Ballao
Ballao (/balˈlao/[4], Ballau in sardo[5]) è un comune italiano di 715 abitanti della provincia del Sud Sardegna. Geografia fisicaTerritorioBallao è situato nella subregione del Gerrei; il paese si sviluppa in prossimità di un'ansa del fiume Flumendosa[6] a circa 90 m s.l.m. Il territorio comunale si estende per 46 km².[7] ClimaIl clima si presenta afoso in estate e umido in inverno.[6] Origini del nomeL'origine del nome potrebbe derivare dalla parola spagnola balay (cioè "cesto", "recipiente")[6]. Secondo la teoria di Eduardo Blasco Ferrer, il toponimo è paleosardo e deriva dal lessema *aLa - *al ("campo adatto al pascolo") + /b/ iniziale prostetica.[senza fonte] StoriaL'area fu abitata già nel età del bronzo (sono presenti un pozzo sacro e alcuni nuraghi), fu poi sede di una stazione di posta romana (sono state trovate alcune monete romane) e territorio dell'Impero romano d'Oriente.[8][9] Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria del Gerrei. Nel 1258, alla caduta del giudicato, passò per breve tempo al Giudicato di Arborea, nel 1300 alla Repubblica di Pisa e nel 1324 alla Corona d'Aragona[9]. Nel 1681 fu incorporato nella contea di Villasalto, feudo della famiglia Zatrillas, e un ventennio più tardi nel marchesato di Villaclara, feudo prima degli Zatrillas e poi dei Vivaldi Pasqua. Restò feudo di quest'ultima famiglia fino al 1839, quando venne riscattato con la soppressione del sistema feudale. Divenne poi un comune gestito da un sindaco e da un consiglio comunale. Nel 1834, Goffredo Casalis descrisse il villaggio con queste parole:[10] «[...] situato alla falda boreale di un alto colle [...] Si ha per tradizione che questo popolo abbia avuto origine dall'antico ora deserto villaggio di Nuraji, che era fondato a non molta distanza. Consta di 110 case. [...] Il clima è caldo e umido. [...] Vi è stabilita l'istruzione per i giovinetti [...] Si fabbricano in questo paese mattoni, tegoli [...] La popolazione di Ballao nel 1805 computossi di anime 812, nel 1826 di 718, e nel 1833 di 784 [...] Le malattie, in cui si succumbe, sono per lo spesso febbri perniciose, e pleurisie. [...] Grande è la fertilità di questa terra [...] Le fonti sono frequentissime in questo territorio [...] Bagnasi questo territorio dal Dosa [...]» Simboli
Il Presidente della Repubblica, Ciampi, con Decreto Presidenziale del 23 luglio 2004[11][12], ha concesso al Comune di Ballao lo stemma e il gonfalone. La figura posta come emblema dello stemma e del gonfalone è un cinghiale.[13] StemmaGonfalone«Drappo partito di rosso e di verde, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo e i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.» Bandiera«Drappo partito di rosso e di verde caricato dallo stemma comunale attraversante. L'asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali.» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseAll'interno del territorio sono presenti alcune chiese di origine bizantina:[6]
Molte di queste chiese erano inizialmente dedicate a santi orientali a causa della grande affluenza di monaci bizantini nella zona. Successivamente allo Scisma d'Oriente questi monaci furono costretti ad abbandonare l'isola e le chiese vennero ricostruite seguendo lo stile romanico.[6] Architetture civiliMiniereNella zona della frazione Corti Rosas, a circa 4 km dall'abitato, è presente una miniera di 15 ettari ormai in disuso.[15] Nel 1796 l'ingegnere piemontese Belly segnalò la presenza nella zona di stibnite (minerale utilizzato per la creazione di metalli, batterie elettriche, in fuochi d'artificio, tessuti, gomma e vetro). La miniera ebbe un notevole sviluppo negli anni del fascismo e arrivò a contare (insieme alla miniera di Su Suergiu) un migliaio di operai. L'estrazione andò avanti fino agli anni settanta.[16] Nel corso dell'attività venne scoperta la presenza di antimonio, arsenopirite, barite, bornite, calcite, calcopirite, cetineite, chermesite, diopside, fluorite, marcasite, pirite, quarzo, sheelite, stibiconite, sénarmontite, valentinite, wollastonite.[15][16] La miniera fa oggi parte del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna.[9] Siti archeologiciPresso la località Santa Maria de Nurai era situato Nuraxi, un antico villaggio di origine medievale che si spopolò nel XIV secolo a causa di una epidemia di peste.[17] Funtana CobertaPozzo sacro di origine nuragica la cui costruzione si può datare fra il 1200 e l'850 a.C. Gli antichi abitanti vi celebravano le cerimonie legate all'adorazione delle acque. Al suo interno sono stati trovati oggetti in bronzo tra cui spade per i giuramenti religiosi, lastre metalliche oxhide e sculture di bronzo. Aree naturaliZona di caccia e raccolta di funghi, è amata dai naturalisti. Offre la possibilità di dedicarsi a pesca e canottaggio.[8] Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza del Flumendosa. La vegetazione è composta principalmente da tamerici, oleandri e piante fluviali. A livello di fauna è possibile trovare germani, aironi cenerini, nutrie, fagiani, gruccioni e tartarughe.[6] SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[18] Lingue e dialettiLa variante del sardo parlata a Ballao è il campidanese sarrabese. Tradizioni e folcloreRicorrenzeSempre Goffredo Casalis scrisse: «La festività di s. Maria de Nuraxi ha qualche cosa di singolare che merita rimarcarsi. Al primo sole del lunedì dopo la Pasqua di Risurrezione, giorno destinato a queste celebrità, levasi dalla parrocchiale, e nel solito modo ed ordine delle religiose supplicazioni, fra il devoto cantico delle preghiere del rosario, e i frequenti spari d'allegrezza conducesi il veneratissimo simulacro della Vergine alla sua antica sede. Ivi assiste tutta la moltitudine alla messa solenne, dopo la quale attendesi ai balli ed ai conviti, che è una bellissima cosa a vedersi.» Tra le principali ricorrenze:
Il costume tradizione è ormai in disuso e anche l'artigianato tipico del paese rischia di scomparire.[6] Nella zona è molto praticata la caccia, soprattutto battute per il cinghiale.[6] CulturaBibliotecheA partire dal 1983 Ballao è servito da una biblioteca comunale il cui patrimonio è composto da circa 9000 volumi.[19] CucinaLa cucina tradizionale si compone di alcuni dolci come: is perichittusu de entu, is perichittusu normali, is pabassinas, pistoccheddusu de crobi, pardulas, amaretti, pistoccheddusu de caffei e arrubbiousu.[6] Geografia antropicaEconomiaA livello agricolo si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivi, agrumi, viti e altra frutta. Si allevano bovini, suini, ovini e caprini.[8] L'artigianato è specializzato nella produzione di cesti e stuoie.[8] Il terziario è composto da una sufficiente rete distributiva ma necessità di servizi qualificati e strutture sociali rilevanti.[8] Infrastrutture e trasportiAmministrazione
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