EpossidiUn epossido, detto anche ossirano, è un etere ciclico in cui l'ossigeno è uno degli atomi di un anello a tre termini. La molecola di un epossido è del tipo R1R2C(O)CR3R4 con gli R radicali alchilici o arilici. Pur essendo degli eteri, essi presentano una reattività del tutto eccezionale e degli schemi di sintesi alquanto differenti. In generale, gli epossidi a basso peso molecolare sono gas o liquidi volatili molto infiammabili, incolori e poco polari, solubili anche in acqua (con la quale però lentamente reagiscono), oltre che nei comuni solventi organici eterei, idrocarburici o alogenati.[1] Tale reattività degli epossidi che va ben oltre quella degli eteri alifatici o ciclici ad almeno 5 termini è causata dalla tensione d'anello, nelle sue componenti angolare e torsionale; la prima è dovuta alla notevole riduzione degli angoli di legame a circa 60°, valore molto distante dall'angolo tetraedrico (109,5°) ideale per l'ibridazione sp3 (tensione angolare); la seconda (tensione torsionale, dovuta all'eclissamento degli idrogeni dell'anello) è un poco inferiore a quella nel ciclopropano, perché rispetto ad esso qui mancano due idrogeni e quindi i loro eclissamenti, ma resta comunque notevole. Tutto questo porta ad una facile apertura dell'anello e questa può avvenire in molti modi che comprendono sia attacchi nucleofili, che elettrofili. NomenclaturaIl più comune fra questi composti è detto comunemente ossido di etilene (IUPAC: 1,2-epossietano. IUPAC preferita : ossirano). Abbiamo almeno tre metodi per nominarli:
Ecco i primi eteri ciclici derivati dagli alcani che comprendono gli epossidi più semplici:
Le righe colorate in azzurro indicano l'alcano, mentre quelle in bianco gli isomeri di struttura derivati. Se l'epossido fa parte di un altro sistema ciclico si utilizza sempre il prefisso epossi-. Facciamo qualche esempio:
SintesiGli epossidi dominanti nell'industria sono l'ossido di etilene e l'ossido di propilene, le produzioni sono rispettivamente circa 15 e 3 milioni tonnellate/anno.[2]
CH2=CH2 + ½ O2 CH2-O-CH2
Si utilizzano acidi perossicarbossilici, di formula -COOOH anziché -COOH. È il metodo di maggior impiego nelle sintesi fatte in laboratorio. Il reagente più comunemente impiegato è l'acido meta-cloroperossibenzoico. R-CH=CH2 R-CH—CH2
\ /
O
L'epossidazione di Sharpless permette di formare un epossido con alta enantioselettività partendo da un alcool allilico.
X | R-CH-CH2 + NaOH → R-CH—CH2 + NaX + H2O | \ / OH O In questa reazione X può essere un atomo di cloro o un atomo di bromo; in alternativa ad NaOH è anche possibile utilizzare K2CO3
2CH2=CH2 + O2 2 CH2-CH2
\ /
O
Questa sintesi non funziona con altri alcheni, però è l'unica ad essere stata portata su scala industriale.
Reazioni di ilidi dello zolfo con composti carbonilici. Reazioni
H+ CH2-CHR + H2O --> HO-CHR-CH2-OH \ / O (un glicole etilenico)
H2C-CH2 + NH3 --> HO-CH2-CH2-NH2 \ / O
R-CH-CH2 + CH3O-Na+ --> R-CH-CH2-OCH3 \ / | O O-Na+ È una reazione di sostituzione nucleofila SN2 con apertura d'anello che è praticamente impossibile con eteri non in tensione.
H+ CH2-CH2 + H2O --> HO-CH2-CH2-OH \ / O Il prodotto dell'apertura dell'anello mediante catalisi acida per l'ossido di etilene è il glicole etilenico, prodotto interessante per utilizzi di vario genere.
R R | | R'-C-CH2 + LiAlH4 --> R'-C-CH3 \ / | O OH La riduzione di un epossido con tetraidroalluminato di litio o idruro di alluminio produce l'alcool corrispondente.[3] L'attacco nucleofilo dell'idruro (H−) avviene sul C meno ingombrato dell'epossido.
H3O+ CH2-CH2 + R-Mg-X --> R-CH2-CH2-O-MgX+ ---> R-CH2-CH2-OH \ / O Altre reazioni
ApplicazioniMostriamo alcuni epossidi utilizzati nell'industria chimica o presenti in natura: L'ossido di etilene viene utilizzato per produrre detergenti e tensioattivi tramite etossilazione. La sua idrolisi forma il glicol etilenico. Viene anche utilizzato per la sterilizzazione di strumenti medici e materiali. La reazione degli epossidi con ammine sta alla base per formare le resine epossidiche come colle e materiali strutturali. Una tipica ammina-indurente è la trietilenetetramina (TETA). SicurezzaGli epossidi sono agenti alchilanti, rendendone molti altamente tossici.[6] Note
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