Piscina PublicaNell'antica Roma, la Piscina Pubblica (in latino Piscina Publica) era un bacino e una piscina aperta al pubblico utilizzo ubicata nella XII regione augustea. La stessa regione prese il nome da questa piscina[1]. Della Piscina Publica non rimangono vestigia. Vi è disaccordo se la piscina fosse alimentata da una delle numerose sorgenti presenti nelle immediate vicinanze [2] o tramite l'aqua Appia, il primo acquedotto fatto edificare da Appio Claudio Cieco[3]. L'acquedotto riforniva di acqua le attività di lavorazione della lana poste nell'area della piscina[4]. StoriaLa prima citazione di una piscina publica è posta da Livio nell'anno 215 a.C.[5], quando i due pretori urbani trasferirono i loro tribunali presso tale sito, nei pressi del luogo dove il Senato si incontrava con i generali per discutere gli sviluppi della seconda guerra punica[6]. Un riferimento di Festo indica che già nel II secolo d.C. la Piscina Publica non esisteva più[7], lasciando comunque traccia nel nome della XII regione augustea e nel nome dell'omonimo Vicus Piscinae Publicae, che partiva dal margine orientale del lato meridionale del Circo Massimo, attraversava la depressione tra grande e piccolo Aventino e terminava alla Porta Raudusculana[8]. UbicazioneLa piscina era situata nel fondovalle tra la Via Appia, le Mura Serviane, il pendio nordorientale dell'Aventino e l'area dove poi saranno edificate le Terme di Caracalla[8] Posta appena esternamente alla Porta Capena[9], fu il primo sito pubblico di distribuzione dell'acqua e per l'effettuazione di attività sportive[10]. Note
Bibliografia
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