Referendum sull'autonomia della Martinica del 2010
Il referendum sull'autonomia della Martinica del 2010 (in francese, ufficialmente, consultation des électeurs de la Martinique en application des articles 72-4 et 73 de la Constitution) è un referendum per l'autonomia che si è svolto in Martinica il 10 gennaio 2010 per votare sull'autonomia del territorio d'oltremare francese.[1] Agli elettori è stata data la scelta di ottenere più autonomia dalla Francia metropolitana trasformando il territorio in una collettività d'oltremare con l'applicazione dell'articolo 74 della costituzione francese. La proposta è stata respinta con il 70,22% dei voti. Nella stessa giornata si è tenuto in Guyana francese un referendum equivalente, anch'esso respinto.[2] ContestoIl presidente francese Nicolas Sarkozy ha proposto il referendum dopo aver visitato l'isola caraibica della Martinica nel giugno 2009. I dipartimenti francesi d'oltremare della Martinica e della Guadalupa avevano subito scioperi generali prolungati all'inizio del 2009, a causa dei salari e degli standard di vita più bassi rispetto alla Francia continentale.[3] La Martinica all'epoca era, così come la Guyana francese, un dipartimento e regione d'oltremare, avente lo stesso status dei dipartimenti e delle regioni della Francia europea secondo l'articolo 73 della Costituzione francese. La consultazione propone una maggiore autonomia, passando sotto lo status di collettività d'oltremare invece che sotto quello di dipartimento e regione, come i territori di Saint-Martin e Saint-Barthélemy.[4] Esito
ConseguenzeCon la vittoria del "no", viene applicato il secondo articolo del decreto presidenziale sul referendum per l'autonomia della Martinica, e viene dunque istituito un secondo referendum il 24 gennaio. Il secondo referendum propone la creazione di una collettività unica che eserciti le competenze di dipartimento e regione.[5] Il secondo referendum viene approvato dalla maggioranza dei votanti, e porta alla creazione dell'Assemblea della Martinica, istituita il 1º gennaio 2016. Note
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