Slesia
La Slesia[1] (in slesiano Ślōnsk ɕlonsk; in polacco: Śląsk; in antico polacco Ślążsk[o]; in tedesco: Schlesien; in ceco: Slezsko; in slovacco Sliezsko; in tedesco slesiano Schläsing; in lusaziano superiore Šleska; in lusaziano inferiore Šlazyńska; in latino Silesia) è una regione storica dell'Europa centrale, appartenente oggi per la maggior parte alla Polonia e in misura minore alla Repubblica Ceca e alla Germania. GeografiaLa Slesia corrisponde all'alto e medio corso del fiume Oder (Odra) ed è delimitata nettamente a sud dalla catena montuosa dei Sudeti. Suo capoluogo storico nonché centro principale è la città di Breslavia. La maggiore area metropolitana si trova però nell'Alta Slesia, con centro a Katowice. Parte della città ceca di Ostrava ricade all'interno della Slesia. Etimologia(DE)
«Da die Silingen offensichtlich ihren Namen im mittelalterlichen pagus silensis und dem mons slenz - möglicherweise mit dem Zobten gleichzusetzen [...] - hinterließen und damit einer ganzen Landschaft – Schlesien – den Namen gaben [...]» (IT)
«Poiché gli slesiani evidentemente diedero i loro nomi al pagus silensis e al mons slenz –probabilmente per identificare il monte Zobten […] – diedero ad un'intera regione il nome Slesia […]» L'origine del nome è dibattuta; secondo taluni deriverebbe dal fiume Ślęza, o forse dal monte Ślęża nella Slesia meridionale (la montagna era un luogo di culto nei tempi preistorici). Ślęża si trova in toponimi originari di molte lingue preindoeuropee.[3] Secondo gli slavisti polacchi M. Rudnicki, T. Lehr-Splawinski, S. Rospond e lo storico W. Semkowicz, le parole polacche ‘Ślęża' o ‘Ślęż' (tradotta in latino Silesia, in slesiano Ślunsk, in tedesco Schlesien) sono in relazione con la parola paleoslava "ślęg" o "śląg" che significa umidità, in questo caso con il significato di terreno umido.[4] Inoltre, tra alcuni studiosi tedeschi circola l'ipotesi che il nome derivi dalla parola Śląsk, ovverosia la tribù dei Silingi.[2] StoriaNel medioevo la Slesia era in gran parte costituita come Ducato e dominato dalla dinastia dei Piast fin dal 1138 ma fu poi frammentato in diversi minori ducati in base alla spartizione dell'eredità dei Piast di Slesia e di conflitti tra di essi o con gli stati confinanti. Ducati della zona furono (tra parentesi i nomi in lingua polacca e tedesca):
Nel 1327, la parte restante del Ducato di Breslavia, insieme ad altri ducati governati dai Piast slesiani, passarono al Regno di Boemia. L'acquisizione fu completata quando il re Casimiro III il Grande rinunciò ai suoi diritti sulla Slesia con il Trattato di Trenčín, nel 1335. La Slesia divenne in pratica possedimento boemo sotto il Sacro Romano Impero e quindi tornò alla corona degli Asburgo nel 1526. Nel 1742, la gran parte della Slesia fu conquistata da Federico II di Prussia nella Guerra di successione austriaca. Questa parte della Slesia costituiva le province prussiane dell'Alta e Bassa Slesia e alla fine della prima guerra mondiale un plebiscito assegnò una piccola parte dell'Alta Slesia alla Polonia. Con Federico II il Ducato di Slesia con capoluogo Breslavia fu amministrativamente ripartito in:
Con il plebiscito dell'Alta Slesia del 1921 la parte più grande fu assegnata alla Germania, creando la Provincia dell'Alta Slesia, mentre una parte minoritaria costituì il Voivodato della Slesia (1921-1939). Nel 1945, la quasi totalità della regione passò alla Polonia, eccetto una piccola parte sulla riva sinistra dell'Oder (ex ducato di Glatz). Quei territori invece che furono assegnati all'Austria-Ungheria, sono ora entro i confini della Repubblica Ceca. Molti polacchi si stabilirono in Slesia dalle ex terre polacche, che nel 1945 furono incorporate nell'URSS, e ora fanno parte di Ucraina, Bielorussia e Lituania. La Slesia oggiAttualmente la Slesia è condivisa da tre Nazioni:
CittàLe città della Slesia con una popolazione superiore a 100 000 abitanti (al 2006) sono:
* In parte Note
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