Oneglia
Oneglia (Ineja in Ligure Onegliese; Inêia o Önêgia in Ligure Genovese) insieme con Porto Maurizio, dal 1923, è uno dei due centri abitati che formano il Comune di Imperia. Per secoli capitale del Principato di Oneglia, stato indipendente all'interno dalla Repubblica di Genova. È definito dagli strumenti urbanistici del comune come una unità insediativa.[2] In forte contrasto con la vicinissima Porto Maurizio, che è costruita su un promontorio, Oneglia occupa una zona alluvionale alla foce del torrente Impero. Le zone residenziali più recenti si sono arrampicate sulle colline circostanti, ma il centro storico sorge sulla zona pianeggiante prospiciente il mare. StoriaLe OriginiOneglia, il cui nome richiamerebbe forse un antichissimo insediamento preaugusteo (pagus Unelia), ha le sue origini sulla collina di Castelvecchio, uno dei probabili sex oppida (insediamenti fortificati) dei Liguri Ingauni, che domina il torrente Impero, dove oggi sorge la chiesa di Santa Maria Maggiore e rimangono i resti di una torre del castello. La Ripa Uneliae era invece un borgo di pescatori in riva al mare, probabilmente nella zona dell'attuale Borgo Peri (alla periferia est dell'abitato).[3] RomaDopo la conquista romana la zona ne segue le vicende storiche. Nella ripartizione dell'Italia operata da Augusto il luogo di Oneglia appartiene alla Regio IX che si estendeva da Nicaea (Nizza) fino alla foce del fiume Macra (Magra).
Nel III secolo il Cristianesimo si diffonde in Liguria. Il V secolo segna gli ultimi anni della decadenza dell'Impero romano d'Occidente. La decadenza di queste coste ligueri è descritta in questi anni lo scrittore Claudio Rutilio Namaziano[4], che compie un viaggio marittimo lungo la costa ligure da Luni alla Gallia. I Visigoti nel 421 istituiscono la Liguria come Provincia Maritima. MedioevoNel 476, alla caduta dell'Impero romano,la Liguria diviene parte del regno erulo di Odoacre.
La dominazione gotica perdura fino alla riconquista dell'Occidente decisa da Giustiniano che, nel 552, a conclusione della guerra gotica, riunisce la Liguria, come Provincia Maritima Italorum, all'Impero romano d'Oriente. Il dominio bizantino comporta una breve ripresa della zona che dura fino alla conquista longobarda del 642 quando il re Rotari arriva a conquistare la Liguria [5]. Oneglia è parte del Regno longobardo nell'ambito del ducato di Liguria. Già nella prima metà dell'VIII secolo le coste liguri cominciano a subire le scorrerie dei predoni saraceni. Nel 773 il regno longobardo è sconfitto da Carlo Magno, re dei Franchi. Il territorio costiero diventa un contado retto da Albenga.
Nel IX secolo il flagello dei pirati musulmani s'intensifica e le coste cominciano a munirsi di torri d'avvistamento e difesa. Nel 935 Oneglia è distrutta dai saraceni. Nel 1100 diviene feudo dei vescovi di Albenga, che però dovranno richiedere l'intervento genovese per controllare i fieri abitanti della zona (si ha notizia di una rivolta nel 1233). Il nome Unelia compare per la prima volta in un trattato di alleanza fra Albenga e Pisa datato 9 agosto 1145.[3] Il Principato di OnegliaNel 1298 Oneglia diviene possedimento della potente famiglia genovese dei Doria (vi nacque l'ammiraglio Andrea Doria) che la eresse a principato. [6]. Nello stesso periodo storico a Porto Maurizio si era insediato il Vicario della Riviera Occidentale, rappresentante del potere di Genova nel territorio da Savona a Ventimiglia. Nel 1576, un ramo della famiglia Doria vende il principato di Oneglia a Emanuele Filiberto di Savoia, trasferendosi in Piemonte ed ottenendo in cambio i feudi di Cirié e del Maro e di Prelà. Casa Savoia acquisisce il titolo di principe di Oneglia, che si aggiunge ai numerosi altri titoli nobiliari posseduti dai vari rami della casata. Il Principato di Oneglia diventa così uno dei tanti "Stati dei duchi di Savoia"; infatti i territori posseduti da Casa Savoia non costituivano uno Stato unitario, bensì un insieme di Stati sovrani indipendenti con diverse giurisdizioni, culture e lingue, uniti insieme da un'Unione personale.
Nel 1735 il principato di Oneglia si amplia con l'annessione di ulteriori territori liguri: l'acquisizione del marchesato di Balestrino e dei distretti di Montegrosso Pian di Latte, Pornassio, Rezzo, Testico e Stellanello. La parentesi franceseNel corso della guerra della prima coalizione, Oneglia è oggetto delle attenzioni del governo rivoluzionario di Francia. Dopo aver conquistato Nizza il generale francese Anselme, di concerto con l'ammiraglio Truguet, progetta la conquista della città di Oneglia. Il 23 novembre 1792 la flotta francese si presenta di fronte alla città e una delegazione è inviata presso le autorità cittadine per trattare la resa, ma viene ricevuta a colpi di fucile che feriscono l'ufficiale comandante la delegazione e uccidono sette delegati. La città è bombardata il giorno stesso, occupata il giorno successivo e viene abbandonata dalle truppe francesi solo dopo il saccheggio. Due anni dopo, alla testa di tre brigate di fanteria Napoleone Bonaparte, generale di brigata, combatte contro una divisione austriaca e s'impadronisce del forte di Oneglia (8 aprile 1794).
Nel corso della Campagna d'Italia, nel giugno 1797, Bonaparte pone fine alla storica Repubblica di Genova. Nasce la Repubblica Ligure.
Nel 1805 la Repubblica Ligure viene annessa all'Impero Francese.L'economia ligure è asservita agli interessi francesi; nei documenti ufficiali liguri è imposta la lingua francese. Oneglia è un Circondario nel Dipartimento di Montenotte. La RestaurazioneCaduto l'Impero napoleonico con il Congresso di Vienna del 1815, vengono ristabiliti i vecchi confini. L'unica differenza è la cessazione delle repubbliche di Venezia e Genova. In particolare Genova diventa Ducato di Genova, con casa regnante i Savoia, che ne acquisirono il titolo di "Duchi di Genova". La fine del PrincipatoCome detto in precedenza, lo Stato sabaudo non era uno stato unitario, è un termine coniato dagli storici per riferirsi comodamente a tutti quegli Stati sovrani che, in Unione personale, condividevano come monarca un membro di Casa Savoia. Nel dettaglio, gli stati che avevano i Savoia come casa regnante ai tempi erano:
Fu solamente con la Fusione perfetta del 1847 di questi stati che casa Savoia giunse a governare uno stato unitario con il nome di Regno di Sardegna. Dal Risorgimento ai giorni nostriDalla creazione del Regno di Sardegna Oneglia, come il resto della Liguria, seguì le sue sorti. Con il Risorgimento vide la nascita del Regno d'Italia il 17 Marzo 1861, divenuto nel tempo l'Italia dei giorni nostri. ImperiaNel 1923 il comune di Oneglia, per mezzo di un regio decreto [7], confluì assieme agli ex comuni di Porto Maurizio, Borgo Sant'Agata, Caramagna Ligure, Moltedo Superiore, Montegrazie, Piani, Poggi, Torrazza e Costa d'Oneglia nel nuovo comune di Imperia, nell'omonima provincia, in Liguria. SimboliIl 29 gennaio 1580 Emanuele Filiberto concesse ad Oneglia il titolo di Città e uno stemma che recava l'emblema dei Savoia, croce bianca su fondo rosso, e nella metà inferiore un olmo, simbolo di libertà comunale,[8] che nella trasposizione nello stemma di Imperia verrà cambiato in un olivo. «D'azzurro, all'olmo al naturale, terrazzato di verde; al capo di Savoia» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseBasilica collegiata di San Giovanni BattistaNel centro storico, la chiesa in stile tardo barocco genovese è stata progettata dall'architetto Gaetano Amoretti e consacrata nel 1762. Il 24 giugno 2017 è stata eretta a basilica minore. altri edifici religiosi
Architetture civili
Architetture militari
Altro
SocietàTradizioni e folclore
CognomiAd Oneglia sono tipici i cognomi: Amoretti, Acquarone, Berio, Belgrano, Gorlero, Marvaldi, ecc... che hanno la caratteristica di essere specifici della città, al più della Riviera di Ponente. Questa "localizzazione" nella diffusione è dovuta anche alla grande "chiusura" territoriale e politica di cui ha goduto la città nel corso dei secoli; che esercitava anche su gran parte dell'entroterra imperiese con il Principato di Oneglia.[13] A Porto Maurizio i cognomi più diffusi sono: Dulbecco, Ranixe, Sasso, Vassallo, ecc.... Al contrario di Oneglia, la sua grande esposizione di Porto Maurizio come importante porto commerciale, meta di molteplici rotte provenienti da tutti i paesi Mediterranei e non[14], si trovano anche diffusi nell'Italia meridionale.[13] CulturaGastronomiaEconomiaQuando ancora era un comune autonomo, Oneglia aveva come principali attività industriali la produzione e la commercializzazione di olio d'oliva. Nell'entroterra è ancora molto diffusa la olivicoltura. La varietà di oliva tipica del territorio è quella taggiasca, localmente detta anche pignola d'Oneglia relativamente piccola e scura, che dà un olio particolarmente delicato e pregiato. A Oneglia è anche presente la storica azienda dell'Olio Carli e un Museo dell'Olivo[16] situato presso lo stabilimento Fratelli Carli[17] in via Garessio, la storica via degli oleifici. Una delle maggiori attività industriali, ora molto ridotta, è stata a lungo quella della fabbricazione della pasta (gli antichi fidéi di semola o vermicelli, costruiti artigianalmente). Il pastificio della famiglia Agnesi[18] (che trasferì parte della produzione da Pontedassio a Oneglia), resta uno degli edifici più imponenti, in pieno centro. Nel periodo intorno alla prima guerra mondiale Oneglia fu scelta, a causa della lontananza dai possibili teatri di operazioni militari, come sede adatta a un'industria siderurgica (le cosiddette Ferriere) che ha dato il nome alla zona circostante. Questa fonderia, fondata nel 1906 dalla società Siderurgica Ligure Occidentale, occupava entrambe le rive della foce del torrente Impero e produceva sia laminati (fino a 25.000 tonnellate l'anno) sia lingotti d'acciaio (50.000 tonnellate l'anno). Rimase attiva fino al 1930 quando fu smantellata poco dopo essere diventata una proprietà Ilva. I grandi scheletri di cemento armato dei capannoni industriali sono stati abbattuti negli anni novanta dall'amministrazione comunale, suscitando molte polemiche per la sparizione di questo reperto di archeologia industriale. Nel 1997 l'intero complesso è stato cintato e catalogato come monumento e ne restano solamente tre alte ciminiere in mattoni e un basso edificio fatiscente alla foce del torrente Impero. Alcune piccole attività industriali (es. la Lavanda Coldinava per la distillazione e commercializzazione della lavanda), un tempo diffuse a livello nazionale, sono da tempo sparite, come anche le attività portuali, oggi fortemente ridotte, che hanno per anni avuto un certo sviluppo, ad esempio negli anni settanta (commercio di parti industriali verso la Russia) e prima ancora come porto di imbarco della produzione di auto Fiat verso il sud Italia. La maggior parte della popolazione lavora oggi nel terziario, ma l'industria olivicola sopravvive soprattutto in produzioni di qualità e ogni anno viene tenuta la rassegna "Olioliva"[19] dedicata all'olio e ai prodotti tipici liguri e della dieta mediterranea. Infrastrutture e trasportiLa località era servita dalla stazione ferroviaria di Imperia Oneglia, sulla linea Genova-Ventimiglia, sostituita nel 2016 dalla nuova stazione unificata di Imperia in seguito al raddoppio e allo spostamento a monte della ferrovia. Il trasporto pubblico è svolto con autoservizi effettuati dalla Riviera Trasporti. Fra il 1893 e il 1895 la città era collegata alla vicina Porto Maurizio tramite una tranvia a cavalli. Nel 1926 fu inaugurata sul medesimo tracciato una tranvia elettrica gestita dalla Società Tranvie Elettriche Provincia di Imperia (STEPI), che rimase in esercizio fino al 1947. Galleria d'immagini
Note
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