Il formiato di metile, nome sistematico metanoato di metile, è l'esteremetilico dell'acido formico di formula HCOOCH3 ed è il più semplice degli esteri carbossilici. A temperatura ambiente appare come un liquido incolore, estremamente volatile e infiammabile (punto di fiamma -27 °C),[2] dall'odore etereo, a differenza di quello fruttato dell'acetato di etile tipico di molti esteri a catena alifatica. La molecola è piuttosto polare (μ = 1,77 D), ma il liquido ha costante dielettrica modesta (εr = 8,73).[3] È solubile sia in acqua, dove però si idrolizza, che in solventi organici quali l'etanolo (in ogni rapporto),[4] il dietiletere, e il cloroformio. Trova impiego a livello industriale come fluido refrigerante (identificato dal codice R611)[5]. La molecola è stata individuata nel mezzo interstellare.[6]
Sintesi
Il formiato di metile può essere ottenuto per esterificazione dell'acido formico col metanolo in ambiente acquoso opportunamente catalizzato:
Il composto può altresì venir sintetizzato per carbonilazione del metanolo, reazione sfruttata soprattutto a livello industriale, eseguita ad elevate temperature e sotto pressione (di norma a 200 °C e 200 atm) ed in presenza di una sostanza basica con funzione di catalizzatore, tendenzialmente il metossido di sodio[5]:
Reattività
In opportune condizioni il formiato di metile va incontro ad idrolisi:
Se esposto ad elevate temperature si decompone liberando fumi irritanti[5].