Giovanni Dominici, O.P. cardinale di Santa Romana Chiesa
Il beato Giovanni Dominici, affresco del Beato Angelico: Crocifissione con i santi, bordura inferiore, genealogia domenicana, 1442, sala capitolare convento di San Marco, Firenze.
Completati gli studi teologici a Parigi, svolse attività di docente e di predicatore per dodici anni a Venezia. Con l'approvazione del maestro generale, Raimondo da Capua, fondò conventi di stretta osservanza del suo ordine a Venezia (1391) e a Fiesole (1406) e il convento del Corpus Domini a Venezia per le suore domenicane di stretta osservanza; nel 1393 è inviato dal maestro generale a Città di Castello per riformare il locale convento domenicano.
Per mettere fine allo scisma, Dominici consigliò a Gregorio XII di ritirarsi e annunciò al Concilio di Costanza le dimissioni volontarie del Papa. Partecipò all'elezione pontificia del 1417 che elesse papa Martino V. Questi lo nominò legato in Boemia il 19 luglio del 1418 per reprimere l'eresiahussita, ma ottenne scarsi risultati a causa dell'inerzia di Venceslao IV. Morì a Buda il 10 giugno 1419 e la sua salma fu inumata nel convento di San Paolo Eremita di Buda.
Dominici non fu solo scrittore di temi spirituali, ma anche poeta, come testimoniamo i suoi numerosi inni in vernacolo o Laudi. La sua Regole del governo di cura familiare, scritta tra il 1400 e il 1405, è un'opera pedagogica che tratta, in quattro libri, delle facoltà dell'anima, dei poteri e delle facoltà sensoriali del corpo, dell'uso dei beni della terra e dell'istruzione dei figli.
Il suo Lucula Noctis (Lucciola della Notte) in risposta ad una lettera di Nicola di Piero Salutati, è il trattato più importante di quel tempo sullo studio degli autori pagani. Dominici non condanna nettamente gli studi classici, ma si oppone strenuamente all'umanesimopaganeggiante del tempo e agli scrittori che, come Dante Alighieri, non lo avevano rinnegato del tutto, ma lo avevano riletto e reinterpretato alla luce del Cristianesimo. In questo modo Dominici aveva dato man forte ai detrattori di Dante[1].
Opere
Il libro della carità, del reuerendissimo cardinale Giouan Dominico fiorentino dell'ordine di predicatori, Venezia: a San Luca al segno del Diamante, 1545.
Iter Perusinum, Venetiis, Ecclesiae Venetae, dec. I, 1749
«An liceat fratribus predicatoribus in communi vel in particulari possessiones habere». In: R. Creytens (a cura di), "L'obligation des constitutions dominicaines d'après le B.-J. Dominici, O. P.", Archivum Fratrum Praedic., XXIII(1953), pp. 195–235
Regola del governo di cura familiare, compilata dal beato Giovanni Dominici fiorentino; testo di lingua dato in luce e illustrato con note dal prof. Donato Salvi, Firenze: presso A. Garinei, 1860
Trattato delle dieci questioni e lettere a madonna Bartolomea; testi introduzione e note a cura di Arrigo Levasti, Firenze: Libreria editrice fiorentina, stampa 1957
Beati Iohannis Dominici cardinalis S. Sixti Lucula Noctis; texte latin du XV siècle, precedé d'une introduction, edité et annoté par Remi Coulon, Paris: A. Picard, 1908. Edizione critica: Iohannis Dominici Lucula Noctis, by Edmund Hunt, Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame press, 1940
Lettere spirituali; a cura di M. T. Casella e G. Pozzi, Friburgo: Edizioni universitarie, 1969
Vita Beati Marcolini Foroliviensis (Vita del Beato Marcolino da Forlì, domenicano)
Giorgio Ronconi, «Dominici, Giovanni (1356/7-1419)». In: Vittore Branca (a cura di), Dizionario critico della Letteratura Italiana, Vol. II, Torino: UTET, 1973, pp. 11–17.
G. Cracco, «BANCHINI, Giovanni di Domenico (Giovanni Dominici, Banchetti Giovanni)». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. V, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 1963 (on-line).
N. Ben-Aryeh Debby, Renaissance Florence in the Rhetoric of Two Popular Preachers: Giovanni Dominici (1356- 1419) and Bernardino da Siena (1380-1444), Turnhout: Brepols, 2001.