Monte Leoni
Il monte Leoni è un gruppo collinare che si sviluppa nei territori comunali di Grosseto, Campagnatico e Roccastrada in provincia di Grosseto, Toscana. Con la sua vetta di 616 m s.l.m. segna il punto più elevato del comune di Campagnatico, oltre ai limiti amministrativi nord-occidentali. Il versante situato nel comune di Roccastrada comprende l'oasi faunistica di monte Leoni. ZSC e SIRIl monte Leoni è anche stato proposto come sito di interesse comunitario, per il suo complesso boscato continuo, caratterizzato in gran parte da scarso disturbo ed elevata naturalità. I principali elementi di criticità interni al sito sono:
I principali elementi di criticità esterni al sito sono:
I principali obiettivi di conservazione individuato sono:
Indicazioni per le misure di conservazione:
GeomorfologiaLa tipologia ambientale prevalente è il sistema collinare interno, caratterizzato da un mosaico ambientale a elevata eterogeneità, con prevalenza di boschi di sclerofille (sugherete, leccete), boschi di latifoglie nelle aree più fresche e macchia mediterranea. È una vasta foresta tirrenica a ricchezza di specie silicicole mediterraneo-occidentali non comuni. Cenosi di forra con specie relitte macrotermiche di origine terziaria; querceti decidui con stazioni molto cospicue di specie endemiche. Altre tipologie ambientali rilevanti sono i rimboschimenti di conifere, i corsi d'acqua minori e i lembi di praterie. FloraPer quel che riguarda la fitocenosi, il monte Leoni presenta pratelli vernali acidofili a Isolepis, Solenopsis e Cicendia, Juncus (Isoeto-nanojuncetea) di Pian di Muro - Materazzo, e sugherete a Simethis planifolia su verrucano cristallino delle Versegge. Tra le specie vegetali, l'endemismo maremmano Centaurea aplolepa ssp. cosana. FaunaIl monte Leoni è ricco di una fauna molto varia, mammiferi (dal gatto selvatico (accertato negli anni novanta) all'istrice, dal daino al tasso, e anche la volpe), anfibi (Rana esculenta, Salamandrina terdigitata endemica dell'Italia peninsulare, Triturus), uccelli (Falco tinnunculus, Lanius collurio, Lullula arborea, Otus scops), rettili (Lacerta viridis, Podarcis muralis, Podarcis sicula, Testudo hermanni) e invertebrati, soprattutto coleotteri e lepidotteri (Euplagia quadripunctaria, Coenonympha elbana, Retinella olivetorum, Solatopupa juliana). Luoghi d'interesseSulle propaggini del Monte Leoni si svilupparono borghi e paesi, tra i cui sono da annoverare Batignano e Montepescali (Grosseto), Montorsaio (Campagnatico), e Sticciano (Roccastrada). Tra le architetture rilevanti ricordiamo:
Note
Bibliografia
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