Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Società Sportiva Calcio Napoli nelle competizioni ufficiali della stagione 2010-2011.
Stagione
La stagione 2010-2011 del Napoli è stata la 65ª in Serie A e la 69ª complessiva in massima serie.[3] Il club partenopeo, inoltre, partecipa per la 14ª volta alla UEFA Europa League (la 1ª dopo il cambio di formato e denominazione avvenuto nel 2009) e per la 23ª volta a una competizione europea.[4]
In ossequio alle disposizioni legislative, questa stagione vede l'introduzione della Club Azzurro Card, la tessera del tifoso emanata dal club partenopeo necessaria per abbonarsi e che consente di seguire la squadra in trasferta anche in caso di restrizioni imposte dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.[5] Novità anche nei quadri dirigenziali: la carica di Direttore Generale, vacante dalla risoluzione del contratto di Pierpaolo Marino, viene assegnata a Marco Fassone, già dirigente della Ferrero e della Juventus.[6]
In campionato il Napoli parte con due pareggi contro Fiorentina (1-1)[18] e Bari (2-2),[19] quindi coglie la prima vittoria il 19 settembre 2010, alla terza giornata, espugnando lo stadio Luigi Ferraris di Genova: 2-1 contro la Sampdoria con la prima rete stagionale di Marek Hamšík e la terza - quinta complessiva considerando le coppe - di Edinson Cavani,[20] un successo in casa blucerchiata che in Serie A mancava da 14 anni, ossia lo 0-1 del 1996-1997.[21] Dopo lo stop interno contro il Chievo Verona nel turno infrasettimanale (1-3),[22] i partenopei vincono largamente a Cesena (4-1)[23] per poi superare la Roma al San Paolo (2-0),[24] tornando così a battere i giallorossi dopo 13 anni (1-0 nel 1997).[25]
Edinson Cavani, protagonista della stagione azzurra con 33 reti complessive.
L'avvio in Europa League ricalca quello in campionato: è caratterizzato cioè da due pareggi, uno interno (0-0) contro l'Utrecht[26] e un altro in trasferta contro la Steaua Bucarest (3-3), dopo che il Napoli si era ritrovato in svantaggio di tre reti.[27] Mattatore in questo inizio di stagione è Edinson Cavani, autore di 8 reti nelle prime 9 partite.[28][29] Nel doppio confronto contro il Liverpool il Napoli ottiene un pareggio (0-0) al San Paolo e una sconfitta ad Anfield (3-1); dopo un altro pareggio (3-3) in rimonta nella trasferta olandese in casa dell'Utrecht con una tripletta di Cavani (la prima in carriera) in rimonta dal 3-1 degli olandesi, e nell'ultima partita del girone i partenopei superano la Steaua Bucarest (1-0) nel recupero, garantendosi in tal modo la qualificazione al turno successivo, unica squadra tra le italiane impegnate nella competizione a passare i gironi, a differenza di Juventus, Palermo e Sampdoria, quest'ultima retrocessa dai play-off di Champions League.[30]
In campionato il Napoli rallenta con il pareggio di Catania (1-1) e lo stop interno contro il Milan (1-2), per poi riprendere il cammino con un certo ritmo: nelle successive undici partite del girone d'andata, caratterizzate dall'assenza di pareggi, il Napoli raccoglie otto vittorie (alcune delle quali conseguite negli ultimi secondi di gioco, come quelle ai danni di Cagliari,[31]Palermo[32] e Lecce[33]) e tre sconfitte, tutte in trasferta (contro Lazio, Udinese e Inter). Nell'ultima giornata di andata, giocata il 9 gennaio 2011, i partenopei superano al San Paolo la Juventus per 3-0 grazie a una tripletta di Cavani, ormai trascinatore degli azzurri con 13 reti in campionato (capocannoniere al giro di boa a pari merito con Antonio Di Natale) e 20 complessive in stagione;[34] con questa vittoria il Napoli chiude il girone di andata al 2º posto con 36 punti, a quattro lunghezze dal Milan capolista.
Eliminato ai quarti di finale di Coppa Italia dall'Inter dopo i calci di rigore,[35] il cammino in Europa League si ferma ai sedicesimi di finale, nei quali il Napoli viene superato nel doppio confronto dagli spagnoli del Villarreal (0-0 a Napoli[36] e 2-1 per il submarino amarillo nel ritorno in Spagna).[37] Nel girone di ritorno i partenopei seguitano nel tenere un'andatura regolare, con alcune vittorie di rilievo come il 4-0 ai danni della Sampdoria (con un'altra tripletta di Edinson Cavani)[38] e il successo (2-0) a domicilio della Roma,[39] impresa, quest'ultima, che al Napoli non riusciva da 18 anni (dalla vittoria per 2-3 del 1993-1994.[39] Dopo l'1-0 interno contro il Catania,[40] 26ª giornata, gli azzurri sono secondi in classifica a tre lunghezze dal Milan capolista[40] alla vigilia dello scontro diretto allo stadio Giuseppe Meazza: il match vede tuttavia prevalere i rossoneri (3-0)[41] e dopo il seguente pareggio interno col Brescia (0-0)[42] gli azzurri scivolano a otto punti dal primo posto.[42]
Nondimeno, complice un rallentamento dei meneghini, con le due vittorie consecutive ai danni di Parma e Cagliari il Napoli si riporta a tre punti dalla capolista,[43] mantenendo invariato il distacco fino alla 32ª giornata.[44] A questo punto i due stop consecutivi contro Udinese e Palermo e le concomitanti vittorie rossonere escludono definitivamente il Napoli dalla lotta scudetto.[45] Pur con un periodo di calo nel finale di campionato - cinque punti nelle ultime sei partite - i partenopei chiudono al 3º posto con 70 punti, e il pareggio 1-1 con l'Inter con gol di Zuniga consente loro di accedere direttamente in Champions League con una giornata d'anticipo, a 21 anni dall'ultima partecipazione.[46] Nel collettivo di Walter Mazzarri si distinguono particolarmente i componenti del tridente offensivo: Edinson Cavani, capocannoniere azzurro e secondo miglior realizzatore del campionato, Ezequiel Lavezzi, miglior uomo-assist del Napoli e terzo migliore del torneo,[47] e Marek Hamšík, 11 reti in campionato e 13 complessive in stagione.[46]
Il miglior campionato del Napoli dell'era post-Maradona è caratterizzato da diversi record, sia di squadra che individuali: a livello di collettivo, il record di punti in Serie A (70) con i tre punti per vittoria,[48] il record di vittorie complessive (21, eguagliato il risultato del campionato 1989-1990 che assegnò il secondo scudetto partenopeo, quando il torneo era costituito da 18 squadre)[49] e il record assoluto di vittorie esterne (9).[48] A livello individuale Edinson Cavani, protagonista della stagione con 26 reti in campionato e 7 in Europa League, diventa il miglior marcatore della storia del Napoli in una singola stagione di massima serie,[48] superando il precedente record di Antonio Vojak (22 realizzazioni) che resisteva dalla stagione 1932-1933.[48] Il portiere Morgan De Sanctis, infine, fa registrare il nuovo record di imbattibilità interna, mantenendo la porta inviolata al San Paolo per 798 minuti consecutivi;[48] l'estremo difensore azzurro, inoltre, si conferma unico calciatore della massima serie ad aver giocato tutti i minuti di questa stagione e di quella precedente: 76 partite da titolare senza mai essere sostituito.[48]
Divise e sponsor
La Macron fornisce il materiale tecnico per il secondo dei tre anni di contratto stipulati con il club partenopeo,[50] mentre come sponsor principale si conferma il duraturo sodalizio con Acqua Lete, partner ufficiale degli azzurri per il sesto anno consecutivo.[51]
La divisa principale è costituita dalla tradizionale maglia azzurra, con calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. La divisa da trasferta è composta da una maglia bianca con dettagli azzurri, con pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi, mentre la terza divisa è costituita da un completo blu con inserti azzurri.[52]
Il mercato estivo in entrata si apre con l'acquisto dell'attaccante uruguaianoEdinson Cavani, prelevato dal Palermo con la formula del prestito con diritto di riscatto, cui fa seguito l'acquisto di un altro attaccante, Cristiano Lucarelli, arrivato dal Parma con la medesima formula e richiesto espressamente dall'allenatore partenopeo, che già lo aveva avuto ai tempi del Livorno. Sul fronte delle cessioni, lasciano Napoli dopo solo un anno Luca Cigarini ed Erwin Hoffer, ceduti in prestito con diritto di riscatto rispettivamente a Siviglia e Kaiserslautern. Partono anche Germán Denis, che in cerca di maggiore spazio viene ceduto in comproprietà all'Udinese, e Mariano Bogliacino, trasferitosi al Chievo dopo cinque stagioni trascorse in maglia azzurra. Sempre in prestito con diritto di riscatto viene ceduto Jesús Dátolo all'Espanyol, mentre Nicolás Navarro, Roberto De Zerbi e Marcelo Zalayeta, ai margini della rosa, rescindono consensualmente il contratto in essere con la società partenopea.
Nella sessione invernale vengono acquistati il giovane difensore spagnolo Víctor Ruiz, proveniente dall'Espanyol (cui viene ceduto a titolo definitivo Jesús Dátolo nell'ambito dell'operazione), e l'attaccante Giuseppe Mascara dal Catania.
Fonte: Serie A – Classifiche, su sport.sky.it, Sky Sport. URL consultato il 19 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2014). Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
^Cavani show, Napoli poker, su corrieredellosport.it, 30 gennaio 2011. URL consultato il 25 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^Serie A: il Milan resta a +3 sul Napoli, su corrieredellosport.it, 10 aprile 2011. URL consultato il 25 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^(CA) Víctor Ruiz, traspassat a la SSC Napoli, su rcdespanyol.com, 27 gennaio 2011. URL consultato il 21 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2011).
^Giuseppe Mascara al Napoli, su sscnapoli.it, 31 gennaio 2011. URL consultato il 31 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2011).
^Ufficiale: Datolo all'Espanyol, su rcdespanyol.com, 27 gennaio 2011. URL consultato il 1º febbraio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2014).
^Ufficiale: Koffi al Siracusa, su siracusacalcio.net, siracusacalcio.net., 31 gennaio 2011. URL consultato il 1º febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).