Ad Alessandria frequentò l'El Nasr Girls' College[3] e ad Atene ricevette lezioni private per poi entrare in una scuola inglese.[4] Nel 1952 venne mandata alla Schule Schloss Salem allo scopo di espandere le sue conoscenze linguistiche.[4][5] Lasciò la Germania nel 1955 e a 18 anni fece ritorno ad Atene, per lavorare come infermiera infantile all'Ospedale Mitera per i successivi due anni.[5][6] Nello stesso periodo studiò belle arti, archeologia e musica e completò la sua formazione in puericultura.[5][7]
Durante l'adolescenza dei figli, la madre di Sofia si impegnò nel cercare per loro dei potenziali coniugi che fossero dello stesso rango, rifiutando l'idea di matrimoni ineguali.[8][9] Cercò, senza successo, di fidanzare Sofia ad Harald di Norvegia, per poi favorire il suo primo incontro con Juan Carlos di Borbone-Spagna.[10] In ogni caso, Sofia dichiarò che si sarebbe sposata solo per amore.[11]
Sofia e Juan Carlos si conobbero nell'estate del 1954 a bordo del panfilo Agamennon, nella crociera dei re organizzata dalla regina Federica.[11][12] Si rincontrarono nel 1958, alle nozze tra Antonio di Borbone-Due Sicilie ed Elisabetta di Württemberg, e nell'estate del 1960 ad Altshausen, al matrimonio di Carlo di Württemberg e Diana d'Orléans, e a Roma, sede delle Olimpiadi.[11][12]
Con il matrimonio, Sofia abbracciò la religione del marito, rinunciando a far parte della successione al trono greco e cambiando la grafia del suo nome dal greco "Sophia" allo spagnolo "Sofía".[17] Nello stesso anno divenne la prima donna a ricevere la Gran Croce dell'Ordine di Carlo III e nel marzo 1963 si stabilì con il marito al palazzo della Zarzuela.[18][19]
Provò a riprendere il lavoro di infermiera, ma la cosa fu malvista e non le venne permesso.[19] Nel 1971 acquisì la presidenza onoraria del Comitato Spagnolo dell'UNICEF.[20]
Regina di Spagna
Anni settanta
Nel 1975 salì al trono spagnolo al fianco del marito, acquisendo da allora popolarità per il ruolo avuto nella democratizzazione della Spagna, dopo la trentennale dittatura di Francisco Franco.[21]
Nel 1976 fece la sua prima apparizione pubblica senza il re, in compagnia di funzionari e consiglieri del Governo, partecipando a una celebrazione per la vigilia dello Shabbat alla sinagoga di Madrid.[22] Vi prese parte su invito della comunità ebraica della città e fu accolta dal rabbino capo Felipe Halioua.[22] Segnò la prima visita nella storia moderna di un membro della famiglia reale spagnola a un luogo di culto ebraico.[22] L'evento venne anche interpretato come un mezzo per dare alla Spagna un'immagine più liberale.[22]
Nel 1977 istituì con un piccolo capitale la Fundación Reina Sofía, della quale è presidentessa esecutiva operando per scopi umanitari in diversi ambiti.[23]
Anni ottanta e novanta
Nel 1987 divenne presidentessa onoraria dell'allora Fundación de Ayuda contra la Drogadicción (istituita nell'anno precedente per prevenire il consumo di droga), incarico che ha mantenuto fino al 2015, venendo succeduta dalla nuora Letizia.[24] Nel 1999, durante una visita di Stato in Spagna della coppia presidenziale francese, mostrò il lavoro della fondazione la première dame Bernadette Chirac.[24]
Nel 1993, a un pranzo organizzato da Fabiola del Belgio al Palazzo Reale di Bruxelles, incontrò l'economista Muhammad Yunus, recatosi nel paese in occasione di una premiazione.[25][26] La regina mostrò un vivo interesse per i progetti di Yunus, per poi invitarlo al palazzo della Zarzuela a Madrid.[25][26] Nel novembre 1996 si recò con lui in Bangladesh, visitando i villaggi del paese e le case di donne in condizioni di povertà in un soggiorno durato quattro giorni.[25][26] Da allora è impegnata nel promuovere il microcredito, partecipando dal 1997 alle edizioni del Microcredit Summit, tra cui quella del 2011 che ha avuto sede a Valladolid.[25][26]
Nel 1996 inaugurò un nuovo strumento di lavoro nella fondazione a lei intitolata, cioè i viaggi all'estero per implementare la cooperazione internazionale.[23] Da allora si è recata in oltre 30 paesi per entrare in contatto con progetti sul microcredito, di ricerca biomedica e con scuole primarie.[23]
Nel 2003 il Consiglio di Amministrazione dello Spanish Institute di New York le propose di intitolarle l'istituto, in riconoscimento alle sue attività.[28] La regina accettò e da allora ne è patrona, con il compito di promuovere la cultura spagnola e l'unità delle Americhe.[28] Dal 2008 fino al 2011 prese parte agli incontri del Gruppo Bilderberg.[29][30] In quest'ultimo anno sostenne pubblicamente Muhammad Yunus, licenziato a opera del Governo bengalese dalla Grameen Bank da lui fondata, e presiedette nel mese di settembre il Vertice Mondiale sui progressi nella ricerca sull'Alzheimer nel Palacio de Congresos di Madrid.[27][31]
Nel luglio 2012 intraprese il suo terzo viaggio cooperativo nelle Filippine, dopo quelli del 2002 e del 2003, al fine di visitare i progetti finanziati in parte dall'Agenzia Spagnola di Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo (AECID).[32][33] Manifestò anche il suo apprezzamento al presidente Benigno Aquino III per il reinserimento parziale dello spagnolo nel sistema educativo filippino, affermando che "apre opportunità di benessere per le generazioni future del paese in un mondo globalizzato".[33] È stata il primo dignitario straniero a visitare la provincia di Albay, dal viaggio di Giovanni Paolo II del 1981.[34]
Nel 2014, prima di tre settimane dall'abdicazione del marito, partecipò alla sua quinta riunione nel Gruppo Bilderberg.[35]
Controversie
Nel 2008 fecero discutere alcune sue dichiarazioni pubblicate dalla giornalista Pilar Urbano nel libro La Reina muy de cerca, frutto di diverse interviste con la regina.[17] Sofia affermò di rispettare gli orientamenti sessuali delle persone e di essere favorevole al matrimonio tra individui dello stesso sesso, ma che una tale unione "non dovrebbe essere chiamata matrimonio".[17][21]
Espresse anche dichiarazioni conservatrici in materia di educazione religiosa, eutanasia e omosessualità, riscontrando l'indignazione degli spagnoli di ideologia liberale e minando all'immagine di discrezione mostrata fino ad allora.[21] In breve tempo la casa reale si scusò per le affermazioni pubblicate e un portavoce comunicò il rammarico della regina per le offese e il disagio causato, sottintendendo però l'inesattezza di quanto riportato.[17][21] Pilar Urbano rispose che le bozze del libro erano state approvate dall'ufficio della regina stessa.[21]
Il presidente della Federazione Statale di Lebsiche, Gay, Transessuali e Bisessuali (FELGTB), Antonio Poveda, accettò le scuse della sovrana a nome della sua organizzazione, dichiarando che dei sentimenti negativi continuassero tuttavia a esistere nella comunità gay.[21] Invece, il professore di sociologia Juan Díez-Nicolás, affermò di non credere che "molte persone si sarebbero sorprese nell'apprendere le opinioni della regina".[21]
Dall'abdicazione del marito
Nel settembre 2017 inaugurò con il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa il Vertice Mondiale sulla Ricerca e la cura dell'Alzheimer, presso la Fondazione Champalimaud di Lisbona.[36]
Segue la dieta pescetariana.[18] Come lei stessa ha dichiarato, questa scelta non è dettata da "motivi ambientalistici, etici o dietetici", ma da una rinuncia che fece in omaggio a suo padre quando questi morì, in quanto era particolarmente legata a lui.[38]
«Per l'esperienza nei costumi e tradizioni delle università, perché ha difeso con energia la causa della musica e delle arti in Spagna e perché ha promosso in modo prominente gli studi spagnoli qui a Oxford» — Università di Oxford, 20 giugno 1989[120]
«Per il suo coinvolgimento personale in progetti nazionali e internazionali dedicati alla salute, all'istruzione, all'agricoltura, alla promozione della donna e per la sua generosa dedizione a cause difficili [...] come la lotta alla tossicodipendenza e la difesa dei disabili» — Università di New York, 31 ottobre 2000[123]
Dottorato honoris causa
«In riconoscimento al suo impegno per lo sviluppo e l'educazione delle donne» — Università Seisen, 19 agosto 2011[124]
Libri pubblicati
En Decelia: fragmentos cerámicos de Decelia y miscelánea arqueológica [1959–1960] (2013). ISBN 9788494103308
Note
^(ES) Pilar Urbano, La Reina, Barcellona, Plaza & Janés, 1996.
^Foro Dinastías., State visit of Stephanopoulos in Spain, 2001, Group Photo (JPG) (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2018).
^Noblesse et Royautes (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2013)., State visit of Argentina in Spain, February 2009
^State visit in Belgium in 2000 - Belga Pictures, Group photo (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012)., King & Queen (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).
^Photo (JPG) (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2012). taken during Sarkozy's visit in Madrid, in April 2009 (article on Noblesse et Royautés (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2016).).
^Vox Populi, su vozpopuli.com. URL consultato il 20 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2016).
^State Visit of Mexican Presidente, June 2008, Group photo (JPG) (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).. Queen Sofia and Prince Felipe would be entitiled to receive the "Sash in Special Category", as the reform of 2011 changed the award conditions.
^Viva Máxima Blog, State visit of Beatrix in Spain in 1985, Group Photo (JPG) (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013)., & State visit in Netherlands 2001, Group photo (JPG) (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2013).
^Noblesse et Royautés (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2016). (French), Princess Victoria's wedding, June 2010, Photo (JPG) (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012). of Sofia & Elena