La concattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria a Pola.
La diocesi di Parenzo e Pola (in latino : Dioecesis Parentina et Polensis ) è una sede della Chiesa cattolica in Croazia suffraganea dell'arcidiocesi di Fiume . Nel 2021 contava 180.357 battezzati su 221.567 abitanti. È retta dal vescovo Ivan Štironja .
Territorio
La diocesi comprende tutta la regione istriana , che corrisponde a gran parte dell'Istria croata.
Sede vescovile è la città di Parenzo , dove si trova la cattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, più nota come Basilica Eufrasiana , dal nome del vescovo Eufrasio (530 -560 ) che ne ordinò la costruzione. A Pola si trova la concattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria .
Il territorio si estende su 2.839 km² ed è suddiviso in 136 parrocchie , raggruppate in 9 decanati : Buie , Pinguente , Parenzo , Pisino , Pedena , Rovigno , Albona , Dignano e Pola .[ 1]
Storia
Diocesi di Parenzo
La diocesi di Parenzo fu eretta attorno III secolo e fu a lungo suffraganea del patriarcato di Aquileia .
I vescovi di Parenzo assunsero il potere temporale dal 933 , anno in cui iniziarono ad intitolarsi conti di Orsera . Nel corso del X secolo alcune donazioni estesero i possedimenti vescovili a circa venti feudi. Questa autorità durò per poco: nel 1081 l'imperatore Enrico IV infeudò dell'intero vescovado il patriarca di Aquileia.
Il 10 maggio 1434 la diocesi fu unita a quella di Cittanova con la bolla Cunctis orbis di papa Eugenio IV . Tuttavia, la diocesi di Cittanova rimase soggetta al suo vescovo fino alla morte di lui e l'unione fu abolita nel 1448 .
Nel 1784 la diocesi acquisiva le nove parrocchie del territorio di Pinguente , già comprese nella diocesi di Trieste .
Con la soppressione del patriarcato di Aquileia (1751 ), Parenzo divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Udine . Tra il 1788 e il 1807 fu sottoposta all'arcidiocesi di Lubiana . Nel 1819 passò al patriarcato di Venezia .
Diocesi di Pola
La diocesi di Pola, istituita nel VI secolo , fu originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Ravenna . Dall'inizio del VII secolo dipese dal patriarcato di Grado , quindi entrò, come Parenzo, a far parte della provincia ecclesiastica del patriarcato di Aquileia (1028 ).
Anche i vescovi di Pola ebbero il titolo di conti: nel 1028 la diocesi di Pola ricevette in feudo dall'imperatore Corrado II il Salico tutta la parte meridionale dell'Istria , compresa Fiume . Altre donazioni si ebbero nei secoli successivi.
Il 16 ottobre 1787 Pola cedette alla diocesi di Segna l'arcidiaconato di Fiume. Nel 1794 perse Chersano e Castua a favore di Trieste .
Con la soppressione del patriarcato di Aquileia, Pola seguì le stesse sorti di Parenzo, divenendo prima suffraganea dell'arcidiocesi di Udine , quindi dell'arcidiocesi di Lubiana , infine del patriarcato di Venezia .
Diocesi di Parenzo e Pola
Il 30 luglio 1828 con la bolla Locum beati Petri di papa Leone XII le due circoscrizioni sono state unite e la nuova diocesi ha assunto il nome attuale. Contestualmente la sede di Parenzo cedette 11 parrocchie alla diocesi di Trieste .
Il 27 luglio 1830 per effetto della bolla Insuper eminenti Apostolicae dignitatis di papa Pio VIII divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Gorizia .
Il 27 giugno 1969 la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Fiume .
Il 17 ottobre 1977 , in forza della bolla Prioribus saeculi di papa Paolo VI , la diocesi incorporò i territori delle diocesi di Trieste e di Capodistria che, dalla fine della seconda guerra mondiale , si trovavano in territorio jugoslavo nella Repubblica Socialista di Croazia , e che al termine del conflitto erano stati dati in amministrazione ai vescovi di Parenzo e Pola.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Vescovi di Parenzo
Vescovi di Pola
Antonio † (prima metà del VI secolo )[ 11]
Isacio †[ 12]
Adriano † (prima del 571 /577 - dopo il 589 circa)[ 13]
Pietro I † (596 - 613 )
Cipriano † (613 - 649 )
Potenzio (Potentino) † (649 - 680 )
Ciriaco † (680 - 688 )
Pietro II † (688 - 698 )
Pietro III † (723 - 725 )
Teodoro † (804 )
Emiliano † (804 - 806 )
Fortunato † (806 - 810 dimesso[ 14] )
Giovanni I † (813 - 857 )
Andegisio † (857 - 862 )
Gerboldo I † (862 - 870 )
Guarnerio I † (870 - 898 )
Bertoldo † (898 - 907 )
Giovanni II † (907 - 933 )
Gaspaldo † (961 - 966 )
Gerboldo II † (967 - 997 )
Bertaldo † (997 - 1015 )
Giovanni III † (1031 - 1060 )
Megingoldo † (1060 - 1075 )
Adamante † (1075 - 1106 )
Eberardo † (1106 - 1118 )
Ellenardo † (1118 - 1130 )
Pietro IV † (1130 - 1149 )
Anfredo † (1149 - 1150 )
Guarnerio II † (1152 - 1154 )
Rodolfo I † (1154 - 1166 )
Filippo † (1166 - 1180 )
Pietro V † (1180 - 1194 )
Prodan † (1194 - 1196 )
Giovanni IV † (1196 - 1199 )
Ubaldo † (1199 - 1204 )
Federico † (1204 - 1210 )
Pulcherio † (1210 - 1218 )
Giovanni V † (1218 - 1220 )
Roberto † (1220 )
Enrico † (1220 - 1237 )
Guglielmo † (1238 - 1266 )
Giulio I † (1266 - 1282 )
Giovanni VI † (1282 )
Matteo I Castropolis † (1285 - 1302 )
Oddone della Sala , O.P. † (7 febbraio 1302 - 19 marzo 1308 nominato arcivescovo di Oristano )
Ugo, O.P. † (19 marzo 1308 - 1325 )
Antonio II, O.F.M. † (1325 - 19 ottobre 1328 deceduto)
Guido I, O.S.B.Cam. † (5 dicembre 1328 - 5 aprile 1331 nominato vescovo di Concordia )
Sergio † (15 aprile 1331 - 1342 deceduto)
Bonagrazia dall'Aquila, O.F.M. † (31 maggio 1342 - 1348 deceduto)
Leonardo de Cagnoli † (5 novembre 1348 - 18 gennaio 1353 nominato vescovo di Chioggia )
Benedetto † (18 gennaio 1353 - 1360 deceduto)
Niccolò de Finolis Foscarini † (17 aprile 1360 - 1382 )
Guido Memo † (1383 - 29 novembre 1409 nominato vescovo di Verona )
Bartolomeo † (29 novembre 1409 - 1410 )
Biagio Molin † (19 febbraio 1410 - 4 marzo 1420 nominato arcivescovo di Zara )
Tommaso Tommasini , O.P. † (4 marzo 1420 - 24 settembre 1423 nominato vescovo di Urbino )
Francesco Franceschi † (24 settembre 1423 - 1426 deceduto)
Domenico de Luschi † (10 aprile 1426 - 1451 deceduto)
Mosè Buffarelli † (7 maggio 1451 - 5 gennaio 1465 nominato vescovo di Belluno )
Giovanni Dremano † (9 gennaio 1465 - 1475 deceduto)
Michele Orsini † (8 marzo 1475 - 1493 deceduto)
Altobello Averoldi † (13 novembre 1497 - 1º novembre 1531 deceduto)
Giovanni Battista Vergerio † (15 gennaio 1532 - 1548 deceduto)
Antonio Elio † (17 agosto 1548 - 1566 dimesso[ 15] )
Matteo Barbabianca † (28 aprile 1567 - 1582 deceduto)
Klaudios Sozomenos † (7 febbraio 1583 - 1605 dimesso)
Kornelios Sozomenos † (31 agosto 1605 - settembre 1617 deceduto)
Uberto Testa † (26 marzo 1618 - agosto 1623 deceduto)
Innocenzo Serpa, C.R.L. † (12 febbraio 1624 - 1624 deceduto) (vescovo eletto)
Rodolfo Rodolfi Sforza † (3 marzo 1625 - 1626 deceduto)
Giulio Saraceno † (1º marzo 1627 - agosto 1640 deceduto)
Marino Badoer † (1º luglio 1641 - 1648 deceduto)
Alvise Marcello, C.R.S. † (15 dicembre 1653 - 16 luglio 1661 deceduto)
Gaspare Cattaneo † (31 luglio 1662 - novembre 1662 deceduto)
Ambrosio Fracassini, O.P. † (12 marzo 1663 - 22 settembre 1663 deceduto)
Bernardino Corniani † (11 febbraio 1664 - 28 gennaio 1689 deceduto)
Eleonoro Pagello † (7 novembre 1689 - maggio 1695 deceduto)
Giuseppe Maria Bottari, O.F.M.Conv. † (4 luglio 1695 - settembre 1729 deceduto)
Lelio Valentino Contessini-Ettorio † (28 novembre 1729 - marzo 1732 deceduto)
Giovanni Andrea Balbi † (21 luglio 1732 - 23 ottobre 1771 deceduto)
Francesco Polesini † (22 giugno 1772 - 1º giugno 1778 nominato vescovo di Parenzo)
Giovanni Domenico Juras † (20 luglio 1778 - 19 settembre 1802 deceduto)
Vescovi di Parenzo e Pola
Statistiche
La diocesi nel 2021 su una popolazione di 221.567 persone contava 180.357 battezzati, corrispondenti all'81,4% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
140.000
140.000
100,0
99
78
21
1.414
28
162
53
1970
100.718
133.570
75,4
55
46
9
1.831
10
70
63
1980
146.245
172.925
84,6
105
92
13
1.392
15
42
130
1990
139.628
192.935
72,4
101
88
13
1.382
14
34
137
1999
170.530
210.613
81,0
101
88
13
1.688
52
37
134
2000
173.705
213.288
81,4
100
87
13
1.737
52
35
134
2001
179.329
219.100
81,8
104
91
13
1.724
52
36
134
2002
178.518
216.834
82,3
99
87
12
1.803
48
35
134
2003
161.132
206.344
78,1
108
91
17
1.491
52
36
134
2004
168.699
208.717
80,8
108
91
17
1.562
49
34
134
2013
164.480
210.114
78,3
107
91
16
1.537
1
51
33
135
2016
176.212
217.663
81,0
105
90
15
1.678
1
48
24
134
2019
181.400
222.150
81,7
106
91
15
1.711
1
49
24
136
2021
180.357
221.567
81,4
101
85
16
1.785
1
50
19
136
Note
^ Mappa Archiviato il 12 febbraio 2020 in Internet Archive . della diocesi e dei decanati.
^ Non esiste documento che attesti l'esistenza storica del vescovo Elia; il suo nome appare, dopo Eufrasio, solo in una lista di 29 vescovi parentini inserita nel cosiddetto "diploma eufrasiano", falso storico dell'VIII secolo .
^ Secondo Lanzoni la data del sinodo di Grado è incerta, mentre per Babudri la data sicura è quella del 579 .
^ Menzionato nel "diploma eufrasiano" come successore di Giovanni; non documentato storicamente.
^ Assente nel "diploma eufrasiano", è tra i firmatari del sinodo romano del 680.
^ I vescovi da Lorenzo ad Andrea sono menzionati, nello stesso ordine, nel "diploma eufrasiano"; di questi otto vescovi tuttavia non esiste documentazione storica.
^ I vescovi da Arno a Vincenzo sono menzionati, nello stesso ordine, nel "diploma eufrasiano"; tuttavia, ad eccezione di Arno, di Adelmaro e di Bertoldo, nessuno degli altri è documentato storicamente; le date con un punto interrogativo sono quelle ipotetiche riferite da Babudri (pp. 215-216).
^ Fulcherio è l'ultimo vescovo menzionato nel "diploma eufrasiano.
^ La sede era vacante nel mese di marzo 1328.
^ La sede era vacante il 18 marzo 1367.
^ Antonio è il primo vescovo documentato di Pola, menzionato nell'epistolario di Cassiodoro , dove si parla anche di un decessor et predecessor Antonii ; tra questi predecessori di Antonio, alcune cronotassi tradizionali inseriscono Venerio, che tuttavia, secondo Lanzoni, fu vescovo di Spello in Umbria .
^ Documentato da un diploma riconosciuto oggi come spurio; il nome tuttavia potrebbe riferirsi ad un vescovo realmente esistito.
^ Dopo Adriano, Ughelli inserisce il nome di Massimo, chiamato da altri autori Massenzio, che secondo Lanzoni non fu vescovo di Pola, ma di Zuglio nella Carnia .
^ Patriarca di Grado dall'803 all'820 , si rifugiò a Pola in fuga dai Bizantini e la guidò come vescovo fino a quando poté fare ritorno a Grado .
^ Il 30 luglio 1572 fu nominato vescovo di Capodistria .
^ Rimase amministratore apostolico fino al 18 marzo 2023 , giorno della presa di possesso di Ivan Štironja.
Bibliografia
Annuario pontificio del 2022 e precedenti, in (EN ) David Cheney , Diocesi di Parenzo e Pola , su Catholic-Hierarchy.org .
Giuseppe Cappelletti , Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni , Venezia, 1851, vol. VIII, pp. 779–821
Francesco Babudri, Parenzo nella storia ecclesiastica , in Atti e memorie della società istriana di archeologia e storia patria, XXVI (1910), pp. 81–148
(LA ) Bolla Cunctis orbis , in Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio , Vol. V, pp. 15–16
(LA ) Bolla Locum beati Petri , in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima , Tomo IV, Romae, 1891, p. 697
(LA ) Bolla Insuper eminenti Apostolicae dignitatis , in Raffaele de Martinis, Iuris pontificii de propaganda fide. Pars prima , Tomo VII, Romae, 1898, p. 228
(LA ) Bolla Prioribus saeculi , AAS 69 (1977), pp. 689–690
Per la cronotassi di Parenzo
(LA ) Pius Bonifacius Gams , Series episcoporum Ecclesiae Catholicae , Graz, 1957, pp. 799–800
(LA ) Konrad Eubel , Hierarchia Catholica Medii Aevi , vol. 1 , p. 390; vol. 2 , pp. XXXIV, 212; vol. 3 , p. 270; vol. 4 , p. 274; vol. 5 , p. 307; vol. 6 , p. 328
Francesco Babudri, I vescovi di Parenzo e la loro cronologia , in Atti e memorie della società istriana di archeologia e storia patria, XXV (1909), pp. 170–284
Francesco Lanzoni , Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604) , vol. II, Faenza, 1927, pp. 850–854
Per la cronotassi di Pola
(LA ) Pius Bonifacius Gams , Series episcoporum Ecclesiae Catholicae , Graz, 1957, pp. 802–803
(LA ) Konrad Eubel , Hierarchia Catholica Medii Aevi , vol. 1 , p. 404; vol. 2 , pp. XXXV, 217; vol. 3 , p. 276; vol. 4 , p. 283; vol. 5 , p. 318; vol. 6 , p. 342
Francesco Lanzoni , Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604) , vol. II, Faenza, 1927, pp. 846–849
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