Rete filoviaria di Salerno
La rete filoviaria di Salerno fu in esercizio nella città campana e nel suo circondario dal 1937 al 1987. StoriaNel 1935 la Società anonima Tramvie elettriche della provincia di Salerno (TEPS) chiese la concessione per sostituire la vecchia rete tranviaria, divenuta obsoleta, con una serie di filovie:
La concessione fu approvata nel 1936[1]; la prima linea urbana (la Porto-Fratte) venne attivata il 7 luglio 1937, e ad essa fecero subito seguito altre tratte urbane ed extraurbane. Dopo la seconda guerra mondiale la rete venne ulteriormente estesa, raggiungendo l'estensione massima alla fine del 1957, quando con l'apertura del tratto Angri-Pompei Santuario la rete ebbe una lunghezza di oltre 79 km. Oltre alle linee urbane erano in esercizio le linee extraurbane per Battipaglia (20,5 km, aperta a partire dal 1943), Mercato San Severino (11,9 km, aperta nel 1946-47) e Pompei (28,2 km, aperta tra il 1939 e il 1957 in sostituzione di una tranvia), quest'ultima con una diramazione da Camerelle a Siano (8,6 km, aperta nel 1946). L'esercizio della rete salernitana andò avanti alternando momenti negativi (come il fallimento della SOMETRA, azienda che gestiva il servizio, avvenuto nel 1965) e momenti positivi, dovuti all'acquisto di mezzi da altre reti filoviarie chiuse o in via di chiusura (Catania, Pisa, Trieste, Verona). Nel 1980 si procedette a ricostruire dieci filobus Lancia Esatau in servizio dal 1957-58, mentre l'anno successivo furono acquistati dalla Socimi quindici filobus (dieci extraurbani e cinque urbani). Dal 1980, però, la rete iniziò a contrarsi, in seguito ai danni provocati dal terremoto dell'Irpinia: a fine 1984 chiusero le linee per Pompei, Battipaglia e Mercato San Severino. L'ultima linea a rimanere in esercizio fu l'extraurbana per Pompei, limitata a Pagani, chiusa definitivamente nell'agosto 1987 dopo aver svolto alcune corse estive tra il deposito di Pagani e Vietri sul Mare, prolungate talvolta al Teatro Verdi[2]. Tra il 2002 e il 2003 il consiglio comunale di Salerno prese in considerazione l'acquisto di dodici filobus per riattivare la linea per Battipaglia, ma non se ne fece niente[2]; tra il 2004 e il 2005 il bifilare, già parzialmente smantellato negli anni novanta, fu definitivamente rimosso[2]. Mezzi
Note
Bibliografia
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