Antonio Berni nacque in una famiglia di origine italiana.
Cominciò a studiare pittura a Rosario e tenne le sue prime mostre quando era ancora adolescente, ottenendo buone recensioni da parte della critica artistica.
Le opere di questo primo periodo ritraggono per lo più paesaggi suburbani e nature morte, secondo uno stile che si rifà all'Impressionismo.
Nel 1930 tornò in Argentina, dove fu tra i fondatori del gruppo Nuevo Realismo che avrebbe dovuto iniziare un'arte nazionale politicamente impegnata e concentrata sugli oppressi.
Nel 1932 partecipò con le sue tele ad una delle prime esposizioni surrealiste in America Latina: la mostra fu però ignorata dal pubblico e stroncata dalla critica.
In quegli anni il mondo stava attraversando un periodo caratterizzato da totalitarismi che avrebbero portato alla guerra; anche l'Argentina si trovava in una situazione difficile, con una dittatura conservatrice, lotte sociali, scioperi e disoccupazione.
Berni sentì che il Surrealismo era lontano da questi problemi e iniziò ad avvicinarsi al realismo socialista.
Dopo un viaggio attraverso la Bolivia, l'Ecuador, il Perù e la Colombia, la cui influenza è presente nelle sue opere del tempo, a partire dalla fine degli anni '40 Berni dipinse persone con simboli di pace, proprio negli anni in cui si iniziava ad effettuare i primi test di armi nucleari.
All'inizio degli anni '50 le sue opere riflettono lo sfruttamento delle classi più povere, a cui si aggiungono i temi dell'ecologia e dell'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali; queste opere ottennero un buon successo di pubblico e di critica e furono esposte in diverse città estere.
Dalla fine degli anni '50, attraverso uno stile caratterizzato dall'uso del collage e dell'assemblage, creò alcuni cicli pittorici in cui compaiono personaggi diseredati della periferia urbana, tra cui le figure emblematiche e poetiche di Juanito Laguna e Ramona Montiel.
Dal suo incarico come Direttore di Cultura del Ministero degli Affari Esteri (1960) durante il governo di Arturo Frondizi, il critico e amico Rafael Squirru inviò le incisioni dell'artista alla Biennale di Venezia, dove ottennero il Primo Premio. Nominato Direttore di Cultura dell'Organizzazione degli Stati americani (1963), Squirru promosse ancora l'opera artistica di Berni organizzando mostre prestigiose come quella di 1966 nel New Jersey State Museum di Trenton.
Nel 1976 Berni passò un certo periodo di tempo a New York, che lo colpì come fastosa, consumistica, materialmente ricca ma spiritualmente povera.
In questi anni continuò a creare opere sempre più spirituali e riflessive, ma con un tocco di ironia sociale per far risaltare l'opposizione tra uomo e natura.