Alla conclusione del torneo, la classifica emersa dal campo conobbe un sostanziale mutamento ascrivibile all'esito del processo di Calciopoli:[1] le indagini circa lo scandalo – concernente accordi illeciti compiuti tra dirigenti sportivi ed esponenti della classe arbitrale al fine di alterare i risultati delle gare –[1] furono avviate con la stagione ancora in svolgimento, mentre il pronunciamento della giustizia sportiva in merito giunse nel luglio 2006.[1] La vittoria del titolo fu assegnata all'Inter, stante il declassamento in Serie B della Juventus e la penalizzazione del Milan;[1] ulteriori provvedimenti in tal senso riguardarono Fiorentina e Lazio.[1]
Capocannoniere del torneo è stato Luca Toni (Fiorentina) con 31 reti.
Stagione
Novità
Le principali innovazioni sul piano regolamentare corrisposero all'abolizione dello spareggio – con la classifica avulsa, seguita in subordine da differenza reti e numero di gol segnati, divenuta il parametro atto a risolvere situazioni di parità in graduatoria –[2] e alla ripresa degli incontri sospesi dall'effettivo minuto di interruzione,[3] nonché alla possibilità di utilizzare erba sintetica sui campi da gioco:[3] quest'ultima novità fu riconducibile a progetti varati nella primavera 2005.[4][5]
Sotto il profilo dell'organico, la massima divisione riaccolse l'Empoli dopo un campionato di assenza; le inadempienze economiche del Torino – rifondato grazie al lodo Petrucci –[6] e il coinvolgimento del Genoa in una combine negarono a granata e liguri, promossi sul campo, la partecipazione al campionato:[7] con i rossoblù declassati in terza serie dalla giustizia sportiva, venne deliberato il ripescaggio in A di Ascoli (assente dal campionato 1991-92) e Treviso (al debutto assoluto).[8]
Calciomercato
La Juventus campione uscente ricevette in prestito gratuito dal Milan il portiere Abbiati, come forma di risarcimento per sopperire alla prolungata assenza di Buffon seriamente infortunatosi durante il Trofeo Berlusconi con gli stessi meneghini;[9] a vestirsi di bianconero furono poi il promettente difensore e futura bandieraChiellini,[10] l'affermato centrocampista Vieira[11] e l'attaccante Mutu. Il Milan puntò invece sugli attaccanti Gilardino e Vieri,[12] sull'estremo difensore Kalac e sul terzino Jankulovski.[13]
Il tradizionale asse Milano-Torino catalizzò i pronostici[20][21], con gli inciampi in trasferta delle meneghine a favorire l'immediata fuga della Juventus[22][23]: con un solo punto racimolato dai rossoneri tra Ascoli e Genova[24], l'Inter crollava invece a Palermo e nello scontro diretto in Piemonte.[25] L'incolore partenza di marca capitolina spianò la strada all'ascesa della rivelazione Fiorentina[26][27], mentre al pari di rosanero e blucerchiati l'Udinese pagava dazio alle fatiche europee.[28] La frenata nella quale il 29 ottobre 2005 incorse la capolista – dopo aver viaggiato fin lì a punteggio pieno –[29] per mano degli uomini di Ancelotti illuse brevemente questi[30][31], rallentati dai knock-out coi succitati viola e nel derby della Madonnina.[32]
Circa le vicende in coda[33], Empoli e Parma rientrarono in un quadro-salvezza dai confini idealmente sovrapponibili col meridione[34][35]: minore l'assillo per Ascoli e Siena[36], con la zona UEFA ad accogliere (inversamente a quanto formulato nelle aspettative della viglia[37]) scaligeri e labronici.[38][39] Posizione finale per la matricola trevigiana, cui la tardiva ammissione al campionato obbligò a un frettoloso assemblaggio dell'organico.[40]
Divenuta assegnataria anzitempo del simbolico riconoscimento invernale[41], la Vecchia Signora – con rispettivi margini di 10 punti sui nerazzurri e 12 su rossoneri e gigliati –[42] mise a referto 52 punti sui 57 disponibili nella tornata iniziale.[43]
Girone di ritorno
Un nulla di fatto riportato a Verona dai campioni uscenti limò a +8 il margine sull'Inter[45][46], le cui speranze in chiave-scudetto si accesero per qualche domenica[47][48]: l'ultimo infrasettimanale rimodulava in 9 punti il gap[49][50], prima che gli uomini di Fabio Capello ponessero una decisa ipoteca sul tricolore espugnando San Siro il 12 febbraio 2006.[51] Nel ruolo d'inseguitrice si sostituì quindi l'altra milanese[52][53], confinando gradualmente la Beneamata – contro cui ebbe termine la serie di 11 affermazioni in fila che riportava la Roma a tiro della quarta posizione –[54] al terzo posto solitario[55]: una fragorosa caduta, che pure non inficiò il mantenimento della categoria, attanagliava invece la Sampdoria.[56]
Lasciatasi addietro la rivale con un pareggio a Torino il 12 marzo[57], i sabaudi vissero un appannamento primaverile[58]: da menzionare in tal senso uno 0-0 contro il Treviso[59], congedatosi dalla massima divisione già in aprile e accompagnato da un Lecce cui risultò fatale proprio l'incrocio coi veneti.[60] Il baratro della retrocessione inghiottì poi il Messina[61], costretto ad alzare bandiera bianca il 30 aprile dopo un derby dello Stretto favorevole agli amaranto[62]: alla salvezza addivenivano infatti le restanti componenti della metà destra di graduatoria tra cui annoverare un Cagliari sospinto dall'abilità realizzativa di Suazo.[63][64]
Empoli e ducali ponevano rimedio alla stentata fase d'andata con un discreto punteggio nel ritorno[65], mentre i giallorossi fallivano nel sottrarre ai viola l'ultimo piazzamento per i turni scrematori di Champions League ripiegando su una Coppa UEFA cui accedevano anche i concittadini laziali e il sempre vivace Chievo[66][67]: una manciata di punti beffò il Livorno in favore dei palermitani nella rincorsa all'Intertoto[68], coi nerazzurri stabili sul gradino più basso del podio.[69]
La volata per il titolo si decise solamente all'ultima gara[70], quando i piemontesi celebrarono sul neutro di Bari la riuscita difesa del titolo – col +3 in classifica sul Diavolo registrato a 270' dalla conclusione e permasto tale da quel momento –[71] coi verdetti posti tuttavia sub iudice per l'emergere dello scandalo.[72]
Le sentenze di secondo grado del processo – la cui imminenza aveva comportato un ritardo nell'iscrizione dei club italiani alle competizioni confederali per via della rinuncia da parte della FIGC all'Intertoto –[73][74] determinarono, tra l'altro, il declassamento della Juventus in Serie B col formale piazzamento all'ultimo posto[75]: la detrazione di 30 punti dalla classifica del torneo 2005-06 (nonché ulteriori penalità facenti riferimento alla successiva edizione[75]) venne poi comminata a Milan, Fiorentina e Lazio.[75] I peloritani scamparono dunque alla Serie B figurando quartultimi per la condanna bianconera[1], con la Reggina destinataria di un handicap circoscritto all'annata 2006-07.[75]
I succitati stravolgimenti comportarono l'ingresso di Inter e Roma nel tabellone principale della massima competizione europea[75], con rossoneri e clivensi iscritti pertanto alla fase preliminare[1]: al palcoscenico minore furono dunque ammessi rosanero, amaranto e crociati.[1]
Sulla base di quanto disposto dall'articolo 49 delle Norme Organizzative Interne Federali – il cui contenuto è relativo all'assegnazione di titoli sportivi nell'eventualità di provvedimenti che riscrivano le classifiche –[76] il 26 luglio 2006 un comitato ad hoc nominato da Guido Rossi, commissario straordinario della FIGC, deliberò la consegna dello Scudetto alla squadra nerazzurra poiché risultata prima in classifica tenuto conto dei provvedimenti.[1][76]
Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti vengono prese in considerazione, nell'ordine: classifica avulsa, differenza reti negli scontri diretti, differenza reti generale, maggior numero di gol segnati.
Note:
Titolo di campione d'Italia assegnato a tavolino dalla Federcalcio all'Inter, a seguito delle sentenze sul caso Calciopoli.
Juventus retrocessa all'ultimo posto dalle sentenze relative al caso Calciopoli.[91]
Il Milan, la Lazio e la Fiorentina hanno scontato 30 punti di penalizzazione a seguito delle sentenze su Calciopoli, con conseguente esclusione di Fiorentina e Lazio dalle coppe europee.
Il Messina è stato riammesso in Serie A 2006-2007 a seguito delle sentenze su Calciopoli.
A seguito delle sentenze su Calciopoli la Roma è stata ammessa in UEFA Champions League 2006-2007 e il Chievo ai preliminari, mentre il Palermo, il Livorno e il Parma sono stati ammessi in Coppa UEFA 2006-2007.
L'inizio del campionato venne fissato al 27 agosto 2005,[92] con la conclusione programmata al 14 maggio 2006.[93] Le soste per impegni della Nazionale azzurra erano in calendario al 4 settembre, 9 ottobre e 13 novembre 2005:[93] la pausa invernale riguardò invece le domeniche di Natale (25 dicembre 2005) e Capodanno (1º gennaio 2006).[93] I turni infrasettimanali si tennero il 21 settembre, 26 ottobre, 21 dicembre 2005, 18 gennaio e 8 febbraio 2006.[93]
Gli incontri del turno pasquale (16 aprile 2006) furono anticipati al venerdì e sabato santo,[93][94] mentre la successiva giornata del 23 aprile 2006 conobbe lo spostamento in toto al pomeriggio di sabato 22.[95]
Media spettatori della Serie A 2005-2006: 22476.[103] NB: il Cagliari non comunica dati ufficiali sugli spettatori
Club
Pos.
Media
Max.
Totale
Abbonamenti
Milan
1
59993
79706
1139866
50448
Inter
2
51371
78606
976046
41744
Roma
3
41933
68816
754789
26641
Fiorentina
4
33044
43950
627842
24066
Juventus
5
30469
56488
578906
23039
Palermo
6
27924
33149
530554
24870
Lazio
7
27872
60040
529570
18640
Sampdoria
8
22688
35369
431076
19165
Messina
9
20975
30550
398519
16566
Udinese
10
16447
21596
312488
14991
Parma
11
14372
23116
273077
10639
Reggina
12
12552
14000
238489
8900
Lecce
13
12495
24941
237409
8603
Livorno
14
12489
16304
237300
9162
Ascoli
15
12466
22919
211924
6699
Siena
16
8724
15007
165757
5977
Chievo
17
8509
26289
163190
4016
Empoli
18
6725
13454
127773
4557
Treviso
19
5885
17389
111808
2749
Note
^abcdefghiDal commento alla stagione: «Il 14 maggio 2006, al termine delle 38 giornate di Campionato, il quadro della Serie A si presentava così: Juventus campione d'Italia (29º Scudetto per i bianconeri), ammessa direttamente in Champions League insieme con il Milan (2º classificato); Inter (3ª) e Fiorentina (4ª) al terzo turno preliminare di Champions League; Roma (5ª), Lazio (6ª) e Chievo (7º) qualificate per la Coppa Uefa; Messina (18º), Lecce (19º) e Treviso (20º) retrocessi in Serie B. Situazione destinata a cambiare radicalmente alcune settimane più tardi, in seguito alle sentenze del processo sullo scandalo provocato dalle intercettazioni telefoniche (ribattezzato "Calciopoli" dalla stampa sportiva) che ha coinvolto diverse società, finendo col riscrivere la classifica di Serie A 2005-06», cfr. Panini, Statistiche, primati e curiosità, p. 382.
^abSconfitta nelle semifinali dei play-off, viene ammessa alla Serie A per il declassamento del Genoa, la mancata iscrizione del Torino e il fallimento del Perugia.
^Comunicato ufficiale n. 307 (PDF), su legaseriea.it, 6 aprile 2006, p. 1. URL consultato il 16 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2022).
^La gara del 12 marzo 2006 è stata sospesa per vento al 29' sul punteggio di 0-0; il recupero-completamento è avvenuto il 22 marzo, cfr. Guido Guida, A Cagliari vince il vento, su gazzetta.it, 12 marzo 2006. (per la sospensione) e Ufficiale, in la Repubblica, 15 marzo 2006, p. 6. (per il recupero).