Jacob PaludanHenning Jacob Puggard Paludan (Copenaghen, 7 febbraio 1896 – Birkerød, 26 settembre 1975) è stato uno scrittore danese. BiografiaDopo un soggiorno americano esordì con le opere Le vie occidentali (1922) e Il fiore (1923), incentrate su un'idea pessimistica del mondo, della società contemporanea, oltre che sulle problematiche derivanti da un'americanizzazione dell'Europa.[1] In seguito scrisse Nel fascio di luce (1923), Tutto un inverno (1924), Uccelli intorno al faro (1925), basato su una descrizione della società di Copenaghen, La terra è matura (1927), il dramma Il paese dell'avanguardia (1928). Pregevole risultò il ciclo di Stein, il protagonista delle due opere Tuono a sud (1932) e Sotto l'arcobaleno (1933), in cui l'autore narrò il periodo fra le due guerre, che fece da sfondo alla vicende del protagonista, un borghese che cambiò i propri valori e ideali e sposò una contadina, allontanandosi dalla propria classe sociale.[1] Paludan lavorò anche come critico, collaborando con il Giornale nazionale, e raccogliendo i suoi articoli in volumi. Paludan è celebre soprattutto per il romanzo psicologico, in cui si dimostrò sensibile e acuto; la sua narrativa coniugò un misticismo romantico e popolare ad una polemica antiprogressista e antinaturalista.[1] Paludan testimoniò il risveglio religioso avvenuto dopo la crisi del protestantesimo e la sopravvalutazione del progresso tecnico.[1] Tra le altre sue opere, di vario genere, si ricordano Spiriti irrequieti (1943), Detto in breve (1954). Opere
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