Medole
Medole (Médule in dialetto alto mantovano[6]) è un comune italiano di 4 122 abitanti della provincia di Mantova in Lombardia. È situato nell'Alto Mantovano e fa parte della Comunità del Garda (associazioni di enti del bacino del lago di Garda). Nel 2016 è stata costituita l'unione dei comuni di Medole, Ponti sul Mincio e Solferino denominata "Unione dei comuni Castelli Morenici". Geografia fisicaIl territorio di Medole appartiene alla zona subcollinare posta ai piedi delle alture che delimitano il lago di Garda verso la Pianura Padana e confina a nord-ovest con Castiglione delle Stiviere, a nord-est con Solferino e Cavriana, a est con Guidizzolo, a sud con Ceresara e a sud-ovest con Castel Goffredo. Il paese dista circa 30 km da Mantova, 35 km da Brescia, 55 km da Cremona e 45 km da Verona. ClimaIl clima di Medole è quello tipico dell'alta Pianura Padana di tipo temperato sub‐continentale: gli inverni sono moderatamente rigidi, poco piovosi e con giornate di nebbia; le estati sono calde e afose con precipitazioni a carattere temporalesco; le primavere e gli autunni sono generalmente piovosi.
Origini del nomeIl nome di Medole deriva dal latino meta, mucchio di sassi.[9] StoriaPeriodo romanoI reperti e le iscrizioni rinvenute suggeriscono l'esistenza di un abitato organizzato in istituzioni, di cultura e lingua latina, già a partire dal I secolo.[10] Il primo nucleo del paese prese vita nell'attuale zona nord-est dell'abitato, ove sorge l'attuale Pieve romanica,[11] costruita intorno al X secolo, forse sulle fondamenta di un tempio romano. In una zona adiacente alla Pieve romanica, negli anni ottanta, furono rinvenute le vestigia di una grande villa romana che, dopo l'immediato vincolo deciso dal Ministero per i beni culturali e ambientali, attende d'essere riportata alla luce. MedioevoIl più antico documento ove viene citato Medole è un atto del 31 maggio 841[9] con cui il vescovo di Brescia Ramperto donava ai Monaci benedettini, da lui fatti venire dalla Francia, alcune proprietà del contado, tra cui la Casa di San Vito.[12] Dal XV al XVII secoloI GonzagaAgli albori del XV secolo, precisamente nel 1404, la duchessa di Milano Caterina Visconti, in pagamento di un debito precedentemente contratto dal marito Gian Galeazzo Visconti, cedette le terre di Lonato, insieme a quelle di Medole, Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere e Solferino al condottiero mercenario Francesco I Gonzaga,[13] dando così inizio al lungo dominio gonzaghesco di Medole.[14] I profughiIntorno alla seconda metà del XV secolo il Comune, per ragioni non note, probabilmente a causa di una forte carestia nelle valli bresciane, fu soggetto a una imprevista e imponente immigrazione che, in poco tempo, determinò un significativo aumento della popolazione medolese.[15] Le già scarse provviste alimentari e le diffidenze verso i forestieri causarono una netta separazione tra le due popolazioni che, nel 1481, venne regolata da sentenza della Magistratura.[senza fonte] Gli abitanti di Medole furono divisi tra i nativi, detti "uomini di comune" e gli immigrati bresciani, detti "uomini di macina". Questi ultimi costituivano la parte più povera e venivano trattati come forestieri, fino a quando la loro discendenza non avesse raggiunti i 150 anni dall'insediamento a Medole del capostipite. Nel 1570 le 110 famiglie degli "uomini di macina" che lamentavano la durezza delle condizioni di vita, inviarono una supplica al Duca di Mantova che, però, venne respinta, confermando i privilegi degli "uomini di comune". Della fine ufficiale di questo strano "apartheid" non si ha notizia: probabilmente si estinse nel XVII secolo, con il compimento dei 150 anni di residenza.[16] Una seconda consistente immigrazione avvenne alla fine del XVII secolo, quando varie famiglie bergamasche raggiunsero Medole in cerca di lavoro agricolo nell'incolto Campo di Medole, una vasta distesa posta nella zona nord che veniva ceduta dal Comune in lotti di grandezza commisurata alla forza lavoro della famiglia richiedente.[senza fonte] La grande pestilenzaDurante la Guerra di successione di Mantova e del Monferrato, nel 1629, il territorio di Medole e dei comuni limitrofi subirono scorrerie da parte dei mercenari tedeschi[17] e polacchi di Albrecht von Wallenstein, guidati dal conte di Collalto, che perpetrarono furti e uccisioni e portarono una grave epidemia di peste.[18] Dal XVIII al XIX secoloLe battaglieMedole fu luogo di vari episodi bellici. L'8 settembre 1706, nella vasta porzione di pianura nota come Campo di Medole, si svolse una parte ingente della battaglia di Castiglione, in alcuni testi nota anche come battaglia di Medole o battaglia di Ghidizzole, nell'ambito della Guerra di successione spagnola,[19] e condotta per parte tedesca dal Langravio Federico d'Assia-Kassel e per parte francese dal conte di Médavy. Il 5 agosto 1796, nell'ambito della prima campagna napoleonica d'Italia, Medole fu teatro di episodi facenti parte della più grande battaglia di Castiglione,[20] tra le forze del giovane generale Napoleone Bonaparte e del feldmaresciallo dell'Impero d'Austria Dagobert von Wurmser, essendo il fianco sinistro dell'armata austriaca assestato sul Monte Medolano. Nel corso della battaglia di Solferino e San Martino, nell'abitato e nella zona est del territorio medolese, si combatté la battaglia di Medole, scontro fra il IV Corpo d'Armata francese del generale Adolphe Niel e la Iª Armata austriaca del feldmaresciallo Franz von Wimpffen, che diede inizio ai combattimenti del 24 giugno 1859,[21] mentre nella zona nord del territorio si misuravano il II corpo d'armata francese del maresciallo Patrice de Mac-Mahon con la IIª Armata austriaca del generale Franz von Schlick. L'ultima battaglia di Medole ebbe luogo il 2 luglio 1866.[21] In effetti si trattò di uno scontro circoscritto tra reparti di cavalleria italiana e austriaca, cui venne dato particolare risalto, probabilmente per compensare parzialmente le sconfitte subite dall'esercito italiano. È in seguito al favorevole esito di quello scontro che la piazza centrale prese l'attuale denominazione di Piazza della Vittoria. Il XX secoloIl XX secolo iniziò sotto buoni auspici per i miglioramenti economici dovuti all'attività della Cooperativa agricola italiana che, nel 1901, fondò a Medole un'importante azienda cooperativa rurale, sdoganando in parte la manodopera agraria dal controllo dei latifondisti ed incoraggiando le classi più umili della popolazione allo studio. Il 28 febbraio 1918 arriva la 113ª Squadriglia che resta fino al 17 luglio, dal 22 marzo la 23ª Squadriglia fino al 25 maggio ed all'inizio di luglio la 120ª Squadriglia fino al 25 agosto. SimboliNello scudo sono raffigurate, in campo rosso, due braccia moventi dal fianco sinistro dello scudo, impugnanti: la sinistra un mazzo di spighe, la destra un falcetto. Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[22] Monumenti e luoghi d'interesseTra i principali monumenti del paese sono annoverati il castello risalente al X secolo, la chiesa parrocchiale con pala di Tiziano Vecellio, l'ex Convento dell'Annunciata e la Pieve di Santa Maria, piccola chiesa ad una sola navata con abside e campanile, originari dell'XI secolo. A Medole è inoltre presente la più grande sala delle assemblee dei Testimoni di Geova in Italia, inaugurata nel 2007.[23] Architetture religiose
Architetture civili
Architetture militariMonumenti
Aree protetteSocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[29] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2021, gli stranieri residenti nel Comune risultavano essere 512, ovvero il 12,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[30] Lingue e dialettiÈ considerato facente parte del sistema linguistico del dialetto mantovano, ma con elementi di transizione col dialetto bresciano. Tradizioni e folcloreCulturaIstruzioneBibliotecheScuoleSul territorio comunale sono presenti le seguenti tipologie di scuole:[31] MuseiGeografia antropicaEconomiaInfrastrutture e trasportiServita dalla viabilità locale mediante le strade provinciali 8, 9 e 10, Medole fu sede di una stazione tranviaria di diramazione fra due relazioni extraurbane, la tranvia Brescia-Mantova-Ostiglia e la diramazione Casaloldo-Medole della tranvia Mantova-Asola, che rendeva possibile il collegamento fra la città virgiliana e Desenzano del Garda[32]. AmministrazioneElenco dei Sindaci, Potestà e Commissari Prefettizi di Medole dall'Unità d'Italia.
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Note
Bibliografia
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