Ciclopropene
Il ciclopropene è composto chimico idrocarburico ciclico di formula C3H4, il cui scheletro è costituito da una catena di tre atomi di carbonio chiusa a triangolo isoscele, nella quale figura un doppio legame (C=C) e due legami semplici (C–C). In tal modo il ciclopropene rappresenta il più semplice dei cicloalcheni (CnH2n-2). A causa dell'elevata tensione che si genera in un anello così piccolo comprendente anche un doppio legame,[1] la molecola è piuttosto instabile e molto reattiva, tende facilmente a polimerizzare e, di conseguenza, non è facile da sintetizzare.[2] Il ciclopropene è un isomero strutturale dell'allene (H2C=C=CH2) e del metilacetilene (H–C≡C–CH3), che sono entrambi molto più stabili e, come questi, è un gas incolore a temperatura ambiente. Da esso deriva il catione ciclopropenio, ciclo-[(CH)3]+: con 2 elettroni π nell'anello si confà alla regola di Hückel (n = 0) ed è quindi il più piccolo esempio di specie aromatica.[3][4] Struttura molecolare e proprietàIl ciclopropene è un composto notevolmente endotermico: ΔHƒ° = +283,36 kJ/mol,[5] circa 7 volte il valore corrispondente per il ciclopropano (39,30 kJ/mol).[6] Tuttavia, il ciclopropene è cineticamente stabile alle temprature dell'azoto liquido, solo a partire da -80 °C in fase liquida inizia a polimerizzare.[7] La pirolisi del gas eseguita tra 193 e 243 °C fornisce il metilacetilene, che è l'isomero più stabile, e in minor quantità l'allene.[8] La struttura molecolare del ciclopropene è stata indagata con la tecnica della diffrazione elettronica[9] nel 1952[10] e nel 1970[11] e, con la spettroscopia rotazionale alle microonde, nel 1959[12] e nel 1975.[13] Si sono così potuti ricavare i parametri strutturali essenziali della molecola del ciclopropene, la cui simmetria appartiene al gruppo puntuale C2v[14] e il cui momento dipolare, pari a 0,45 D,[15] indica che questa molecola idrocarburica è moderatamente polare. Lunghezze ed angoli di legame rilevati dalla spettroscopia rotazionale (18-40 GHz)[13] sono come segue: r(C–C) = (150,9 ± 0,1) pm; r(C=C) = (129,59 ± 0,04) pm; r[(C(sp2)−H) = (107,2 ± 0,1) pm; r[(C(sp3)−H) = (108,8 ± 0,2) pm; ∠C(sp2)C(sp3)C(sp2) = (50,84 ± 0,05)°; ∠C(sp2)C(sp2)H = (149,85 ± 0,05)°; ∠HCH = (114,57 ± 0,19)°. Nell'anello del ciclopropene ci sono due atomi di carbonio ibridati sp2, come negli alcheni, e uno sp3, quello del metilene, come negli alcani. Per i primi l'angolo ideale sarebbe di 120° e per il secondo 109,5°, ma qui la connessione triangolare dello scheletro forza gli angoli ad essere vicini a 60°; l'angolo sul metilene, il più stretto, è ~51° e gli altri due angoli interni sono perciò di ~64,5°. Quindi la tensione angolare nel ciclopropene è molto grande e si riflette nell'instabilità e conseguente reattività della molecola.[7] L'energia di destabilizzazione del ciclopropene dovuta a tale tensione è stata valutata in 54,1 kcal/mol,[16] che è quasi il doppio che nel caso del ciclopropano (27,5 kcal/mol).[17] In quest'ultimo tale energia deriva dalla somma della tensione angolare e della tensione torsionale (contributo minore, ma importante), qui non ci sono idrogeni eclissati e quindi neanche significativa tensione torsionale: la destabilizzazione del ciclopropene (54,1 kcal/mol) è quasi tutta dovuta alla tensione angolare,[16] che qui è molto accentuata rispetto a quella del ciclopropano a causa della presenza del doppio legame.[7] Si può inoltre notare che il doppio legame è un po' più corto del normare (134 pm[18]), il legame C−C ha invece valore normale (~151 pm), essendo tra un C(sp3) e un C(sp2).[19] Il legame C−H etilenico è un po' più corto rispetto a quello nell'etilene (110,3 pm[20]), mentre il legame C−H metilenico è praticamente normale (109 pm[18]). L'angolo HCH metilenico è invece notevolmente più ampio del normale (109,5 pm), per compensazione dell'angolo C(sp2)C(sp3)C(sp2) che, come visto, è di soli 51°; analoga compensazione accade per gli angoli C(sp2)C(sp2)H molto più aperti dei 120° attesi per ibridazione sp2. SintesiLa sintesi teoricamente più semplice del ciclopropene consisterebbe nel far reagire l'acetilene con il più semplice carbene, il metilene nella forma di singoletto (:CH2) e tale reazione è stata indagata con calcoli quantomeccanici.[21] In realtà il ciclopropene che si forma in questa reazione esotermica è solo un intermedio[21] che si riarrangia velocemente dando, nella pratica, l'isomero allene.[22] La prima sintesi del ciclopropene si deve a Dem'yanov e Doyarenko, che lo ottennero attraverso la decomposizione termica dell'idrossido di trimetilciclopropilammonio utilizzando platino supportato su argilla alla temperatura di 320-330 °C in presenza di CO2. Nella reazione di Dem'yanov e Doyarenko venivano prodotti principalmente trimetilammina e dimetilciclopropilammina, mentre il ciclopropene era presente come sottoprodotto, con una percentuale del 5% circa. Processo al cloruro di allileIl processo di Dem'yanov e Doyarenko è stato soppiantato dal processo di deidroalogenazione del cloruro di allile, utilizzando ammoniuro di sodio (NaNH2) alla temperatura di circa 80 °C. Questo metodo, che dà una resa in ciclopropene di circa il 10%, procede secondo la reazione:[23]
Il prodotto principale di questa reazione è l'allilammina. Utilizzando bis(trimetilsilil)ammide di sodio si riescono ad avere rese in ciclopropene prossime al 40%, secondo la reazione:[24]
Reazioni del ciclopropeneIl ciclopropene alla temperatura di 425 °C si isomerizza a metilacetilene:
Il ciclopropene si combina con il ciclopentadiene per dare luogo all'endo-triciclo[3.2.1.02,4]ott-6-ene attraverso la seguente reazione di Diels-Alder:[24] DerivatiNote
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