Irene di Grecia (1942)
Irene di Grecia e Danimarca (Ειρήνη της Ελλάδας; Città del Capo, 11 maggio 1942) è stata principessa ereditaria di Grecia dal 1964 al 1965. BiografiaGiovinezzaLa principessa Irene è nata nel 1942 a Città del Capo, terzogenita di Paolo e Federica di Hannover, e visse in Grecia dal 1946, quando ebbe fine l'esilio della sua famiglia.[1] Il primo ministro sudafricano Jan Smuts e la zia Caterina le fecero da padrini di battesimo.[2][3] Con la professoressa Theophanó A. Arvanitopoulou ricevette un'educazione incentrata sulla filosofia e l'archeologia.[4] Studiò al Collegio Arsakio di Psichiko, alla Schule Schloss Salem in Germania e fu istruita sulle lingue e il pianoforte, in quanto allieva di Gina Bachauer.[1][5] Per un certo periodo fu un'apprezzata concertista, esibendosi a livello amatoriale per cause di beneficenza tra l'Europa e gli Stati Uniti.[1][4] Oltre al greco, padroneggia il francese, l'inglese, lo spagnolo e il tedesco.[4] Dalla morte del padre fino alla nascita della nipote Alessia, fu l'erede presunta al trono greco, poiché la sorella Sofia rinunciò ai suoi diritti di successione per convertirsi al cattolicesimo e sposarsi.[1] AttivitàDal 1965 al 1968 presiedette il Comitato Olimpico Ellenico.[6] Si trasferì a Roma dopo la deposizione di suo fratello Costantino II e, dal 1969, visse in India con la madre Federica.[1] Dalla morte di quest'ultima risiede in un appartamento del palazzo della Zarzuela a Madrid, residenza privata dei sovrani di Spagna.[1] I suoi studi la portarono a specializzarsi in religioni comparate, precisamente sui primati della Chiesa greca e sulla filosofia Advaita Vedānta, da lei appresa durante un soggiorno a Madras dal professore T.M.P. Mahadevan.[4] È membro della Dr. T.M.P. Mahadevan Foundation, che si occupa di pubblicare gli scritti del defunto studioso e di diffondere la cultura indiana attraverso progetti educativi.[4] È sostenitrice della Biblioteca Internazionale di Kanchipuram.[4] ![]() Nel 1985 la Comunità economica europea organizzò la macellazione di quattro milioni di mucche, in modo da ridurre la produzione di latte e mantenerne i prezzi artificialmente.[1][4] Irene ne pianificò il trasferimento in India e in altri paesi dove sarebbero state utili al nutrimento dei bambini poveri e avrebbero ricevuto protezione.[1][4] Nel 1986 fondò a Madrid l'organizzazione Mundo en Harmonía, allo scopo di promuovere la solidarietà, la compassione verso gli animali e un approccio di vita filosofico tra gli studenti.[1][4] È stata la presidentessa dell'organizzazione fino alla cessazione delle attività, nel 2023.[7] Nel 1994, assieme al fratello, denunciò il governo greco alla Corte europea dei diritti dell'uomo per la confisca delle proprietà della famiglia reale.[1] Nel 2002, concluso il contenzioso giudiziario, ricevette 900.000 euro come risarcimento, con cui ha istituito la filiale greca di Mundo en Harmonía.[1][2] Vita privataDurante la sua adolescenza, sua madre si impegnò per cercare ai figli dei coniugi che fossero del loro stesso rango.[8][9] Perciò, nel 1965 Irene fu obbligata dalla regina a mettere fine alla sua relazione con l'avvocato ateniese Stavros Strastigis.[10] Nel 2002 ricevette una diagnosi di tumore alla mammella e la giornalista Eva Celada ne scrisse la biografia nel 2007 nel libro Irene de Grecia, la princesa rebelde.[11] Il 23 aprile 2008, insieme al re Muhammad VI del Marocco, è diventata madrina di battesimo di Simeon Hassan Muñoz, figlio di Kalina di Bulgaria.[12] Il 16 marzo 2018 divenne cittadina spagnola rinunciando alla cittadinanza greca.[13][14] È vegana.[5] CaricheRicopre differenti ruoli nelle seguenti organizzazioni:[4]
Opere
Titoli e trattamento
AscendenzaOnorificenzeOnorificenze greche— 30 marzo 1963
Onorificenze straniereNote
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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