Tempio della Bona DeaIl tempio della Bona Dea (in latino aedes Bona Dea Subsaxana) era un tempio di Roma dedicato alla Bona Dea e posto sull'Aventino. Posizione, storia e cultoIl tempio si trovava nella zona settentrionale dell'Aventino orientale, subito a sud dell'estremità orientale del circo Massimo. Si trovava proprio sotto quella porzione del colle detta Saxum, ora occupata dalla basilica di Santa Balbina, e quindi era detto Subsaxana.[1] Pare che l'antica dea romana Bona Dea Fauna[2] si sia fusa con la dea greca Damia, il cui culto fu probabilmente introdotto a Roma dopo la conquista di Taranto (272 a.C.), o poco dopo. A questo periodo va fatta risalire la costruzione del tempio, che fu poi restaurato da Livia Drusilla,[3] moglie di Augusto, e da Adriano,[4] continuando ad esistere almeno fino al IV secolo,[5] dopo di che scompare senza lasciare tracce. Quello della Bona Dea (e di Damia) era un culto collegato alle guarigioni, e il tempio era un centro di guarigioni, come attestato dal fatto che dei serpenti si muovevano intoccati e innocui per il tempio, in cui era anche custodito un magazzino di erbe medicinali.[6] Essendo un culto prettamente femminile, agli uomini non era concesso l'accesso al tempio.[6] NoteBibliografiaFonti primarie
Fonti secondarie
Collegamenti esterni
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