazione di muco uterino (mestruazioni). Questo momento è considerato la fine della fase fertile della vita di una donna. Male fertilityAlcuni studi dimostrano che gli uomini anziani hanno un volume spermatico ridotto, una motilità spermatica e una morfologia spermatica alterata.[16][17][18] Negli studi che hanno preso in considerazione l'età del partner, è stata riscontrata una diminuzione relativa dei tassi di gravidanza dal 23% al 38% quando si sono confrontati uomini sotto i 30 anni con uomini sopra i 50. Il numero di spermatozoi diminuisce con l'età, con gli uomini di 50-80 anni che producono in media il 75% in meno di spermatozoi rispetto agli uomini di 20-50 anni, e ci sono grandi differenze nel numero di tubuli seminali nei testicoli contenenti spermatozoi maturi.[19] SocietàNella cultura la fertilità è stata soggetto di interesse scientifico e culturale. Tra i più antichi ritrovamenti al riguardo vi sono le veneri paleolitiche, statuette preistoriche raffiguranti donne con attributi sessuali molto pronunciati e perciò classicamente ritenute dagli storici oggetto di venerazione a favore della fertilità e della dea madre. A tale proposito si parla di riti di fertilità. Note
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