I sultani ottomani costituivano l'autorità politica apicale di un sistema statale monarchico assoluto nell'Impero ottomano ossia Sublime Stato ottomano, noto anche come Sublime porta (in lingua turca ottomanaدَوْلَتِ عَلِيّهٔ عُثمَانِیّه, Devlet-i ʿAliyye-i ʿOsmâniyye; in turco moderno: Osmanlı Devleti o Osmanlı İmparatorluğu; in arabo الدَّوْلَةُ العُثمَانِيَّة?, al-Dawla al-ʿUthmāniyya), che è stato un imperoturco durato 623 anni, dal 1299 al 1922.
Avendo Costantinopoli come capitale e un vasto controllo sulle coste del Mediterraneo, l'Impero fu al centro dei rapporti tra Oriente e Occidente per circa cinque secoli. Durante la prima guerra mondiale si alleò agli Imperi centrali e con essi fu pesantemente sconfitto, tanto da essere smembrato per volontà dei vincitori.
L'Impero Ottomano fu una monarchia assoluta durante gran parte della sua esistenza. Entro la seconda metà del XV secolo, il sultano sedeva all'apice di un sistema gerarchico e agiva in capacità politiche, militari, giudiziarie, sociali e religiose sotto una varietà di titoli.
Era teoricamente responsabile solo di Dio e della legge di Dio (شریعت, şeriat, noto in arabo come شريعة, sharīʿa), di cui era l'esecutore capo. Il suo mandato celeste si rifletteva in titoli islamici come "Ombra di Dio sulla terra" (ظل الله في العالم, ẓıll Allāh fī l-'alam) e "califfo della faccia della terra" (خلیفه روی زمین, Ḫalife-i rūyi zemīn). Tutti gli uffici erano sotto la sua autorità, e ogni legge era emanata da lui sotto forma di un decreto imperiale, chiamato Firman (فرمان). Era il comandante supremo militare e signore di tutti i territori ottomani.
Osman, figlio di Ertuğrul, fu il primo sovrano dello Stato ottomano, avendo costituito un piccolo principato (beylik) nella regione della Bitinia lungo la frontiera dell'Impero bizantino.
Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453 da parte del 7º sultano Mehmed II, i sultani ottomani vennero a considerarsi come i successori dell'Impero romano, da qui il loro uso dei titoli Cesare (قیصر Qayser) di Rūm e imperatore romano. Mentre più tardi, dopo la conquista dell'Egitto del 1517 di Selim I, anche di califfo dell'Islam. I governanti ottomani, appena intronizzati, erano cinti con la Spada di Osman, una cerimonia importante che era l'equivalente dell'incoronazione dei monarchi europei. Un sultano senza spada alla cintola non era considerato idoneo a includere i propri figli nella propria linea di successione.
Sebbene in teoria fossero assoluti, i poteri del sultano erano limitati nella pratica. Le decisioni politiche dovevano tenere conto delle opinioni e degli atteggiamenti di importanti membri della dinastia, delle istituzioni burocratiche e militari, nonché dei leader religiosi. A partire dagli ultimi decenni del XVI secolo, il ruolo dei sultani ottomani nel governo dell'Impero iniziò a diminuire, in un periodo noto come la trasformazione dell'Impero ottomano. Le donne dell'harem imperiale - in particolare la madre del sultano regnante, nota come Sultan Valide - hanno anche svolto un importante ruolo politico dietro le quinte, governando efficacemente l'Impero durante il periodo noto come il Sultanato delle donne.
Il costituzionalismo fu istituito solo durante il regno di Abdul Hamid II, che divenne così l'ultimo sovrano assoluto dell'Impero e il suo riluttante monarca costituzionale. Sebbene Abdul Hamid II abbia abolito il parlamento e la costituzione per tornare al dominio personale nel 1878, fu nuovamente costretto nel 1908 a reinstallare il costituzionalismo e fu deposto. Dal 1917, il capo del Casato di Osman e pretendente al trono ottomano fu Dündar Ali Osman, pronipote di Abdul Hamid II.
L'ultimo sultano (36°) e imperatore (30°) fu Mehmed VI Vahdettin, detronizzato ed esiliato il 1º novembre 1922, mentre il fratello Abdulmecid II fu l'ultimo Califfo (101°), dopo la separazione delle due cariche, poi esiliato il 3 marzo 1924.
Lista di sultani
La tabella sottostante elenca i sultani ottomani, così come l'ultimo califfo, in ordine cronologico. Le tughra sono gli stemmi o le firme usati dai sultani. Sono mostrate in tutti i documenti ufficiali e sulle monete e sono molto più significativi dei loro ritratti per identificare i sovrani. La colonna delle note contiene informazioni su parentela e sorte di ogni sultano. Per sovrani più antichi c'è in genere un intervallo temporale tra il momento in cui terminava il regno di un sultano e l'incoronazione di quello successivo; ciò è dovuto al fatto che all'epoca gli Ottomani praticavano ciò che lo storico Quataert ha descritto come "sopravvivenza del figlio più adatto, non del maggiore": quando il sultano moriva, i suoi figli dovevano combattere tra loro per il trono fino a che non fosse emerso un vincitore. A causa della lotta e dei numerosi fratricidi che si verificavano, la data della morte di un sultano perciò non sempre coincideva con quella dell'ascesa del suo successore.[1] Nel 1617 la legge di successione cambiò con l'introduzione del sistema basato sull'anzianità agnatizia (in arabo اکبریتekberiyet), per cui il trono andava al maschio più anziano della famiglia. Questo spiega perché dal XVII sec. in poi un sultano morto veniva succeduto raramente da suo figlio ma in genere da uno zio o da un fratello.[2] L'anzianità agnatizia fu mantenuta fino all'abolizione del sultanato, malgrado vari tentativi falliti nel XIX sec. di rimpiazzarla con la primogenitura.[3]
^Sultan II. Bayezid Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Yavuz Sultan Selim Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Kanuni Sultan Süleyman Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
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^Sultan III. Mustafa Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan I. Abdülhamit Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan III. Selim Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan IV. Mustafa Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan II. Mahmud Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan Abdülmecid Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan Abdülaziz Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan V. Murad Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan II. Abdülhamid Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^La dissoluzione dell'impero ottomano fu un processo graduale che iniziò con l'abolizione del sultanato e terminò con quella del califfato 16 mesi dopo. Il sultanato fu formalmente abolito il 1º novembre 1922. Sultano Mehmed VI fuggì a Malta il 17 novembre a bordo della nave da guerra britannica Malaya. Questo evento segnò la fine della dinastia ottomana, non dello stato ottomano né del califfato ottomano. Il 19 novembre, la Grande Assemblea Nazionale (TBMM) elesse il cugino di Mehmed VI Abdülmecid II, l'allora principe ereditario, come califfo. La fine ufficiale dello stato ottomano fu dichiarata attraverso il trattato di Losanna (24 luglio 1923), che riconobbe il nuovo governo di Ankara, e non il vecchio governo ottomano con sede a Istanbul, come rappresentante del legittimo proprietario e dello stato successore. La Repubblica di Turchia fu proclamata dal TBMM il 29 ottobre 1923, con Mustafa Kemal come primo presidente. Sebbene Abdülmecid II fosse un prestanome privo di qualsiasi potere politico, rimase nella sua posizione di califfo fino a quando l'ufficio del califfato fu abolito dal TBMM il 3 marzo 1924. Più tardi Mehmed VI tentò senza successo di reintegrarsi come califfo nell'Hejaz.
^Sultan V. Mehmed Reşad Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.
^Sultan VI. Mehmed Vahdettin Han, su kultur.gov.tr, Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism. URL consultato il 6 febbraio 2009.