Nella stagione 2010-2011 la Salernitana partecipa al campionato di Lega Pro Prima Divisione Girone A in seguito alla retrocessione avvenuta nel precedente campionato di Serie B. Avendo presentato in ritardo i documenti relativi al possesso dei requisiti economici fondamentali per l'iscrizione, i campani vengono penalizzati di 3 punti a campionato in corso. Nel corso del torneo i punti di penalizzazione giungeranno a 6 per via delle diverse lacune finanziarie della società.
La squadra, allenata da Roberto Breda, parte inizialmente bene nel torneo, assestandosi tra le primissime posizioni in classifica. Tuttavia in seguito a problemi relativi al mancato pagamento degli stipendi ai giocatori, i campani subiscono un vistoso calo di risultati che porteranno la Salernitana a piazzarsi a metà classifica.
Dal mercato di gennaio al tentativo di cessione: il caso Joseph Cala
Nel mercato di riparazione di gennaio la dirigenza decide di privarsi di giocatori importanti come Roberto Merino e di ingaggiarne di nuovi come Fabinho (giunto in prestito dall'Udinese): in questo modo la squadra agli inizi di febbraio 2011 ritorna in zona play off. Nello stesso mese accade un episodio del tutto singolare, perché la proprietà della Salernitana passa provvisoriamente all'imprenditore italo-americano Joseph Cala,[3] ma dopo undici giorni il pacchetto azionario ritorna alla Energy Sport (di Lombardi) che esercita la clausola rescissoria per via del mancato versamento della somma pattuita da parte dell'acquirente.[4]
In seguito all'episodio, che il sindaco della città non esiterà a definire "vergognoso", lo scopo dichiarato di Antonio Lombardi sarà quello di "traghettare" la società verso la cessione a nuovi imprenditori. Intanto la Salernitana continua a fare bene in campionato, e all'inizio di marzo si ritrova in terza posizione, in piena zona play off.
Nel frattempo ad aprile l'allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca decide di venire in soccorso della Salernitana offrendogli tre sponsor partecipati dal Comune ("SalernoEnergia", "Centrale del Latte", "Salerno Mobilità") e congelando la seconda rata del debito che la società granata ha nei confronti dello stesso Comune.[5]
Il mancato ritorno in B e nuovo tentativo di cessione
Nel mese di aprile, subendo una sconfitta a Verona per 2-1 e riuscendo soltanto a pareggiare per 1-1 contro la diretta concorrente per un posto valevole per i play off (l'Alessandria) e ottenendo lo stesso risultato a Ravenna, la Salernitana viene scavalcata in classifica dall'Hellas Verona e si ritrova quinta (nell'ultima posizione utile), ma a pari merito con la Reggiana con 44 punti.
Tuttavia nella domenica del 1º maggio i veronesi pareggiano in casa del Pavia e la Reggiana in casa del Bassano Virtus, e inoltre l'Alessandria viene sconfitta dal Monza, cosicché la Salernitana, vincendo per 2-0 contro il Como (grazie alle reti di Ayres e Aurelio[6]), a due giornate dal termine del campionato risulta quarta con 47 punti e a soli due punti in meno della terza in classifica Alessandria.
La Salernitana conferma il quarto posto battendo, all'ultima giornata, per 2-1 la capolista Gubbio (già promossa in B) con reti granata di Dino Fava e del giovane Montella su assisti di Francesco Montervino. La Salernitana ottiene così sul campo, malgrado le penalizzazioni e le travagliate vicende societarie, la qualificazione ai play off.[7]
Intanto il sindaco di Salerno Enzo De Luca dimostra di sostenere la causa granata impegnandosi in prima persona già da diverse settimane a cercare nuovi acquirenti per la società dopo la mancata cessione alla Cala Corporation. Inoltre va a far visita ai giocatori nel corso di un'amichevole (vinta 15-0, contro la polisportiva Valentino Mazzola di Capezzano) disputata dalla squadra qualche giorno prima di giocare contro l'Alessandria nella gara valevole per i play off. In virtù di tanto interesse nei confronti della principale squadra della città, i dirigenti della Salernitana si dichiarano soddisfatti di ciò che sta facendo il primo cittadino appena rieletto.[8][9]
La Salernitana, davanti a circa ventimila spettatori non riesce a vincere in casa propria contro l'Alessandria, sebbene questi ultimi giocassero in nove uomini per via delle espulsioni di due calciatori piemontesi. Pertanto la gara di andata della semifinale dei play off si conclude con un 1-1.[10] La gara di ritorno invece osserva i granata dapprima in svantaggio per 1-0 (gol in contropiede di Croce) a trenta minuti dal termine, ma successivamente un calcio di rigore concesso ai salernitani e concretizzato da Carrus che subito dopo farà doppietta, e il 3-1 finale siglato da Fabinho consentiranno alla squadra campana di passare al turno successivo, vale a dire la finale, che sarà disputata contro la Hellas Verona.[11]
A causa di due calci di rigore concessi al Verona nella gara di andata conclusasi con un 2-0 per i padroni di casa, e per effetto di un calcio di rigore segnato nella gara di ritorno a Salerno da Carrus per la Salernitana, la finale viene complessivamente vinta dai veneti per 2-1, pertanto i granata nella prossima stagione non militeranno in Serie B.
A campionato appena concluso proseguono le trattative per la cessione della società a una nuova cordata di soci. L'uomo che si è detto disposto a rivelare il club è Cesarano, imprenditore di Pompei. Tuttavia al 1º luglio non risulta ancora nessun accordo formale tra le parti interessate, e il futuro della Salernitana appare incerto. Nel frattempo, attraverso una approvazione di una delibera di giunta per la concessione dello Stadio Arechi (requisito indispensabile per l'iscrizione al prossimo torneo di Lega Pro Prima Divisione), il sindaco De Luca dichiara di aver chiuso un occhio relativamente ai debiti che la società granata ha nei confronti dell'amministrazione comunale.[12]
La mancata cessione e il fallimento
Alla data del 12 luglio la Salernitana viene definitivamente esclusa dalla Lega Pro poiché, vista la criticità delle condizioni economiche e dei debiti accumulati, non varrebbe nemmeno la pena di presentare alcun tipo di ricorso per essere riammessi. Dopo sei anni si conclude così il ciclo di Lombardi alla guida della principale squadra di Salerno. Mai nella sua storia la Salernitana aveva conosciuto la militanza in categorie inferiori al terzo livello nazionale, ma dalla stagione successiva tale primato sarà spezzato.
Lo sponsor tecnico per la stagione 2010-2011 è Givova, lo sponsor ufficiale non è presente, mentre il co-sponsor è Martos Gruppo Finanziario. Il colore delle divise di gioco è, come di consueto, il granata per la prima maglia, bianco per la seconda, e bianco-azzurro (storico colore della prima maglia) per la terza uniforme.[13][14]
Fonte: DIVISIONE 1 GIRONE B STATISTICA, su lega-pro.com. Legenda: Luogo: N = Campo neutro; C = Casa; T = Trasferta. Risultato: R = Rinviata; V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta. - = Turno di riposo.
Statistiche dei giocatori
Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.