La volpe e l'aquila
L'aquila e la volpe è una favola dello scrittore greco Esopo, poi ripresa dal latino Fedro. TramaL’aquila e la volpe strinsero un giorno un patto di amicizia e andarono a vivere l’una accanto all’altra: l’aquila su un albero altissimo, la volpe in un cespuglio, dove diede alla luce i suoi cuccioli. Un giorno che la volpe era uscita in cerca di cibo, l'aquila, cercando di che sfamare i suoi figli, rapì i cuccioli della volpe. Portatili sul ramo, dove aveva il nido con i suoi piccini, li divorò insieme a loro. Quando la volpe ritornò e comprese l’accaduto, si disperò per non potersi vendicare, essendo un animale terrestre. Passò allora il tempo a scagliare maledizioni contro la sua nemica. Dopo poco tempo l'aquila rubò una vittima offerta in sacrificio agli dei, strappandola all'altare ancora fumante; uno dei visceri incandescenti fece prendere fuoco al nido dell'aquila, così che i suoi pulcini caddero dal nido mezzi bruciacchiati. La volpe poté così mangiare i pulcini sotto gli occhi dell'aquila. La favola dimostra che quanti tradiscono l’amicizia, anche se sfuggono alla vendetta delle vittime più deboli, non possono sottrarsi alla punizione divina. Information related to La volpe e l'aquila |