Capocannoniere del torneo è stato, per la terza volta in quattro anni, Gigi Riva (Cagliari) con 21 reti.
Stagione
Calciomercato
A movimentare particolarmente il mercato furono gli scambi tra il Cagliari e l'Inter; ai sardi, che acquistarono anche il fresco campione d'Italia Mancin dalla Fiorentina, andarono il difensore Poli, il centrocampista Domenghini e il centravanti Gori, mentre i milanesi, affidati a Heriberto Herrera, incassarono 250 milioni e la firma di Boninsegna.[1]
Il campionato iniziò il 14 settembre 1969; partirono bene i campioni uscenti della Fiorentina, sorpassati alla quinta giornata dal Cagliari dopo la sconfitta interna del 12 ottobre contro gli stessi rossoblù.[1] La squadra sarda iniziò la sua fuga, ottenendo subito buoni risultati grazie a un collettivo votato alla difesa, che approfittava in attacco dell'estro del veloce Riva.[4] Un mese dopo, il vantaggio su Fiorentina e Inter era di +4.
Nel corso di dicembre il tecnico cagliaritano Manlio Scopigno fu squalificato per 5 mesi per aver insultato un guardalinee a Palermo,[5] mentre tra le inseguitrici si aggiunse la Juventus, in ripresa dopo una partenza stentata che era costata la panchina a Luis Carniglia in favore di Ercole Rabitti; comunque i sardi, affidati all'allenatore in seconda Ugo Conti,[5] ressero e il 28 dicembre si fregiarono del titolo simbolico di campione d'inverno con un turno di anticipo.[1]
Girone di ritorno
Nelle prime sette gare di ritorno i bianconeri incamerarono 13 punti; il 15 febbraio 1970 stesero il Lanerossi Vicenza, mentre il Cagliari pagò dazio a San Siro contro l'Inter, venendo punito nel finale dall'ex Boninsegna e ritrovandosi i piemontesi a un solo punto di distacco.[6] I rossoblù riuscirono ad aumentare il vantaggio a +2 la settimana dopo, mantenendo le distanze fino allo scontro diretto del 15 marzo al Comunale di Torino; ottenuto il 2-2 sul finire della gara, il Cagliari poté lanciare la volata finale:[6] la settimana dopo la Juventus cadde a Firenze e mollò la presa, lasciando il secondo posto all'Inter.[1]
Il 12 aprile l'ormai lanciato Cagliari chiuse all'Amsicora la miglior stagione della sua storia, mandando in Serie B il Bari e festeggiando il suo primo e fin qui unico scudetto. A soli 6 anni dall'approdo in massima serie, la squadra rossoblù portò per la prima volta il titolo nel Mezzogiorno d'Italia, lontano dalle grandi città del Nord e del Centro,[6] conquistando una vittoria ricca di significati per l'intera Sardegna; il Cagliari divenne il simbolo di un'isola distante, ritenuta «patria di pastori e banditi» — così spiegò Riva, tra i principali artefici della vittoria[1] — e destinata a diventare in quegli anni ambita meta turistica.
Le 21 reti di Riva valsero all'attaccante il titolo di capocannoniere, davanti alla sorpresa Vitali del Lanerossi Vicenza, e la convocazione al campionato del mondo 1970 in Messico insieme ad altri 5 giocatori della squadra rossoblù: Albertosi, Cera, Domenghini, Gori e Niccolai. Le sole 11 reti subite dal Cagliari in 30 partite sono inoltre un record ancora oggi ineguagliato, come la media gol subiti a partita più bassa di sempre, pari a 0,37.[7]
Assieme al Bari, che pure aveva disputato un buon girone di andata, caddero in B il Palermo e il Brescia;[1] per pugliesi e lombardi la permanenza in massima serie era durata appena un anno. La Lazio e la Sampdoria riuscirono invece a salvarsi grazie a un positivo girone di ritorno. Tormentato e deludente il campionato della Roma di Helenio Herrera che, troppo sterile in fase offensiva, non andò oltre il decimo posto.[3]
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di parità di punti era in vigore il pari merito, eccetto per i posti salvezza-retrocessione (differenza reti) nonché per l'assegnazione dello scudetto (spareggio).
Minor numero di vittorie: Bari, Brescia e Palermo (5)
Maggior numero di sconfitte: Bari (16)
Peggiore attacco: Bari reti fatte 11
Peggior difesa: Palermo, reti subite 45
Peggior differenza reti: Bari (-24)
Individuali
Classifica marcatori
Nel corso del campionato furono segnati complessivamente 464 gol (di cui 18 su autorete, 49 su calcio di rigore e 2 assegnati per giudizio sportivo) da 132 diversi giocatori, per una media di 1,93 gol a partita[7]. L'unica gara per la quale il risultato fu deciso a tavolino fu Bari-Verona (invasione del terreno di gioco, 1-1 sul campo)[16]. Da segnalare due quadriplette realizzate durante il campionato: una da Gianni Rivera in Brescia-Milan 1-4 della 1ª giornata e una da Pierino Prati in Bari-Milan 0-5 della 17ª giornata.
Di seguito è indicata, in ordine alfabetico, la lista dei 37 arbitri che presero parte alla Seria 1969-1970. Tra parentesi è riportato il numero di incontri diretti.
^Al Milan fu precluso l'accesso alla Coppa delle Fiere a causa della presenza dei concittadini dell'Inter.
^Risultato deciso da giudice sportivo. La partita finì 1-1 ma il risultato fu poi tramutato in 0-2 a tavolino per la squadra ospite, a causa del lancio di oggetti in campo, cfr. Per lo stadio della Vittoria è in vista la squalifica, in Corriere dello Sport, 30-31 marzo 1970, p. 2.