Il centro principale si trova ad un'altitudine di 236 m s.l.m. (circa 10 km dal mare), mentre la frazione Villa San Filippo si trova a valle, in prossimità del corso del fiume Chienti. Sono presenti anche il fiume Ete Morto e il fiume Cremone.
Storia
I primi insediamenti nell'area sangiustese, documentati storicamente, risalgono all'epoca romana (età di Nerva 96-98 d.C.), con il nome di Mons Iustitiæ (altro possibile nome antico è Telusiano), distrutto con le invasioni barbariche nel III secolo.
Con l'arrivo dei longobardi passerà sotto il controllo del Ducato di Spoleto e sarà dotato di un castello, sostituito poi dalla chiesa di Sant'Agostino. Costruito in zona Monte Reale, questo toponimo indicherebbe un territorio fiscale posto sotto il diretto controllo del re, per la sua importanza strategica, dato che per Mons Iustitiæ passavano le strade romane provenienti da Urbs Salvia a mare, da Firmum a Pausulæ e da Falerio a Pausulæ.
Grazie a questo posizionamento geografico favorevole fu epicentro degli insediamenti romani intorno ad esso. Questa centralità fu mantenuta per tutto il Medioevo, divenendo nel XII secololibero comune.
Monumenti e luoghi d'interesse
Monte San Giusto raggiunse il suo massimo splendore dopo l'elezione a vescovo di Chiusi del sangiustese Niccolò Bonafede, che trasformò la città natale in una vera e propria corte rinascimentale.
Il palazzo fortezza Bonafede rappresenta l'opera architettonica più importante di Monte San Giusto. Fu fatto costruire dal Bonafede all'inizio del Cinquecento, vi si accede dal portale d'ingresso, realizzato nel 1524, opera dello scalpellino anconetano Franco Pesimoti. Il corpo centrale del fabbricato, ispirato al Palazzo Venezia di Roma, è realizzato su una base piramidale con facciata in laterizio con finiture e cornici in pietra, abbellita da finestre a croce guelfa. Il cortile si ispira a quello del palazzo ducale di Urbino. All’interno, oltre al cortile rinascimentale, notevoli sono gli affreschi della cosiddetta “camera picta” (detta anche Stanza del Vescovo) al pianterreno e, al piano nobile, la fascia ad affresco con i “Trionfi di Nicolò Bonafede”, frammenti di una decorazione ben più ampia: i dipinti, databili intorno al 1515-1520 sono stati attribuiti al pittore spagnolo Johannes Hispanus. Nella sala consiliare si trova un quadro di Luigi Fontana, del 1869, che raffigura Niccolò Bonafede che visiona il progetto del palazzo. Oggi è sede del municipio.
La chiesa di Santa Maria della Pietà in Telusiano è una chiesa del XIV secolo, ma di origine romanica, nel 1504papa Giulio IIDella Rovere nominò Niccolò Bonafede pievano della chiesa, il quale iniziò una ristrutturazione dell'edificio. Fece rialzare il soffitto, chiuse le finestrelle ad archi romanici e realizzate altre aperture per permettere un'adeguata luminosità e fece affiggere il proprio stemma sul portale in pietra. Nel restauro del 1921 andò perduta la pietra tombale del Bonafede, ma è rimasta l'opera più importante di Monte San Giusto, il quadro della Crocifissione di Lorenzo Lotto, terminata nel 1531, commissionata sempre dal Bonafede. Oltre alla Crocifissione si trovano una Pietà in pietra del XV secolo sotto l'altare principale e una Madonna con Bambino in alabastro del XVI secolo.
Chiesa di Santa Maria delle Panette, il cui interno fu restaurato nel 1923 dall'architetto Eusebio Petetti.
Chiesa della Purità (detta anche chiesa dei frati o chiesa dell'ospedale)
Chiesa del Monastero Benedettine Maria Santissima Assunta in cielo
Chiesa delle Grazie
Ex Chiesa di S. Agostino (Auditorium)
Museo di Palazzo Bonafede, ospitato nei locali del seminterrato del palazzo, un tempo adibiti ad uso di cucine, deposito di derrate alimentari, cantina e frantoi, accoglie oggi:
Banda musicale "Ottavio Bartolini" è il corpo bandistico di Monte San Giusto attualmente composto da 45 elementi; le sue origini risalgono al 1792, diretta dal M. Mauro Stizza.
Corale "Santa Cecilia" è la corale storica di Monte San Giusto, diretta dal M. Mauro Stizza.
Pueri Cantores "Santo Stefano" diretti dal M. Rossano Romagnoli.
Eventi
Clown&Clown Festival, è un festival di Clownerie e Clownterapia, che si tiene solitamente dall'ultima domenica di settembre alla prima di ottobre. La prima edizione risale al 2005.[6]
Economia
Monte San Giusto è un centro internazionale della pelletteria e della calzatura presente dalla fine dell'Ottocento. Inoltre, per quanto riguarda l'artigianato, diffusa e rinomata è l'arte della tessitura finalizzata alla realizzazione di tappeti e di tanti altri prodotti caratterizzati da motivi artistici pregiati.[7]
Un'altra risorsa del centro è l'agricoltura.
Hanno sede nel comune le società di calcio: Associazione Calcio Sangiustese, Telusiano Calcio e Real Molino. Le squadre di Calcio a 5: Five Team e Futsal Monte San Giusto, disputano la Serie D. Ha inoltre sede nel comune la società di pallavolo FEA Telusiano Volley.
Note
^abDato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
^Fine anticipata del mandato, per dimissione della giunta
Bibliografia
Vincenzo Galié, Personaggi, insediamenti e istituzioni medievali nell'area di Monte San Giusto, in Storia Marche, numero 25, 1990, pagg. 215-283.
Livia Brillarelli, La terra di San Giusto. Civitanova Marche, Corsi, 1975.
Fabio Mariano, Monte S. Giusto. Palazzo Bonafede, in F.Mariano, L'Architettura nelle Marche dall'Età classica al Liberty, Nardini Editore, Fiesole 1995, pp. 269–271.
Fabio Mariano, Il Palazzo fortificato del vescovo Bonafede a Monte San Giusto: un'opera inedita di Baccio Pontelli?, in Castellum, Rivista dell'Istituto Italiano dei Castelli, n.49, Roma 2007.
Fabio Mariano, Il Vescovo Bonafede e il suo palazzo a Monte San Giusto, in I Beni Culturali, tutela e valorizzazione, n.4-5, luglio/ottobre, Viterbo 2007. ISSN 1122-2948
Cristiano Marchegiani, Architettura e società nel Maceratese fra Medioevo e Novecento, Macerata, Fondazione Cassa di risparmio della Provincia di Macerata (stampa: Castelraimondo, Artelito), 2022, pp. 82 (mura castellane), 106-115 (palazzo Bonafede), 109 ("casina" Bonafede o Palazzina Coriolana), 264-268 (Santa Maria delle Panette), 283 (palazzo priorale).