Ramo di Lecco
«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.» Il ramo di Lecco è una delle tre sezioni che costituiscono il Lago di Como, insieme al ramo di Como e a quello di Gera[2]; il nome deriva da quello della città di Lecco, capoluogo di provincia lombardo, che si trova alla sua estremità meridionale. Questa porzione del Lario si estende dalla menzionata città di Lecco fino a Varenna (sponda est) e Pescallo, frazione di Bellagio (sponda ovest), dove incontra gli altri due rami. MorfologiaOltre all'evidente forma in sé, il ramo di Lecco, come nel resto del lago, presenta particolari caratteristiche: la presenza di alte montagne (tra cui il massiccio delle Grigne), la profondità del fondale molto elevata (superiore ai 100 m, seppur inferiore rispetto al ramo occidentale terminante a Como)[3] e la presenza di numerosi paesi di piccole dimensioni (tra cui, i più pittoreschi sono Bellagio e Varenna,[4][5] visitati ogni anno da migliaia di turisti). AmbienteIl Lario è famoso per la sua bellezza, soprattutto per il paesaggio che si ammira dalle sue sponde. Malgrado il ramo di Lecco sia meno ricco di ricordi nobiliari del passato, meno ricco di ville con giardini (come, ad esempio, Villa Monastero) e meno servito dalle linee di navigazione rispetto al ramo di Como, è tuttavia molto suggestivo. Il paesaggio è dominato da catene montuose spioventi, di natura carsica e dolomitica. I monti di questa parte del Lago di Como variano per altezza dai 922 m del monte Barro ai 2.410 m del Grignone, passando per i 1.276 m del Moregallo e i 1.877 m del Resegone che è descritto così da Manzoni: «La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.» Paesi che si affacciano sul ramoI comuni che si affacciano sul ramo di Lecco sono 10. Da notare che tutti i comuni eccetto Valbrona - il cui territorio è bagnato dal lago ma il cui abitato non si affaccia su questo poiché è situato all'interno del Triangolo Lariano, a 494 m di altitudine - si trovano a un'altezza compresa tra i 200 e i 237 m.
Note
Collegamenti esterniRamo di Lecco - Lake Como Tourism - Guida Turistica del lago di Como |