Il nome, secondo la tradizione e secondo lo stemma, deriverebbe da Pozzo Gallo, ma la Cronaca Farfense la vuole derivante da Puzalia.
Storia
L'abbazia farfense ne possedeva i territori nel IX secolo, la stessa cronaca cita di terre di Pozzaglia allontanate da un abate di nome Campone in un periodo critico che l'abbazia subì nella prima metà del secolo seguente, ma vennero riacquistate dalla stessa abbazia il secolo successivo ancora come attesta il diploma del 1027 di Corrado II.
Successivamente la Cronaca Farfense cita di donazioni fatte a Pozzaglia.
Nel 1818Paolo Focolari succede al padre Giacomo e commissiona l'installazione dell'omonima croce che si innalza sui monti che sovrastano la città.[6][7]
Nel 1966Lorenzo Focolari, giornalista e personalità politica romana, rappresenta la città in occasione dell'incontro con Paolo VI.[8]
Simboli
Nello stemma comunale è raffigurato un pozzo sostenente un gallo[9], riprendendo l'ipotesi che il nome del paese derivi da Pozzo Gallo.
Il gonfalone è un drappo di verde
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Nicola di Bari, dove vengono conservate le spoglie di Santa Ulpia Candidia Martire ed un affresco rappresentante la Crocifissione realizzato nel XVI secolo e conservato sopra l'altare.
La chiesa di Santo Stefano Protomartire o di Santo Stefano di Pietraforte viene attestata storicamente nel 1252 in un inventario ecclesiastico reatino, ma l'aspetto odierno è seicentesco dovuto agli interventi nel seicento dei Santacroce, che erano i feudatari del paese in questo periodo, ma questi fecero interventi in tutto il seicento in tutto questo borgo e non solo nella chiesa.
L'intervento nella chiesa è inciso in un angolo della chiesa (1645).
^ Pope Paul VI e Catholic Church Pope (1963-1978 : Paul VI), Insegnamenti di Paolo VI, Tipografia poliglotta Vaticana, 1º gennaio 1972. URL consultato il 2 dicembre 2016.
«Il comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di Comune di Pozzaglia Sabina e con lo
stemma raffigurante un pozzo sostenente un gallo, così come risulta nell'archivio della Prefettura di Rieti Ufficio del Gabinetto, busta 55 timbro in nota del 02.04.1966.»