Giustino (Goldoni)
Giustino è una tragicommedia in cinque atti in versi endecasillabi di Carlo Goldoni composta nel 1738[1] per la compagnia Imer che si esibiva nel Teatro San Samuele di Venezia. Le prime rappresentazioni videro Antonio Vitalba nel ruolo del protagonista[2]. L'opera ottenne un buon successo e venne rappresentata più volte nel corso del Settecento[3]. Per la composizione di questa tragedia, l'autore prese spunto da una storia dello scrittore greco Procopio di Cesarea[3] ed anche dall'omonimo melodramma del 1683 del veneziano Nicolò Beregan, con musiche di Giovanni Legrenzi e Tommaso Albinoni[1]. Il manoscritto di Giustino è l'unico originale autografo dell'autore pervenutoci di quelli che egli spedì da Parigi a Venezia negli ultimi anni della sua vita[4]. TramaCostantinopoli. Giustino ha origini regali, tuttavia è cresciuto in campagna seguendo gli insegnamenti di Ergasto, creduto suo padre. Grazie alle sue virtù militari, Giustino riesce nell'arco di una giornata a scalare le gerarchie sociali e a salire sul trono dell'impero romano d’Oriente. PoeticaPer Giuseppe Ortolani, questa tragicommedia si regge grazie alle trovate e ai colpi di scena[3]. Note
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