«Per essere io morto all'Assoluto / Vivo come un innato parricida / Tra gente già di padre nata priva; (...) / Per aver detto all'Inaccessibile / Addio da un cortiletto senza luce / Vergogna vorrei gridarmi ma resto muto.»
(Guido Ceronetti, da Poesie per vivere e non vivere, 1979)
Guido Ceronetti nacque a Torino, anche se talvolta viene indicato erroneamente Andezeno (paese di origine della famiglia Ceronetti) come luogo di nascita.[4] Uomo di vasta erudizione e di sensibilità umanistica, cominciò a collaborare nel 1945 con vari giornali; la sua presenza sul quotidiano La Stampa ebbe inizio nel 1972.
Tra le sue opere più significative, scritte in uno stile tra aforistico, memorialistico, filosofico e satirico, vanno ricordate le prose di Un viaggio in Italia e Albergo Italia ("due moderne descrizioni, moderne e direi dantesche, da cui vien fuori tutto l'orrore del disastro italiano", secondo Raffaele La Capria[5]), e le raccolte di aforismi e riflessioni Il silenzio del corpo e Pensieri del tè. Di rilievo la sua attività di traduttore, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale, Orazio) sia dall'antico ebraico (Salmi, Qohèlet, Cantico dei Cantici, Libro di Giobbe e Libro di Isaia), nonché di poesia moderna (in particolare Konstantinos Kavafis).
In Difesa della Luna, e altri argomenti di miseria terrestre (1971), suo saggio d'esordio con la Rusconi, criticò il programma spaziale americano da prospettive originali e poetiche (nel 2015 analogamente fece con l'astronauta Samantha Cristoforetti, in un breve e controverso articolo[8]).
Nel 1981 Ceronetti introdusse in Italia le opere di E.M. Cioran, definendo lo scrittore "squartatore misericordioso"; a sua volta Cioran dedicò a Ceronetti uno dei suoi Esercizi di ammirazione[9] («La sua aria d'uomo che non è di nessuna parte, la sua aria d'inappartenenza originaria, di predestinazione all'esilio quaggiù, mi ha fatto pensare immediatamente a Myškin. [...] dà l'impressione di un uomo ferito, allo stesso modo, sarei tentato di aggiungere, di tutti coloro cui fu negato il dono dell'illusione [...] Non bisogna mai fuggire un misantropo», scrisse Cioran). Ha pubblicato la maggioranza dei suoi libri presso la casa editrice Adelphi fondata dallo scrittore Roberto Calasso, suo amico ed estimatore.
«Sono sempre stato anticomunista... [Il Mullah Omar e Osama Bin Laden sono] modi dell'antiumano (...) Dietro di loro... l'ombra di Lenin, inviato della Tenebra, fondatore imitabile dell'universo concentrazionario, capostipite novecentesco di malvagie entità che non finiscono di manifestarsi.»
Nel 1994 venne aperto, nell'Archivio Prezzolini della Biblioteca cantonale di Lugano, il fondo Guido Ceronetti, da lui scherzosamente definito "il fondo senza fondo"[21]. Esso raccoglie infatti un materiale ricchissimo e vario: opere edite e inedite, manoscritti, quaderni di poesie e traduzioni, lettere, appunti su svariate discipline, soggetti cinematografici e radiofonici. Vi si trovano, inoltre, numerosi disegni di artisti (anche per il Teatro dei Sensibili), opere grafiche dello stesso Ceronetti, collage e cartoline. Con queste ultime fu allestita, nel 2000, la mostra intitolata Dalla buca del tempo: la cartolina racconta.
Nel 2008 prese posizione a favore dell'eutanasia nel caso di Eluana Englaro, con la poesia La ballata dell'angelo ferito, definendo gli anni di coma della donna "17 anni di stupro".[22]
Dal 2009 fu beneficiario della legge Bacchelli, in quanto cittadino che ha «illustrato la Patria» e «versante in condizioni di necessità economica».[23][24] Viene anche proposto da Vittorio Sgarbi come senatore a vita a Giorgio Napolitano, ma declina subito l'invito.
«Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una «bara di latta»; un mangiatore di carne (non mi sento di scrivere «un carnivoro» perché l'uomo non è un carnivoro) neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati. C'è come un velo sulla retina dei non vegetariani, quasi un materializzarsi di un velo sull'anima, che gli impedisce di vedere il cadavere, il pezzo di cadavere cotto, nel piatto di carne o di pesce.»
Dagli anni '90 alcuni suoi articoli sull'immigrazione (disse che ha "un carattere preciso di invasione territoriale, premessa sicura di guerra sociale e religiosa"), l'Islam e il Meridione[29][30] (ma analoghe affermazioni di sapore pessimista e misantropico si trovano anche rivolte a città del Nord Italia), pubblicati sui quotidiani La Stampa[31][32] e Il Foglio[33][34][35], furono tacciati di razzismo[36][37][38], così come scalpore fecero alcune posizioni da lui espresse sull'omosessualità maschile, accusate di omofobia.[16] In precedenza sull'argomento si era attirato gli strali dei cattolici per aver descritto don Bosco come un omosessuale represso.[39]
Notevoli discussioni suscitò, altresì, un suo intervento giornalistico a difesa del capitano delle SSErich Priebke (che visitò in carcere e con cui ebbe uno scambio epistolare), condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine ma che secondo Ceronetti fu soltanto un mero funzionario esecutore, colpevole della "miseria di non essere un santo" (parafrasi del saggio di Léon BloyLa tristezza di non essere santi), e «creato Mostro delle Ardeatine, vittima di una giustizia dell'odio».[43][44] Allo stesso modo, pur esprimendo sempre la sua simpatia per gli ebrei e per Israele, per convinzioni personali e la sua parentela acquisita con Giuliana Tedeschi, definì l'ergastolo inflitto a Rudolf Hess, al processo di Norimberga, come un «crimine politico».[16] La sua posizione anticonformista pro-Priebke e pro-Hess fece scandalo essendo l'autore un noto filosemita, con moglie e suocera (superstite di Auschwitz) ebree nonché convinto filoisraeliano (scrisse articoli di fuoco contro Khomeini e il terrorismo palestinese).
Nel 2012 fu insignito del premio "Inquieto dell'anno" a Finale Ligure.
Nel 2014 propose in un articolo su la Repubblica, ispirandosi al fenomeno delle assistenti sessuali per disabili e alle proposte sull'affettività dei detenuti, l'istituzione di un "servizio erotico volontario" rivolto agli anziani senza che dovessero rivolgersi a prostitute, per evitare "la barbarie di una vecchiaia senza sesso".[45]
La collaborazione con La Stampa e la Repubblica si interruppe secondo Ceronetti per decisione del direttore Mario Calabresi.[46]
Guido Ceronetti fece uso di vari pseudonimi, tra i quali Mehmet Gayuk, Il Filosofo ignoto (riferimento a Louis Claude de Saint-Martin, filosofo così chiamato), Ugone di Certoit (quasi l'anagramma di Guido Ceronetti) e Geremia Cassandri[47].
Morì di broncopolmonite nella sua casa di Cetona (Siena) a 91 anni, dopo un breve ricovero a causa di ischemia cerebrale.[48][3] Come da disposizione testamentaria, dopo tre giorni e una cerimonia religiosa a Cetona, fu sepolto sulle colline tra Torino e il Monferrato, in una tomba a terra situata nel cimitero di Andezeno (Torino), il paese di origine dei genitori.
«Disposizione da prendere: «Non voglio donne in calzoni ai miei funerali. Cacciatele via. Almeno in questa pur insignificante occasione, ma per amore, siano insottanate come le ho sognate sempre, nella vita.»
(da Per le strade della Vergine, 2016)
Opere
Saggistica e narrativa
Difesa della luna e altri argomenti di miseria terrestre, Rusconi, Milano, 1971
Lettera per Adelphi, in “Adelphiana 1971”, Milano, 1971, pp. 89-108[49]
Aquilegia, illustrazioni di Erica Tedeschi, Rusconi, Milano, 1973; con il titolo Aquilegia. Favola sommersa, Einaudi, Torino, 1988
La carta è stanca, Adelphi, Milano, 1976; II ed., Adelphi, 2000
La musa ulcerosa: scritti vari e inediti, Rusconi, Milano, 1978
Il silenzio del corpo. Materiali per studio di medicina, Adelphi, Milano, 1979
La vita apparente, Adelphi, Milano, 1982
Un viaggio in Italia, 1981-1983, Einaudi, Torino, 1983; nuova ed. con supplementi, Einaudi, 2004; con appendice di testi inediti e una nuova Prefazione dell'Autore, Einaudi, 2014
Albergo Italia, Einaudi, Torino, 1985
Briciole di colonna. 1975-1987, La Stampa, Torino, 1987
Pensieri del tè, Adelphi, Milano, 1987
L'occhiale malinconico, Adelphi, Milano, 1988
La pazienza dell'arrostito. Giornali e ricordi 1983-1987, Adelphi, Milano, 1990
In un amore felice. Romanzo in lingua italiana, Adelphi, Milano, 2011
Ti saluto mio secolo crudele. Mistero e sopravvivenza del XX secolo, illustrazioni a cura di Guido Ceronetti e Laura Fatini, Einaudi, Torino, 2011
L'occhio del barbagianni, Adelphi, Milano, 2014
Tragico tascabile, Adelphi, Milano, 2015
Per le strade della Vergine, Adelphi, Milano, 2016
Per non dimenticare la memoria, Adelphi, Milano, 2016
Regie immaginarie, Einaudi, Torino, 2018
Poesia
Nuovi salmi. Psalterium primum, Pacini Mariotti, Pisa, 1955, 1957
La ballata dell'infermiere, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1965
Poesie, frammenti, poesie separate, Einaudi, Torino, 1968, Premio Viareggio 1969 Opera Prima[50]
Poesie: 1968-1977, Corbo e Fiore, Venezia, 1978
Poesie per vivere e per non vivere, Einaudi, Torino, 1979
Storia d'amore del 1812 ritrovata nella memoria e altri versi, illustrazioni di Mimmo Paladino, Castiglioni & Corubolo, Verona, 1987
Compassioni e disperazioni. Tutte le poesie 1946-1986, Einaudi, Torino, 1987
Disegnare poesia (con Carlo Cattaneo), San Marco dei Giustiniani, Genova, 1991
Scavi e segnali. Poesie inedite 1986-1992, Alberto Tallone, Alpignano, 1992
Andezeno, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1994
La distanza. Poesie 1946-1996, Edizione riveduta e aggiornata dall'Autore, BUR, Milano, 1996
Preghiera degli inclusi, Alberto Tallone Editore, Alpignano, senza data
Francobollo, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1997
(sotto lo pseudonimo Mehmet Gayuk), Il gineceo, Alberto Tallone, Alpignano, febbraio 1998; Adelphi, Milano, 1998
In memoriam di Emanuela Muratori, Alberto Tallone, Alpignano, 2001
Messia, Tallone, Alpignano, 2002; Adelphi, Milano, 2017, [nella prima parte del libro]
Tre ballate recuperate dalle carte di Lugano: 1965, Alberto Tallone, Alpignano, 2003
Tre ballate popolari per il Teatro dei Sensibili, Alberto Tallone, Alpignano, 2005
Pensieri di calma a bordo di un aereo che sta precipitando, Alberto Tallone, Alpignano, 2007
A Roma davanti al Tulliano - Notte del 3 dicembre 63 a. C., Alberto Tallone, Alpignano, 2007
Con l'armata dell'Ebro morire oggi (25 luglio 1938), Alberto Tallone, Alpignano, 2008
Invocazione al Dottor Buddha perché venga e ci salvi, Alberto Tallone, Alpignano, 2008
Le ballate dell'angelo ferito, Il Notes magico, Padova, 2009
Poemi del Gineceo, Adelphi, Milano, 2012, [riedizione de Il gineceo del 1998 con inediti e nuova prefazione]
Sono fragile sparo poesia, Einaudi, Torino, 2012
Drammaturgia
Furori e poesia della Rivoluzione francese. 8-18 giugno 1989, Carte Segrete, Roma, 1984
Alcuni esperimenti di circo e varietà. Teatro Stabile-Teatro dei Sensibili, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1988
Mystic Luna Park. Teatro Stabile-Teatro dei Sensibili, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1988
Mystic Luna Park. Spettacolo per marionette ideofore, ricordi figurativi di Giosetta Fioroni, Becco Giallo, Oderzo, 1988
Viaggia viaggia, Rimbaud!, Il melangolo, Genova, 1992
La iena di San Giorgio. Tragedia per marionette, Alberto Tallone, 1985, 1986; Einaudi, Torino, 1994
Il volto (Ansiktet), Teatro dei Sensibili, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1998
Le marionette del Teatro dei Sensibili, Aragno, Torino, 2004, [contiene: I Misteri di Londra e Mystic Luna Park]
Rosa Vercesi, un delitto a Torino negli anni Trenta, Teatro Strehler-Teatro dei Sensibili, Alberto Tallone, Alpignano, 2004
Rosa Vercesi, illustrazioni di Federico Maggioni, Edizioni Corraini, Mantova, 2005
Traduzioni e curatele
Marziale, Epigrammi, introduzione di Concetto Marchesi, Einaudi, Torino, 1964; II ed. riveduta, Einaudi, Torino, 1966; nuova edizione con un saggio di G. Ceronetti, Einaudi, Torino, 1979; nuova ed. riveduta e nuova prefazione di G. Ceronetti, La Finestra Editrice, Lavis, 2007.
I Salmi, Einaudi, Torino, 1967; nuova ed. riveduta, Einaudi, Torino, 1994; col titolo Il Libro dei Salmi, Adelphi, Milano, 1985, 2006.
Catullo, Le poesie, Einaudi, Torino, 1969; Adelphi, Milano, 2019.
Maurice Blanchot, Il libro a venire (Le Livre à venir, 1959), trad. G. Ceronetti e Guido Neri, Einaudi, Torino, 1969; Il Saggiatore, Milano, 2019.
Giovenale, Le donne. Satira sesta, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1987.
Nostradamus: annunciatore nel secolo 16. della Rivoluzione che durerà dal 1789 al 1999 / profezie estratte dalle Centurie di Michel de Nostredame, Alpignano, Alberto Tallone Editore, 1989.
Tango delle capinere, Castiglioni & Corubolo, Verona, 1989.
Teatro dei sensibili, La rivoluzione sconosciuta. Pensieri in libertà per ricordare 1789. Una scelta di testi a cura di Guido Ceronetti, Tallone, Alpignano, 1989; col titolo La rivoluzione sconosciuta, Adelphi, Milano, 2019. [raccolta di 44 locandine teatrali a fogli sciolti dalla mostra-spettacolo di Dogliani]
(con Cristina Chaumont) Sura 99. Al Zalzala (Il tremito della terra) dal Corano, calligrafia di Mauro Zennaro, Edizioni dell'Elefante, Roma, 1990.
Il Pater noster. Matteo 6, 9-13, calligrafia di Mauro Zennaro, Edizioni dell'Elefante, Roma, 1990.
Léon Bloy, Dagli ebrei la salvezza, con un saggio di G. Ceronetti, traduzione di Ottavio Fatica e Eva Czerkl, Piccola Biblioteca n. 330, Adelphi, Milano, 1994.
Giorni di Kavafis. 1899-1928. Poesie di Constantinos Kavafis, Officina Chimerea, Verona, 1995
Grazia Francescato, In viaggio con l'arcangelo, prefazione di G. Ceronetti, Rimini, IdeaLibri, 2000
Messia, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 2002; Adelphi, Milano, 2017. [nella seconda parte del libro]
Siamo fragili, Spariamo poesia. i poeti delle letture pubbliche del Teatro dei Sensibili , Qiqajon, Magnano, 2003
Tito Lucrezio Caro, I terremoti. De Rerum Natura. VI 535-569, Alberto Tallone, Alpignano, 2003.
Guido Ceronetti e Sergio Quinzio, Un tentativo di colmare l'abisso. Lettere 1968-1996, a cura di Giovanni Marinangeli, Milano, Adelphi, 2014.
Spettacoli del Teatro dei Sensibili
La Iena di San Giorgio. Tragedia per marionette (anni '70, allestito in appartamento); 1985-87, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, con Ariella Beddini, Simonetta Benozzo, Paola Roman e Manuela Tamietti, regia di Egon Paszfory (Guido Ceronetti), scene e costumi di Carlo Cattaneo
Macbeth (anni '70, spettacolo per marionette allestito in appartamento)
I misteri di Londra (1978-81, allestito in appartamento); 2009-2010, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, regia di Manuela Tamietti, con Patrizia Da Rold (Artemisia), Luca Mauceri (Baruk), Valeria Sacco (Egeria), Erika Borroz (Remedios) e le marionette del Teatro dei Sensibili.
Furori e poesia della rivoluzione francese. Tragedia per marionette (1978-81, allestito in appartamento); nel 1983 al Teatro Flaiano di Roma con i burattini di Maria Signorelli
Omaggio a Luis Buñuel (1987, prodotto dal Teatro Stabile di Torino)
Mystic Luna Park (1988, prodotto dal Teatro Stabile di Torino), spettacolo per marionette ideofore con Armida (Nicoletta Bertorelli), Demetrio (Guido Ceronetti), Irina (Laura Bottacci), Norma (Paola Roman), Yorick (Ciro Buttari)
La rivoluzione sconosciuta (1989), mostra-spettacolo all'ex-convento dei carmelitani a Dogliani
Viaggia viaggia, Rimbaud! (1991, prodotto dal Teatro Araldo di Torino, in occasione del centenario della morte di Arthur Rimbaud), regia di Jeremy Cassandri (Guido Ceronetti) con Melissa (Manuela Tamietti), Norma (Paola Roman), Francisco (Gian Ruggero Manzoni), Yorik (Ciro Bùttari) e Zelda (Roberta Fornier)
Per un pugno di yogurt (1996), collage di poesie
Les papillons névrotiques (1997, al Cafè Procope di Torino) con la partecipazione di Corallina De Maria
La carcassa circense (1997), spettacolo per marionette, azioni mimiche, cartelli, organo di Barberia con Rosanna Gentili e Bartolo Incoronato
Il volto (1998), dedicato a Ingmar Bergman in occasione dei suoi ottant'anni
Ceronetti Circus ovvero Casse da vivo in esposizione pubblica (2001), letture di poesia, azioni sceniche mimiche e intermezzi musicali con Elena Ubertalli e Giorgia Senesi
M'illumino di tragico (2002), collage di testi e pantomime liriche; in tournée anche con il titolo I colori del tragico
Rosa Vercesi (2003, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano), con Paola Roman, Simonetta Benozzo e Luca Mauceri
Una mendicante cieca cantava l'amore (2006, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano) con Cecilia Broggini, Luca Maceri, Elena Ubertali e Filippo Usellini
Siamo fragili, spariamo poesia (2008-2010), collage di testi poetici, ballate e canzoni
Strada Nostro Santuario (2009, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano) filastrocche, canzoni, ballate, azioni mimiche, happening e numeri di repertorio popolare
La pedana impaziente (2010), repertorio di marionette e azioni sceniche mimiche
Finale di teatro (2011, al Teatro Gobetti di Torino) con Fabio Banfo, Luca Mauceri, Valeria Sacco, Eleni Molos, Filippo Usellini
Pesciolini fuor d'acqua (2012), con Luca Mauceri e Eleni Molos
Quando il tiro si alza - Il sangue d'Europa 1914-1918 (2014, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, in occasione del centenario della prima guerra mondiale) con Eleni Molos, Elisa Bartoli, Filippo Usellini, Luca Mauceri e Valeria Sacco
Non solo Otello (2016, al Teatro della Caduta di Torino)
Novant'anni di solitudine (2017, a Cetona in occasione dei novant'anni dell'autore), con Luca Mauceri, Filippo Usellini, Eleni Molos, Valeria Sacco, Fabio Banfo, Salvatore Ragusa e Elisa Bartoli
Ceronettiade. Deliri e visioni di Guido Ceronetti (2019, a Cetona in occasione dell'anniversario della nascita dell'autore), con Luca Mauceri, Eleni Molos, Valeria Sacco, Filippo Usellini
Cataloghi di mostre
L'Atelier dei Sensibili a Dogliani, a cura di Michela Pasquali, Dogliani, Biblioteca civica Einaudi, 1988 (catalogo della mostra nell'ex Convento dei Carmelitani a Dogliani).
Dalla buca del tempo: la cartolina racconta. I collages di cartoline d'epoca del Fondo Guido Ceronetti, cura di Diana Rüesch e Marco Franciolli, Archivi di cultura contemporanea, Museo Cantonale d'Arte Lugano, 2000.
Poesia marionette e viaggi di Guido Ceronetti nelle visioni di Carlo Cattaneo, a cura di Paolo Tesi e Maurizio Vivarelli, Comune di Pistoia, 2001.
Dare gioia è un mestiere duro: trent'anni più due di Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, a cura di Andrea Busto e Paola Roman, fotografie di Mario Monge, Marcovaldo 2002.
Nella gola dell'Eone. Ti saluto mio secolo crudele. Immagini del XX secolo. Tutti i collages di immagini dedicati al ventesimo dell'era da Guido Ceronetti, Il melangolo, Genova, 2006.[52]
"Per le strade" di Guido Ceronetti, Omaggio allo scrittore per i suoi 90 anni (24 agosto 2017), a cura di Diana Rüesch e Karin Stefanski, Cartevive, Anno XXVIII, n. 56, Biblioteca cantonale, Archivio Prezzolini-Fondo Ceronetti, Lugano, 2017[20].
Opere audiovisive su Guido Ceronetti
I Misteri di Londra. Tragedia per marionette e attori, regia di Manuela Tamietti, Teatro Stabile di Torino (riprese videografiche dello spettacolo, Torino 2009).
Sulle rotte del sogno. Parole musiche storie, di Luca Mauceri (cd e vinile EMA Records, Firenze 2010).
^G. Ceronetti, Tra pensieri, Adelphi, Milano, p.11
^Ha usato per molti anni un sigillo con scritto "In esilio dal 1927" : Capossela intervista Ceronetti. URL consultato il 6 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2019).
^abMorto lo scrittore Guido Ceronetti, in Corriere fiorentino, 13 settembre 2018. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2018).
^"Guido Ceronetti. L'inferno del corpo", in E.M. Cioran, Esercizi di ammirazione, Adelphi, Milano, 1988, pp. 199-205.
^"Che cos'altro si può essere in un paese come questo se non disperatamente conservatori?" (Da Un viaggio in Italia).
^«Sono sempre stato anticomunista, sempre... Forse, subito dopo la guerra ho avuto una certa simpatia, però non mi sono iscritto al partito il giorno dopo aver visto La corazzata Potëmkin, come innumerevoli giovani. Antifascista non è neanche da dire, da quando ci si è risvegliati, l'8 settembre. Di quel periodo non ho voglia di parlarne, ero tra i soliti ragazzini stupidoni che andavano alle adunate, ma non c'è storia di anima o di pensiero o di famiglia che riguardi il fascismo. I miei non erano fascisti né antifascisti, erano bravi cittadini come tanti.» (Corriere della sera, 9.5.2011).
^«Si dice il responso delle urne. Come se un popolo di cretini potesse fornire oracoli» (Per le strade della Vergine, 2016).
^"Oggi 24 giugno 1994 una quantità delle mie carte è partita per Lugano dove tutto entrerà a far parte degli archivi della Biblioteca Cantonale." Guido Ceronetti, Per le strade della Vergine, Adelphi, Milano, 2016, p. 214.
^«Urlate urlate urlate urlate. / Non voglio lacrime. Urlate. / Idolo e vittima di opachi riti / Nutrita a forza in corpo che giace / Io Eluana grido per non darvi pace / Diciassette di coma che m'impietra / Gli anni di stupro mio che non ha fine».
^Con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 dicembre 2008 (pubblicato nella G.U. n. 54 del 6 marzo 2009) gli è stato infatti attribuito un assegno straordinario vitalizio ai sensi della legge 8 agosto 1985, n. 440.
^"Il nostro meridionale è attaccato alla propria famiglia e nient'altro, qualsiasi abbominio, qualsiasi sfacelo pubblico non arrivino a toccargli la Famiglia non gli faranno il minimo solletico. Sono popoli incapaci di amare disinteressatamente qualcosa perché bello, al di sopra dell'utile. La loro vera patria la loro nostalgia prenoachide è il deserto e faticano da ubriachi a ritrovarlo". La pazienza dell'arrostito, Adelphi, Milano, 1990.
^"È un popolo di presi dallo spirito di vertigine, un gorgogliare di demenze. Non capiscono il male che fanno perché non hanno capito il male che gli hanno fatto. [...] Napoli è uno dei peggiori luoghi d'Italia; ma tutta intera questa nazione non è più che uno sbubbonare di tante Napoli, che se anche non sanguinano, ne riproducono sintomi, crolli, abbrutimento" (Un viaggio in Italia).
^«Sugli sbarchi in Sicilia l'europeista Ceronetti dice, come altri non oserebbero, che "hanno ormai un carattere preciso di invasione territoriale, premessa sicura di guerra sociale e religiosa"» (Ceronetti, nel dolore si nasconde una luce).
«Apparizioni della Vergine (Salette, Lourdes, Fatima, ec.), credibilissime ma destruende. Non farsi incatenare come Léon Bloy, ma piuttosto imparare il superiore distacco di Bernadette. La via di Ramakrishna è la giusta: "Quando davanti a me si presentò la forma della Madre Divina, la spezzai in due con la spada della discriminazione". Intendo discriminazione come furqān, legge rivelata, decisiva, necessaria, infallibile. Il furqan vuole che l'apparizione della Vergine sia creduta, venerata e distrutta, perché rischierebbe di distruggere l'Unità. Solo vederla come figura dell'Unità, che all'improvviso si accende in una grotta pirenaica, e chiede una vittima innocente, per far scorrere dell'acqua per i paralitici della Molteplicità. [...]
AQUERO (...) Meravigliosa portatrice di verità, Bernadette non disse mai di aver visto la Madonna. [...] A Massabielle Bernadette vide certamente (in figura di Signora) l'Atman-Brahman, ma dopo l'estasi dell'Unità provata tornò, anche perché torturata dalla bassezza mentale che la circondava, alla dispersione molteplicitaria. Così sopravvisse qualche anno, tollerata e perfino venerata...»
(da Pensieri del tè, pp. 23-24)
^"Per la salvezza individuale, esclusivamente, accoglie tutti noi infelici e incompresi nel vortice dell'Insolubile storico, la scrittura sacra della Bhagavad-Gita, consigliabile nell'edizione curata da Raphael (Asram Vidya, 1974). Vedi specialmente il diciottesimo capitolo, che illumina sullo Yoga della Conoscenza: 'Sappi che è sattvica (divina, superiore) quella conoscenza che in ogni essere riconosce l'unico Essere imperituro, indiviso pur nelle esistenze indivise'" (dalla rubrica Il filosofo ignoto).
^Uno, cento, mille Ceronetti…, su ildubbio.news. URL consultato il 15 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2018).
^D: Lei, per tutta la vita, si è dedicato ad un giornalismo colto e raffinato. Cominciò collaborando alla Stampa…
R: Dove da molti anni non scrivo più.
D: Come mai?
R: Mi cacciò via Calabresi.
D: E perché?
R: Non lo so. Mi ha letteralmente perseguitato. Non appagato, mi ha mandato via anche da La Repubblica, dove collaboravo da qualche tempo, non appena ne è divenuto direttore. Pensi che al museo storico de La Stampa, con la quale ho collaborato dal 1974, neanche esisto. Non sono nominato né ricordato. Ormai l'unico giornale per il quale scrivo, quasi gratuitamente, è Il Corriere della Sera. (Guido Ceronetti: l'ultimo incontro con un uomo grande).
^"Abiterò per tre mesi al N. 4 di via Giolitti a Torino, per mettere in scena col Teatro dei Sensibili La Iena di San Giorgio. Sulla porta metto quest'altro mio nome: Geremia Cassandri." Guido Ceronetti, La pazienza dell'arrostito. Giornale e ricordi (1983-1987), Milano, Adelphi, 1990, p. 239.
^Ivan Dughera, “Lettera per Adelphi”. Ceronetti in Alto Adige/Südtirol, in Leander Moroder, Hannes Obermair, Patrick Rina (eds), Lektüren und Relektüren – Leggere, riflettere e rileggere – Nrescides letereres y letures critiches. Studia Prof. Ulrike Kindl septuagenariae die XVI mensis Oct. anni MMXXI dicata, Istitut Ladin „Micurá de Rü“, San Martin de Tor, 2021. ISBN 978-88-8171-141-3, pp. 201–210.
^Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).