PenitenziereIl penitenziere (un tempo anche definito penitenziero[1]) o canonico penitenziere[2] è un sacerdote cattolico presente nelle cattedrali, di nomina propria del vescovo o arcivescovo diocesano, autorizzato a confessare in tutti quei casi di particolare gravità[3] di norma sottratti alla competenza del sacerdote ordinario e riservati quindi all'autorità episcopale. CaratteristicheIn particolare, ai sensi del codice di diritto canonico vigente, il penitenziere è un presbitero facente parte del capitolo di canonici e che, per delega del vescovo e nei casi non riservati alla Santa Sede, ha la facoltà di assolvere da peccati o da colpe che latæ sententiæ farebbero incorrere nelle "pene medicinali" o "censure": scomunica, interdizione, sospensione a divinis.[4] Il penitenziere è anche un presbitero presente nelle quattro basiliche papali maggiori di Roma (San Giovanni in Laterano, San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura), a disposizione dei pellegrini. Si tratta di religiosi scelti da varie nazioni e appartenenti ai vari ordini religiosi. Alcuni penitenzieri vengono scelti in base alle lingue che padroneggiano, in modo da potere così essere a disposizione dei pellegrini.[5] Risiedono nei pressi delle basiliche e sono subordinati al gran penitenziere per ciò che riguarda il loro ufficio, mentre sono soggetti al superiore del loro ordine secolare per quanto riguarda la vita religiosa. Il penitenziere maggiore o gran penitenziere è invece il cardinale preposto, secondo una nomina papale, al tribunale romano della Penitenzieria apostolica.[6] Le sue competenze sono stabilite dagli articoli 190-193 della Costituzione apostolica Praedicate evangelium. Note
Bibliografia
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