Gonnesa
Gonnesa (Gonnesa in sardo) è un comune italiano di 4 539 abitanti della provincia del Sud Sardegna. Si trova nella Sardegna sud-occidentale nella regione dell'Iglesiente. Geografia fisica«... Le casette bianche di Gonnesa rannicchiate ai piedi di un grande cono alpestre...» Cale, coste e spiagge del ComuneNel litorale del Comune di Gonnesa, partendo da nord verso sud, si hanno le seguenti cale, coste e spiagge più conosciute[3]:
Origini del nomeIl suo nome è stato modificato nel tempo, dal primo termine Connesium, sostituito poi da Connese e Connesa, fino ad arrivare alla forma attuale. Il nome del paese fa, probabilmente, riferimento ad una base prelatina e paleosarda *goni/*koni/*goi con il significato di colle, altura, monte e starebbe ad indicare un luogo situato tra i colli. StoriaPreistoria e storia anticaL'area fu abitata fin dall'epoca prenuragica e nuragica come testimoniato dal complesso di Seruci e dagli altri siti sparsi nel territorio (S'Erbexì, Serra'e Nuraxi, Murru Moi, Serra Maverru, Ghilotta, Genna'e Rej, Mureci, Campu'e mari). Come attestano numerosi reperti, l'area fu abitata anche in epoca Fenicia-Punica e Romana: le popolazioni lo occuparono per lunghi periodi, attratte dalla ricchezza dei minerali presenti nel sottosuolo del paese (zinco, rame, piombo, argento). Storia medievaleNel medioevo l'abitato Conesium e Conesa o Conesi, il villaggio veniva registrato come domus o domestica, cioè centro di aggregati rurali e sino al 1257 appartenne al Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Cixerri. La locale chiesa in stile romanico dedicata a Sant'Andrea Apostolo , è datata tra il XI e il XIII secolo[4]. Gonnesa compare Citata anche nel breve di Villa di Chiesa, "La Villa di Conesi ", nel 4 capitolo dove si parla delle Argentiere di questa villa. Gonnesa passò poi ai della Gherardesca e successivamente al Regno di Sardegna. Il centro fu quindi sotto la tutela amministrativa di Villa di Chiesa, l'odierna Iglesias e poi, dal 1421, fu feudo dei Gessa. Col tempo il paese era stato progressivamente abbandonato e ai primi decenni del XV secolo risulta essere spopolato[5]. Come riportato nei censimenti[6] tale situazione durerà fino alla fine del XVIII secolo. Storia moderna e contemporaneaNel suo territorio vi si crearono diversi "Furriadroxius" del piccoli centri di case coloniche costruite nelle campagne dove abitavano poche famiglie dedite alla pastorizia e all'agricoltura. Segno che il villaggio non era del tutto spopolato è anche una reliquia dedicata a Sant'Andrea e conservata nella parrocchiale che porta incisa una data "1748", donata al villaggio dal canonico Antioco Sulas in cambio delle decime del raccolto di quell'anno. Nel 1774 la famiglia Asquer[7], i nuovi gestori del feudo succeduti ai Gessa, rifondarono l'antico paese di Villa Conesi, liberando le terre e le case occupate e portandosi con atto ufficiale firmato davanti al notaio 15 nuove famiglie concedendo loro terre case e mezzi per poter coltivare e vivere. Il villaggio da subito seguì uno schema di sviluppo geometrico rettilineo[5], con strade diritte e ben allineate. Nel censimento del 1821 a Gonnesa risultavano 567 abitanti. Nel corso della seconda metà del XIX secolo, grazie alla ripresa dell'attività mineraria conseguente alla riforma del settore, il territorio fu oggetto di interesse da parte di società minerarie nazionali ed estere che aprirono nuove miniere che indussero una notevole crescita demografica al punto che ai primi del XX secolo il paese contava oltre 3 000 abitanti. Nel maggio del 1906 a Gonnesa si verificarono gravi scontri tra minatori e forze dell'ordine che provocarono vari morti e feriti.[5] Accorpato a Carbonia nel 1940, il comune riacquisì la propria autonomia nel 1945. A partire dal secondo dopoguerra Gonnesa, così come il territorio circostante, subì la crisi del comparto minerario con la chiusura di numerose miniere. Dagli anni novanta l'economia del comune è stata fortemente legata al vicino comparto industriale di Portovesme, che nel decennio successivo ha tuttavia affrontato una forte crisi che si è espansa su tutto il territorio Iglesiente. Il paese gode comunque di una buona attrazione turistica durante il periodo estivo, favorita dalla vicinanza a numerose spiagge e a i due comuni principali della provincia. Simboli«Tagliato dalla sbarra di rosso, caricata in capo di una stella d'oro a cinque punte, raggiante solo inferiormente: nel primo, d'argento, alla montagna di verde; nel secondo, pure d'argento, al maglio in palo, al piccone in banda, al badile in sbarra dal cui manico pende una lampada da minatore, e al rastrello in fascia, i pezzi al naturale, incrociati e legati di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.» «Drappo di rosso…» Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con l'apposito Decreto del Presidente della Repubblica datato al 26 gennaio 1986.[8][9] Monumenti e luoghi d'interesseLe attrattive turistiche del territorio sono il mare e le spiagge, la flora e la fauna locale, villaggi minerari dismessi, e importanti siti archeologici tra i quali la villaggio e reggia nuragica di Seruci. Architetture religiose
Architetture civili
Architetture militariTra il 1940 e il 1943 il territorio tra Gonnesa e Iglesias divenne un corridoio strategico per la difesa da possibili sbarchi nemici. Lo sbarramento stradale San Giovanni era parte di una rete di opere difensive costruite e presidiate dal Regio Esercito Italiano. Il caposaldo, denominato San Giovanni o “Troia”, controllava le due ferrovie (F.M.S. e Monteponi) e la Strada Statale, nel passaggio obbligato tra Monte San Giovanni e Monte Meu. Localmente noto come “Su Post’e bloccu”, si presenta ancora integro anche perché situato in una proprietà privata. Si compone di un ricovero per i militari e di sette postazioni in calcestruzzo a suo tempo dotate di armi automatiche o cannoni. È ancora presente anche uno sbarramento anticarro realizzato con grossi blocchi in calcestruzzo. La sede stradale e le due ferrovie disponevano di ostacoli attivabili al bisogno, costituiti da travi in acciaio da inserire in specifici alloggiamenti. Il sistema difensivo comprendeva anche predisposizioni minate lungo la Strada Reale 126, nel viadotto ferroviario e nella galleria “Pellegrini”.[11] Analogo sbarramento, denominato "Amelia", si trova tra Cuccuru Egaiu e Monte Uda. E' più piccolo e meno armato di quello denominato "Troia" e sbarra la strada interna che collega Gonnesa alla laveria mineraria di Seddas Moddizzis. Dispone ancora di uno sbarramento anticarro con i "sarcofagi" in calcestruzzo e quattro postazioni d'arma collocati a varie altezze.[11] Sul Monte Arbu operava, in funzione antisbarco, una batteria composta da quattro cannoni da 75mm di cui ancora oggi resistono le piazzole e le infrastrutture di servizio (trincee e gallerie). Il settore difensivo iglesiente era affidato alla 205ª Divisione Costiera che dislocava nel territorio diverse unità con funzioni diverse. L’importanza del settore è testimoniata da molte altre fortificazioni, postazioni di allarme a mare e gruppi di fortini disposti a costituire l’arco di contenimento Fontanamare:
Siti archeologici
Luoghi di interesse naturalisticoIl territorio comunale di Gonnesa ospita due SIC (Siti di Interesse Comunitario): SIC "Costa di Nebida", ora Zona Speciale di Conservazione (ZSC), è caratterizzata da formazioni vegetali uniche a livello europeo tra le quali spicca il Limonium merxmuelleri. I settori che meglio esprimono queste peculiarità sono quelli calcarei che accolgono una flora ricca di specie endemiche, soprattutto legate agli ambienti rupestri e perciò maggiormente influenzate dall'antica composizione geologica. La fauna è caratterizzata soprattutto per la presenza di numerose specie di uccelli di interesse comunitario che vivono tra lo stagno di Sa Masa e l'interno. L’area compresa tra il mare e il Monte San Giovanni e Normann. è nota soprattutto per le alte falesie del Monte San Giovanni dove nidificano e si riproducono diverse specie di rapaci tra i quali il falco pellegrino.[13] Il SIC "Da Is Arenas a Tonnara", ora Zona Speciale di Conservazione (ZSC), è caratterizzata da un campo dunale lungo tre Km separato dal mare da 150 metri di spiaggia pianeggiante più bassa di qualche metro rispetto alle dune. Le dune che separano la spiaggia dallo stagno di Sa Masa, sono costituite da sabbie stratificate, spesso cementate (panchina antica), di origine Wurmiana con resti di Elephas melitensis ritrovato nelle dune fossili coeve di Funtana Morimenta a circa 3,5 Km dal mare. È presente la vegetazione delle dune stabilizzate con Lentisco e Ginepro coccolone, habitat prioritario della Direttiva europea. Tale sito risulta essere una delle poche aree che da Sant’Antioco a Masua mostrano un’elevata naturalità.[14] Altri siti meritevoli di interesse:
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[15] Etnie e minoranze straniereGli stranieri residenti a Gonnesa al 1 gennaio 2019 sono 75 e rappresentano l'1,5% della popolazione residente. Lingue e dialettiLa variante del sardo parlata a Gonnesa è il campidanese comune. CulturaMusei
Biblioteche
ScuoleNel comune è presente una scuola dell'infanzia pubblica, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado. Geografia antropicaFrazioniIl comune si estende per molti chilometri, molti dei quali disabitati. Le zone abitate compongono invece diverse frazioni. Le frazioni più popolate sono Nuraxi Figus che dista 7 km dal comune e dove è situata la Miniera di Monte Sinni, fino al 2018 (anno della sua dismissione) unica miniera carbonifera attiva in Italia e la frazione di Normann, ex villaggio minerario posto in posizione panoramica sul Monte San Giovanni e raggiungibile attraverso la Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda in direzione Iglesias, Altre frazioni, composte perlopiù da poche case, sono Fontanamare, sede anche dell'omonima spiaggia e i villaggi San Giovanni, Seruci (sede del complesso nuragico), Stazione Monteponi, Terras Collu e Porto Paglia (sede di una antica tonnara ormai dismessa). EconomiaMiniereSin dagli ultimi decenni dell'XIX secolo nel territorio di Gonnesa, che all'epoca comprendeva anche Bacu Abis, erano presenti numerose miniere per l'estrazione di una grande quantità di materiali, che hanno portato a un rapido popolamento del comune e delle zone limitrofe. A inizio novecento, con la fondazione di Carbonia da parte di Benito Mussolini, l'attività di estrazione mineraria è stata potenziata, fino al secondo dopoguerra, quando questo tipo di attività ha subito una flessione e ha portato alla chiusura in sequenza della maggior parte delle miniere del comune. La maggior parte di esse sono tuttavia ancora presenti, seppure in condizioni di degrado, e vengono visitate da numerosi appassionati:
Infrastrutture e trasportiStradeGonnesa è raggiungibile solamente attraverso la Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda che la collega in direzione sud con Carbonia e il resto del Sulcis e in direzione Nord con Iglesias e alla Strada statale 130 Iglesiente. Il comune ha un facile collegamento anche con la Strada provinciale 83, che attraversa la frazione di Fontanamare e permette di raggiungere le località marittime di Nebida e Masua, e con la Strada provinciale 108 che permette di raggiungere le frazioni di Seruci e Nuraxi Figus oltre che il comune di Portoscuso e il relativo porto. Trasporto pubblicoIl servizio di autolinee extraurbane è gestito dall'ARST, le cui corse permettono il collegamento col resto del territorio del Sulcis-Iglesiente e con Cagliari, oltre che durante la stagione estiva, con la località marittima di Plagemesu. Sino agli anni settanta Gonnesa era dotata di una stazione ferroviaria, posta lungo la linea San Giovanni Suergiu-Iglesias delle Ferrovie Meridionali Sarde, che permetteva di raggiungere in treno sia Iglesias che le frazioni minerarie (Monteponi, Bindua), oltre che Bacu Abis, Carbonia, San Giovanni Suergiu e i comuni dell'isola di Sant'Antioco. Tali collegamenti sono oggi serviti esclusivamente con autobus e la stazione è stata chiusa nel 1974 con successiva riconversione ad usi residenziali. Amministrazione
GemellaggiSportCalcioA Gonnesa è presente una società dilettantistica, il Gonnesa Calcio (nata nel 1964) che milita attualmente in Seconda Categoria, ma che ha militato in passato anche in Serie D. A livello puramente giovanile pratica attività l'A.S.D. Sport Time Gonnesa. Calcio a 5Nel paese sono attive due società di calcio a 5, una nota come Calcioa5 Gonnesa e l'altra che è una sezione apposita del Gonnesa Calcio. Altri sportÈ presente una squadra di pallavolo, Pallavolo Gonnesa (prima erano due: Sant'Andrea e Gadok Volley) entrambe hanno avuto un passato florido, giocando anche in serie maggiori. Ha sede a Gonnesa una società di atletica, l'Atletica Gonnesa, fondata nel 1985. Organizzava nel luglio di ogni anno, fino alla fine degli anni 2000, la gara di atletica di rilevanza nazionale e internazionale Gonnesa Corre[18]. Nel territorio comunale è presente un crossodromo gestito dal Mcm Motoclub Gonnesa in cui si svolgono spesso gare di rilevanza nazionale. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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