ClF5 è un composto molecolare, esotermico, nonostante l'alta reattività: ΔHƒ° = -255 kJ/mol.[2] La molecola ha struttura a piramide quadrata, con simmetriaC4v, come verificato tramite spettroscopia RMN19F ad alta risoluzione.[3] La struttura è in accordo con la teoria VSEPR. Le distanze di legame Cl–F sono quelle indicate nella figura; ci sono i legami C-F lungo le diagonali del quadrato di base, F basale (~172 pm), che sono più lunghi e quello lungo l'altezza della piramide, o F apicale (~162 pm), più corto. L'angolo Fbasale–Cl–Fapicale è vicino a 90°, ma si ritiene possa essere leggermente minore, come accade in BrF5 e IF5.[4] La struttura piramidale quadrata è analoga a quella dei pentafluoruri di bromo (BrF5) e di iodio (IF5), molecole isoelettroniche di valenza.
Sintesi
ClF5 fu sintetizzato per la prima volta nel 1963.[5] Fu ottenuto facendo reagire ClF3 e F2 ad alta pressione ed elevata temperatura:
ClF3 + F2 → ClF5
Si può ottenere anche facendo reagire F2 con tetrafluoroclorati alcalini,[6] come KClF4,[7] RbClF4[6]e CsClF4.[8] Ad esempio:[3]
KClF4 + F2 → ClF5 + KF
Nel 1981 si è trovato che NiF2 è un ottimo catalizzatore per la sintesi di ClF5 a partire da ClF3 e F2.[9]
Reattività
ClF5 è un composto estremamente reattivo. È un fluorurante molto forte, superato solo da ClF3. Reagisce violentemente con acqua per formare HF, FClO4,[10] e FClO2.[11]
ClF5 reagisce a bassa temperatura con donatori di ioni fluoruro come CsF o (Me4N)F per formare sali contenenti lo ione ottaedrico [ClF6]–.[12] Ad esempio:
ClF5 + CsF → Cs[ClF6]
Sicurezza
ClF5 è un composto chimico molto pericoloso, tossico e corrosivo. Può infiammarsi a contatto con sostanze combustibili. Per contatto con acqua sviluppa HF, anch'esso tossico e corrosivo.
^ab N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth-Heinemann, 1997, p. 832, ISBN0-7506-3365-4.
^ab D. Pilipovich, W. Maya, E. A. Lawton, H. F. Bauer, D. F. Sheehan, N. N. Ogimachi, R. D. Wilson, F. C. Gunderloy Jr., V. E. Bedwell, Chlorine pentafluoride. Preparation and properties, in Inorg. Chem., vol. 6, n. 10, 1967, pp. 1918–1919, DOI:10.1021/ic50056a036. URL consultato il 6 aprile 2011.
^ N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth-Heinemann, 1997, p. 833, ISBN0-7506-3365-4.
^ P. Patnaik, A comprehensive guide to the hazardous properties of chemical substances, 3ª ed., Wiley-Interscience, 2007, pp. 478–479, ISBN0-471-71458-5.
^ N. N. Greenwood, A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN0-7506-3365-4.
^ C. E. Housecroft, A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN978-0-13-175553-6.