Oreoica gutturalis
Il campanaro crestato (Oreoica gutturalis (Vigors & Horsfield, 1827)) è un uccello passeriforme, unica specie nota del genere Oreoica Gould, 1838[2]. EtimologiaIl nome scientifico del genere, Oreoica, deriva dal greco ορειοικος (oreioikos, "abitatore delle montagne"), mentre quello della specie, gutturalis, significa in latino "riferito alla gola", in riferimento alla livrea. DescrizioneDimensioniMisura 19–23 cm di lunghezza, per 56-67 g di peso[3]. AspettoSi tratta di uccelli dall'aspetto robusti, muniti di grossa testa squadrata, becco conico di media lunghezza, ali appuntite, forti zampe e coda dall'estremità squadrata: come intuibile dal nome comune, il campanaro crestato possiede penne della fronte e della parte anteriore del vertice allungate ed erettili. Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale: nei maschi testa, scapole e parte superiore del dorso sono di color grigio cenere, che sfuma nel bruno-grigiastro su dorso, ali e coda, con queste ultime due parti più scure e tendenti al grigio-nerastro. Fronte e vertice sono di colore nero, mentre la faccia è di colore bianco candido fino all'occhio, orlata di nero, e nera è anche la gola, così come la parte superiore del petto: il resto del petto è bianco, mentre il ventre ed i fianchi sono di colore giallastro. In ambedue i sessi, il becco è di colore nerastro, le zampe sono di color nero-bluastro e gli occhi sono di colore giallo-rossiccio. BiologiaSi tratta di uccelli dalle abitudini di vita essenzialmente diurne, che vivono perlopiù da soli o in coppie (al più in gruppi familiari coi giovani che non hanno ancora raggiunto la piena indipendenza), talvolta aggregandosi in stormi misti insieme ad altre specie come il beccospino groppacastana e la balia fronterossa: questi uccelli passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo al suolo o fra i cespugli bassi, riparandosi fra i cespugli per passare la notte. Il richiamo di questi uccelli è molto distintivo, formato da du sillabee uguali e fischianti e tre più veloci e liquide, che vengono onomatopeizzate divenendo il nome comune del campanaro crestato in lingua aborigena (panpanpanella) ed inglese australiano (dick-dick-the-devil): non di rado i due sessi duettano, col maschio che emette i fischi iniziali (potendo essere udito fino a mezzo chilometro di distanza, mentre è piuttosto raro vedere materialmente questi uccelli) e la femmina risponde con le tre note veloci. Il campanaro crestato è inoltre un ottimo ventriloquo. AlimentazioneLa dieta di questi uccelli è essenzialmente insettivora, componendosi soprattutto di insetti reperito al suolo e fra le erbe, ma anche di altri piccoli invertebrati e, sebbene più sporadicamente, cibo di origine vegetale come semi e granaglie, bacche e frutta. RiproduzioneIl periodo riproduttivo è irregolare e legato al regime delle piogge, andando dalla fine di giugno ai primi di marzo, con picchi delle schiuse fra agosto e dicembre: questi uccelli sono monogami. Il nido è a forma di coppa profonda e viene costruito da ambedue i partner fra gli alberi, posizionandolo indifferentemente alla biforcazione di un ramo o in una cavità del tronco, solitamente sotto i due metri d'altezza dal suolo, intrecciando fibre vegetali (corteccia, fili d'erba, rametti) e foderando l'interno con fili d'erba e foglie: una caratteristica peculiare dei campanari crestati è la tendenza a disporre (dopo averli immobilizzati recidendo loro la testa) bruchi di varie specie nel nido e nei dintorni di esso. All'interno del nido la femmina depone 3-5 uova bianco-azzurrine con rada maculatura bruno-grigiastra, che ambedue i sessi si alternano a covare per circa due settimane, quando schiudono pulli ciechi ed implumi. Distribuzione e habitatIl campanaro crestato è endemico dell'Australia, della quale occupa grossomodo tutto il territorio, ad eccezione della penisola di Capo York, della fascia costiera orientale ad est della Grande Catena Divisoria e di quella sud-orientale, della punta sud-occidentale, del Kimberley e della terra di Arnhem: essi mancano inoltre dalla Tasmania. L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree erbose e cespugliose (ad esempio le praterie a spinifex) con presenza di macchie alberate a preminenza di acacia ed eucalipto. TassonomiaSe ne riconoscono due sottospecie[2]:
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