Macellum MagnumIl Macellum Magnum era un mercato delle derrate alimentari (principalmente carne e pesce) dell'antica Roma, edificato e dedicato sul Celio, nella Regio II Caelimontium, dall'imperatore Nerone nel 59 d.C.[1][2]. L'antica struttura si ergeva nel sito dell'odierna basilica di S. Stefano Rotondo[3]. StoriaIl Macellum Magnum fu edificato e dedicato da Nerone nel 59 d.C.[4]. Si ritiene che esso in seguito fu distrutto e ricostruito verso la fine del IV secolo sempre ad uso pubblico, probabilmente ancora come mercato[4]. Papa Simplicio (468‑482) lo trasformò nella basilica di Santo Stefano e fu restaurato con varie modifiche dai papi Teodoro I (642‑649) e Nicola V (1453)[4].. DescrizioneIl Macellum era raffigurato sulla monetazione neroniana come edificio circolare a due piani, con una thòlos centrale o una struttura a cupola, circondata da un portico esterno[4]. Il complesso era formato da un edificio centrale, costituito da un porticato circolare a due piani dotato di 22 colonne, che sostenevano un tetto a cupola, e, attorno ad esso, un porticato concentrico dotato di 36 colonne, anch'esso a due piani. Inoltre, all'esterno di questo sorgeva un ambulacro di larghezza pari a 10 metri, diviso in otto segmenti da file di colonne[4]. I segmenti alternativamente erano privi della parete esterna, somigliando così a cortili aperti. L'edificio originario di Nerone era cinto da un porticato rettangolare che conteneva botteghe, i cui resti forse erano ancora visibili nel XVI secolo[4]. Dell'edificio originario di Nerone si conservano solo le fondazioni in travertino, parte del muro di cinta e otto pilastri del colonnato esterno; comunque, l'edificio del IV secolo fu edificato sulle fondazioni originarie e pare che abbia conservato in generale la forma dell'edificio originario[4].
Note
Collegamenti esterni
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