Nel XIX secolo diminuì l'importanza della manifattura delle coltelleria a Stolberg.[7] Dal 1859 William Prym (1811–1883) e il figlio Gustav Wilhelm (1839–1916) iniziarono a produrre articoli per merceria, come aghi, bottoni e altro.[8]
Nel 1903 nasce il prodotto „Prym's Zukunft“ inventato da Heribert Bauer nel 1885, il bottone a pressione.[4]
Nel secondo dopoguerra fino al 1955 la fabbrica di Weissenbacher fu sotto il controllo sovietico USIA, poi sotto lo Stato austriaco. Nel 1960 vennenuovamente acquisita dalla famiglia Prym.
Nel 1970 i dipendenti del gruppo furono 4.000. Nel 1972 viene fondata la Prymetall, per la lavorazione del rame e la Wieland-Werke Schwermetall Halbzeug GmbH.[9][10]
Nel 1978 vieneacquisita la Newey Goodman, britannica, produttrice di aghi.[11]
Nel 1986 viene preso il 25% della Inovan, produttrice di elettromeccanica. Dal 1994 diventa al 100% della William Prym GmbH.[12]
Nel 1988 viene comprata la Schaeffer GmbH, produttrice di bottoni a pressione[13], e poi la americana Dritz[14]. Nel 1992 viene acquisita l'italiana Fiocchi Snaps.[15]
Dopo la vendita strategicamente importante di Prymetall (azienda leader nella produzione di semilavorati di leghe di rame e rame), l'azienda come holding è suddivisa in tre settori indipendenti con numerose filiali sia in Germania che all'estero: Prym Consumer (accessori per cucire e ricamare), Prym Fashion (sistemi di fissaggio e accessori) e Prymtec (componenti a contatto ed elettronici). A dicembre 2020, i membri della famiglia Prym sono ancora coinvolti nella gestione dell'azienda.
Controversie
La Commissione europea mise sotto indagine il gruppo per un cartello commerciale messo in atto assieme a Coats Group e YKK, dal 1977 al 2003.[16] e nel 2004 vennero multate per 30 milioni di euro per un cartello dal 1994 al 1999 nel mercato degli aghi[17], e nel 2007 venne ridotta la multa a 20 milioni di euro.
Note
^abvgl. Jahresabschluss 2015 der William Prym Holding GmbH im Bundesanzeiger
^Lexikon der deutschen Familienunternehmen, su P. May, F. Langenscheidt, Offenbach, GABAL, 2014, p. 814, ISBN978-3869365305.
^Hidden Champions of the Twenty-First Century, su H. Simon, The Success Strategies of Unknown World Market Leaders, Springer, 2009, p. 358, ISBN978-3869365305.
Andrea Prym-Bruck (Hrsg.): I need you: 100 Jahre Prym’s Druckknopf, Begleitband zur gleichnamigen Ausstellung in Aachen 2003. Prym, Stolberg 2003, ISBN 3-00-011603-6
Joachim Kornelius, Bernd van Boeckel, Erwin Otto (Bearb.): Fingerhüte der William-Prym-Werke: die Geschichte einer alten Fingerhutproduktion mit Bildern des Warenkatalogs von 1934, Wissenschaftlicher Verlag Trier (WVT), Trier, 1988, ISBN 3-922031-96-X
Alfons Brammertz: Heimatbuch der Marktgemeinde Weissenbach an der Triesting – von einst bis heute. Marktgemeinde Weissenbach, Weissenbach 1986[1][2]
Alfons Brammertz: Geschichte der Firma William Prym in Weißenbach an der Triesting. In: Unsere Heimat, Band N.F. 56/1985, St. Pölten 1985, S. 282–[3][4]
Karl Schleicher: Geschichte der Stolberger Messingindustrie. Heimathefte der Stadt Stolberg/Rheinland, Heft 6. Stadtbücherei, Stolberg/Rhl. 1956[7][8]
Walther Th. Prym: Vorfahren und Nachkommen des Gustav Isaak Prym, 3. April 1783 – 8. Januar 1832, Messingfabrikant auf dem Dollartshammer und in Eschweiler, und seiner Ehefrau Emilie Lynen, 2. November 1791 – 20. August 1844, Hamburg 1996, 5., völlig neu überarbeitete Auflage