Di professione odontotecnico. Arrestato nel 1997, era latitante dal marzo del 1994, sfuggito agli arresti operati dai Carabinieri di Trapani nell'ambito dell'"operazione Petrov".
Il suo nome, insieme a quello di altri mafiosi della provincia di Trapani, fra i quali quello di Mariano Agate[5], fu scoperto nell'elenco degli iscritti alla loggia massonica "Iside 2"[3][4][5]. Accusato della strage di Pizzolungo[4] e assolto in tutti e tre i gradi di giudizio[6]. Scarcerato per ragioni di salute nel 2003, è ritornato in carcere nel febbraio 2004 per scontare una pena detentiva definitiva di tre anni e quattro mesi di reclusione per porto illegale, continuato e aggravato, in concorso, di armi da fuoco[2]. Nel 2010 è condannato in appello a 15 anni per associazione a delinqueredi stampo mafioso[7][8][9].
Secondo il collaboratore di giustiziaRosario Spatola, era considerato un esperto di esplosivi dagli altri esponenti di Cosa nostra, che si sarebbero rivolti a lui più volte per "consulenze" sull'argomento[4]. Sempre secondo Spatola, Asaro avrebbe fornito le armi utilizzate nell'omicidio del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto ma fu assolto definitivamente da quest'accusa perché scagionato da altri collaboratori di giustizia[10].
Nel 2014 è stato condannato dal Gup a 3 anni e 8 mesi per aver chiesto il pizzo a un imprenditore, presidente di Confindustria Trapani.[11][12]
^ Rino Giacalone, Betòn, cinque condanne (PDF), in La Sicilia, Catania, 25 marzo 2009. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).