Norbello
Norbello (Norghìddo in sardo) è un comune italiano di 1 125 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna. Il comune è sito 34 km a nord-est dal capoluogo, e sorge a 350 metri sul livello del mare nella regione storica del Guilcer. Geografia fisicaTerritorioIl paese è posto in prossimità del margine orientale del vasto tavolato basaltico del Guilcer e confina a nord con Aidomaggiore, a est con Ghilarza a sud con Abbasanta e a ovest con Santu Lussurgiu e Borore. La morfologia è generalmente piatta con alcune colline che raggiungono i 400 metri di altitudine. Il territorio è ricco di sorgenti anche se alcune non hanno più acqua a causa del dissesto idrogeologico, è percorsa dal Rio siddo. A nord, nella vallata di Chenale, è situata la frazione di Domusnovas Canales. ClimaIl clima è mite per la non rilevante altitudine, i venti dominanti sono quelli settentrionali e occidentali. StoriaL'area fu abitata fin dall'epoca prenuragica e nuragica, per la presenza nel territorio di diverse tombe dei giganti, domus de janas e nuraghi. Nel medioevo, con i nomi di Norgillo o Norghiddo, faceva parte della curatoria del Guilcier del Giudicato di Arborea. Troviamo tracce della sua storia nelle schede del Condaghe di Santa Maria di Bonarcado. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese, e fu incorporato nel marchesato di Sedilo, i cui ultimi signori furono i Delitala, ai quali il paese fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. Con Decreto Regio del 21 dicembre 1862, pubblicato in data 8 febbraio 1863, il vecchio nome del paese, Norghiddo, assume quello attuale di Norbello. SimboliLo stemma e il gonfalone del Comune di Norbello sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 marzo 2004.[3] «Semipartito troncato: il primo di argento, all'albero stilizzato, sradicato, con la parte legnosa al naturale, munito di sette ramoscelli, tre per parte in banda e in sbarra, uno in palo sulla punta, fogliato di settantatré, di verde, undici foglie in ciascuno dei ramoscelli laterali, sette foglie nel ramoscello in palo; il secondo di rosso, al medaglione ellittico di argento, caricato della croce latina anomala, di otto punte, con i bracci patenti e con il piede aguzzo, di rosso; il terzo di azzurro, al castello d'oro, murato di nero, merlato alla guelfa, le due torri di tre, il fastigio di tre, esso castello finestrato di due nelle torri, una e una, di nero, chiuso dello stesso, fondato in punta. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseDi notevole pregio la chiesa di Santa Maria, ora intitolata alla Madonna della Mercede, con iscrizioni murali e croci di consacrazione, risalenti alla fine del XII secolo. A ovest dell'abitato, dopo aver attraversato la statale 131, a circa 8 km è presente un novenario, inaugurato nel 1952 attorno alla chiesa di Sant'Ignazio da Laconi, è la prima chiesa eretta e dedicata al santo cappuccino. Architetture civili
Altro
Siti archeologiciNel territorio comunale sono accertati 38 siti archeologici[senza fonte], tra i quali:
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[5] Lingue e dialettiLa variante del sardo parlata a Norbello è riconducibile alla Limba de mesania. CulturaIstruzioneMusei
Geografia antropicaFrazioni
Amministrazione
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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