Minio
Il minio è un minerale presente in natura, formato da un ossido misto di piombo(II) e piombo(IV). Il nome deriva dal Miño (in latino Minius), fiume che scorre nel nord-ovest della Spagna, in prossimità del quale si trovavano le miniere principali di questo minerale. Abito cristallinoI cristalli sono scaglie microscopiche. Origine e giacituraL'origine è secondaria. La paragenesi è con galena e cerussite. Forma in cui si presenta in naturaIn scaglie, aggregati massivi o polverulenti. Caratteri fisico-chimiciSolubile in Acido cloridrico (HCl), decomposto da Acido nitrico (HNO3). Differisce dal realgar e dal cinabro per maggiore densità e colore più intenso. Località di ritrovamentoA Bleialf e Badenweiler, in Germania; a Mežica, in Slovenia, e nei rilievi delle Leadhills, in Scozia. In Italia si trova in masse di aspetto terroso su galena nella miniera di Reigraxius, a Domusnovas, comune della provincia del Sud Sardegna; in laminette o patine dentro le cavità della miniera di Monteponi, ad Iglesias, in Sardegna; con un po' di fortuna è possibile trovare scarse patine terrose su calcare a Zuccarello, in provincia di Savona. UtilizziNoto fin dai tempi degli antichi romani, il minio si forma per alterazione della galena. Da molto tempo viene prodotto industrialmente ossidando il piombo fuso per mezzo di una corrente d'aria. Molto pesante, era utilizzato nella fabbricazione delle vernici anti-ruggine, mescolato con olio di lino cotto, prima che le vernici al piombo fossero messe al bando a causa delle loro tossicità. Anticamente era utilizzato anche come pigmento pittorico, con i nomi rosso di Saturno, rosso di piombo, secondarium minium, rosso di Parigi, sandaraco, sandix, sanrendy, usta e minio comune. Ingrediente principale, assieme a olio di lino cotto e trementina di Venezia della cosiddetta "mistura di Shaw". Un mastice utilizzato per unire pietre e metalli. Era utilizzato dai generali o dagli imperatori romani per dipingersi il volto di rosso in occasione della cerimonia del trionfo. Era utilizzato nel Medioevo come pigmento principale nella produzione di miniature (da cui il.loro nome). Bibliografia
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