Il toponimo "Tavernerio", che affonda le sue radici nel sostantivo latino taberna, si riferisce con alta probabilità alla presenza, sul territorio, di un'osteria per i viandanti che percorrevano la strada romana che da Bergamo giungeva a Como attraverso Pontirolo[5]. Un'ulteriore ipotesi identificherebbe nel toponimo la radice celticaTaw-, identificativa di un posto situato in alto[6].
Documenti medievali come gli Statuti di Como del 1335 fanno riferimento al toponimo "Tabernario"[7], mentre documenti risalenti al 1652 riportano l'indicazione "Tavernè"[7].
Storia
Dalla preistoria all'età antica
Da un punto di vista archeologico, le più antiche tracce dell'esistenza umana sul territorio di Tavernerio risalgono al neolitico[5]. A questo periodo risalgono infatti sia un'ascia ritrovata sul finire dell'Ottocento nel letto del Torrente Cosia (e ora conservata nel museo civico di Como) sia un blocco di serizzo che, incuneato in un muro sulla strada provinciale nei pressi dell'oratorio di San Fermo, riporta sulla sua superficie un'incisione di quattro coppelle[5].
Di epoca romana sono invece due tombe venute alla luce negli anni sessanta e comprensive di un ricco corredo funerario depositato al museo di Erba[5].
Il Medioevo
Facendo parte del contado di Como attraverso la Pieve di Zezio[7], la storia medievale di Tavernerio è strettamente legata alle numerose guerre che, a partire dal X secolo, videro contrapposti i comuni di Como e Milano[5]. In questo contesto, tra il 1193[9] e il 1194 Tavernerio fu fortificato per mezzo di un castello costituito da una torre alta trenta braccia ed una muraglia, situato laddove oggi sorgono la chiesa di San Martino e la Villa Santa Maria.[5] Secondo quanto riportato dallo storico comasco Giuseppe Rovelli, il castello di Tavernerio, che durante l'epoca delle Signorie fu coinvolto nelle contese per la città di Como fra le famiglie Rusconi e Torriani, andò distrutto durante una delle numerose scorribande che i soldati di Francesco Sforza, condotti dal marchese di Cutrone, avevano attuavato nel contado comasco dopo esser stati sconfitti a Como nel 1449[5]. A seguito degli ingenti danni, i comaschi decisero di smantellare definitivamente la fortificazione[9][6].
Dall'età moderna ai giorni nostri
Sotto il Ducato di Milano, Tavernerio costituiva un'unica entità comunale con Solzago. Nel 1751, Tavernerio con Solzago comprendeva anche i cassinaggi di Cassina Sirtolo, Roncasio, Mirisetto, Costantina, Rovasio, Ghielmo e Pienzarotto. Cinque anni più tardi, il comune di Tavernerio con Urago venne inserito, nel Territorio civile della città di Como, nella istituenda pieve di Zezio inferiore[10].
Sotto Napoleone, nel 1807 Tavernerio vide allargare i propri confini territoriali con l'aggregazione del comune di Solzago.[11] In seguito all’unione, Tavernerio contava 834 abitanti.[11] Sotto il Regno Lombardo-Veneto, nel 1816 vennero ricostituiti due comuni separati: Solzago[12] e Tavernerio con Urago[13].
Nel 1928 i soppressi comuni di Ponzate e Solzago vennero incorporati dal comune di Tavernerio[14].
Nel 1951 Tavernerio fu colpito da una grave alluvione del torrente Cosia, evento in cui persero la vita sedici persone[5].
Nel 1971 il comune di Tavernerio aveva una superficie di 1197 ettari[14].
Dalla Seconda guerra mondiale in poi, il paese si sviluppò verso i territori pianeggianti, con la conversione di aree agricole in insediamenti residenziali, commerciali ed industriali. Da quel momento in poi, si è assistito a un costante aumento demografico[5].
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 ottobre 1999.[15]
«Semitroncato partito: nel primo, di verde, alle tre stelle di otto raggi, ordinate in banda, d'oro; nel secondo, di azzurro alla cornucopia d'oro, con fiori e frutti al naturale; nel terzo, di rosso, all'orso ritto, di nero, allumato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
La figura di un orso ricorda la sua presenza sul territorio durante la preistoria testimoniata da tracce trovate nel Triangolo Lariano; le tre stelle simboleggiano i nuclei originari del paese, Tavernerio, Solzago e Ponzate, unitisi nel 1928; la cornucopia è allegoria di abbondanza e buona fortuna.[16]
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di verde.
La bandiera municipale è un drappo partito di rosso e di verde caricato al centro dello stemma del Comune.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
Villa Bossi[17] (XVIII secolo), situata nei pressi della chiesa di San Martino.[8]
Villa Casartelli via IV Novembre 26 (forse precedente al XVIII secolo) presente nelle carte del Catasto Teresiano, con annessa filanda. Nel XIX secolo è appartenuta a Pietro Casartelli, parente dei Casartelli che fecero fortuna in Inghilterra producendo strumenti di precisione e dell’Arcibishop Joseph Casartelli.
Architetture religiose
A Tavernerio
La chiesa di San Martino[18], attestata tra le dipendenze del capitolo della Cattedrale di Como già dalla fine del XIII secolo[19] nonché vecchia chiesa parrocchiale, fu ripetutamente rimaneggiata nel corso dei secoli[6], in modo particolare tra il Cinquecento e il Settecento[8]. Costruita probabilmente laddove un tempo si trovava il castello di Tavernerio, al suo interno ospita una croce d'argento del 1592, cesellata a bulino finissimo nelle due facciate e nello spessore da Gasparo Mola[5]. Al 1765 risalgono invece sia l'altarmaggiore sia un dipinto raffigurante Cristo Re, entrambi donati dalla famiglia Lambertenghi[6]. All'esterno della chiesa, un muretto riporta una serie di incisioni di antiche tavole da tris[20][21].
La nuova Chiesa parrocchiale dell'Eucaristia[22] fu costruita tra il 1993 e il 1996[5].
L'Oratorio di San Fereolo[23], situato sulle rive del torrente Tisone, comprende una cameretta con affreschi originari del 1400[5]. Menzionato durante la visita pastorale di Feliciano Ninguarda (1592), l'oratorio venne rimaneggiato nel XIX secolo[6].
L'Oratorio di San Fermo risale al 1835[24]. Nei pressi dell'oratorio si trova un blocco di serizzo coppellato che, secondo la Rivista archeologica di Como del 1901, segna tradizionalmente il confine tra la Diocesi di Como e la Diocesi di Milano[5].
Ogni anno, in occasione della domenica successiva alla Pentecoste si tiene la festa dedicata al San Fereolo, che ha luogo presso l'omonimo oratorio[5].
Dal 5 giugno 2016 il sindaco è Mirko Paulon con la lista civica Progetto comune.
Note
Annotazioni
^Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.